La 58. Esposizione Internazionale d’Arte a Venezia –  Una mappa visiva

La 58. Esposizione Internazionale d’Arte “May You Live in Interesting Times” della Biennale Arte di Venezia è iniziata e fino al 24 Novembre accoglierà visitatori da tutto il mondo. Torneranno a casa,  si spera, con una nuova consapevolezza. Tutti noi abbiamo un ruolo importante nel garantire al mondo un futuro,  non già uno migliore ma almeno un futuro!  Impossibile uscire da questa Biennale e continuare a tenere gli occhi chiusi.

In questo articolo vi presento una carrellata di opere suddivise in base alla location. Una piccola mappa visiva, a cui sicuramente aggiungere le opere degli artisti e dei Padiglioni premiati, preceduta dalle parole di benvenuto del curatore Ralph Rugoff e dalle motivazioni dei premi assegnati dalla Giuria Internazionale. Uno dei tanti percorsi possibili tra le opere esposte, che sarà arricchito nelle prossime settimane dalla voce degli stessi artisti e curatori nelle interviste realizzate per voi prima dell’apertura al pubblico dell’esposizione.

 

La mostra e i Padiglioni

Nel percorrere la mostra May You Live in Interesting Times si coglie immediatamente l’impronta nuova data dal curatore, Ralph Rugoff.  Enormi pannelli in legno si snodano lungo il percorso creando monologhi o conversazioni tra gli artisti. Ogni artista ha il suo spazio e la possibilità di esprimersi in linguaggi diversi nelle due sedi.  Si,  perché in questa edizione gli stessi artisti sono presenti sia alle Corderie dell’Arsenale che ai Giardini.

Molto più alto, rispetto alle precedenti edizioni,  è il numero di installazioni immersive,  meccaniche o computerizzate, di opere di video arte e fotografia; ma è una tendenza che ritroverete anche nei Padiglioni Nazionali.

Mente ed emozioni sono coinvolti in egual misura per portarci a riflettere sull’effetto a breve e lungo termine del nostro essere nel mondo. La natura è spesso protagonista delle opere, con “Lei” dobbiamo al più presto riconciliarci assumendo un atteggiamento di rispetto e quasi di riverenza. Lei è la chiave della nostra sopravvivenza e di una vera speranza per il nostro futuro, insieme alla riscoperta di rapporti più stretti e autentici con tutti gli uomini, proprio tutti nessuna etnia o credo religioso esclusi, nel rispetto e nella reciproca riscoperta.

L’attenzione è infatti puntata su conflitti (presenti e passati), discriminazione,  violazione dei diritti,  sfruttamento degli uomini e della natura, inquinamento. Alle denunce di alcuni artisti,  altri rispondono con messaggi di speranza,  visioni di un futuro migliore (se si reagisce subito),  soluzioni o alternative possibili.

Tutti ci lasciano qualcosa da portare a casa,  una nuova visione delle cose, come del resto vuole fortemente il curatore di questa edizione della Biennale.

Il messaggio dell’artista o del curatore dei Padiglioni Nazionali non sempre è immediato, a volte si perde nell’eccesso di stimoli e informazioni (è il caso del Cile), altre invece dà spazio a voci che “urlano” il bisogno di farsi sentire dal mondo intero per riconquistare i propri diritti (è il caso di Canada, Ghana, Finlandia).  E nel primo week-end di inaugurazione è capitato anche di imbattersi in un’opera ancora incompiuta, ovvero Building bridges di Lorenzo Quinn, che va da una sponda all’altra del Piccolo Arsenale. Opera che sicuramente ha creato molte aspettative, visto il successo dell’installazione di due mani gigantesche che nel 2017 sostenevano la Ca’ Sagredo sul Canal Grande, e che voi avrete modo di vedere finita. Ecco alcune immagini scattate dall’Arsenale e da dietro il cancello dei lavori in corso.

Un’introduzione alla mostra nelle parole di Ralph Rugoff, curatore della 58° Esposizione Internazionale d’Arte – “May You Live in Interesting Times” –  Biennale Arte 2019.

“In merito al tema scelto per questa 58° esibizione darte internazionale ho dato al mio lavoro due possibili significati: i nostri sono tempi in cui accadono molte cose e sono tempi complessi. La grande opportunità che dà larte contemporanea è consentirci di vivere la complessità. Per questo ho voluto portare una pluralità di voci in Biennale, e allo stesso tempo i diversi canali espressivi di ciascuna voce.

Entrando in questa struttura incredibile dellArsenale, ti trovi davanti ad una sinfonia di dimensioni diverse, da oggetti molto piccoli ad altri molto grandi. Larte prende il carattere dello spazio che la ospita. Attraversarla per la prima volta è completamente diverso dallimmaginarla nella propria mente o pianificarla sulla carta. È una sequenza di immagini e di suoni, materiali e texture. In un certo senso è stato proprio il carattere molto diverso di questo edificio e del Padiglione Centrale dei Giardini, che mi ha spinto a realizzare due mostre distinte e a portare gli stessi artisti in entrambe, ma esponendo lavori molto diversi. Ho voluto che il visitatore sperimentasse una molteplicità di pratiche artistiche. Per questa Biennale ho voluto artisti il cui lavoro sembri essere stato creato per lottare contro categorie, generi e convenzioni, perché io credo che ciò che è veramente interessante nellArte stia in mezzo alle categorie che siamo soliti utilizzare e per questo sia più stimolante. Il criterio che uso nella scelta di unopera, a volte, è quello di determinare quale pezzo funzioni meglio in un determinato spazio. Anche il fatto che un gruppo di opere possa lavorare bene insieme, per le dimensioni o per lidea che esprimono, è parte del processo ma non c’è una formula. E stato un processo naturale.

Ho selezionato solo artisti viventi, perché penso che una Biennale debba riflettere i tempi in cui si svolge. Sono convinto che le opere di una mostra darte debbano sempre essere ispirate dalle tendenze, a sottolineare la complessità della condizione umana, e rappresentare tutte le sfide e i  comportamenti possibili per affrontare tempi così complessi. Questo è il grande valore che gli artisti danno a tutti noi: ci aiutano a pensare a come le cose potrebbero essere, a fare associazioni o creare connessioni che noi non vedremmo. Larte ci costringe a vedere come la nostra esperienza sia spesso collegata a diversi livelli di interconnessioni multiple, che possiamo distinguere o vivere simultaneamente.

Una mostra dovrebbe sempre proporre qualcosa al visitatore, un modo di vedere le cose o un modo di pensare nuovi, che possa poi diventare motivo di discussione.  Il sottotitolo di tutta questa biennale potrebbe essere Illuminazioni.

Sono sicuro che questa mostra genererà opinioni molto contrastanti, ma per me questo è positivo. E la mia grande speranza è realmente che il visitatore senta che il suo contributo è parte di quanto presentato dallartista, attraverso la sua storia personale e gli interessi che porta con sé quando si trova di fronte all’opera darte.

Lo spazio tra arte e pubblico è affollato da tanti interlocutori: scrittori, critici, collezionistie in questo mondo il nostro ruolo è quello di stabilire un dialogo tra i visitatori e i protagonisti della mostra. In questa edizione,  infatti, abbiamo inserito un programma di conversazioni, dibattiti e performance, che sono parte della mostra stessa.

Buona visione.”


I Premi della 58. Esposizione Internazionale dArte e le motivazioni della Giuria internazionale

Pavilion of LITHUANIA, Sun & Sea (Marina), ph Andrea Avezzù, Courtesy: La Biennale di Venezia

Leone dOro per la miglior Partecipazione Nazionale alla Lituania per l’approccio sperimentale del Padiglione e il suo modo inatteso di affrontare la rappresentazione nazionale. La giuria è rimasta colpita dall’originalità nell’uso dello spazio espositivo, che inscena un’opera brechtiana, e per l’impegno attivo del Padiglione nei confronti della città di Venezia e dei suoi abitanti. Sun & Sea (Marina) è una critica del tempo libero e della contemporaneità, cantata dalle voci di un gruppo di performer e volontari che impersonano la gente comune.

Sun & Sea (Marina) di Lina Lapelyte, Vaiva Grainyte e Rugile Barzdziukaite
Commissario: Rasa Antanavičıūte. Curatore: Lucia Pietroiusti.
Sede: Magazzino No. 42, Marina Militare, Arsenale di Venezia, Fondamenta Case Nuove 2738c

 

Padiglione Belgio, Mondo Cane di Jos de Gruyter & Harald Thys, ph Francesco Galli, Courtesy La Biennale di Venezia

Menzione speciale come Partecipazione Nazionale al Belgio. Con il suo humor spietato, il Padiglione del Belgio offre una visione alternativa degli aspetti, spesso trascurati, dei rapporti sociali in Europa. L’inquietante rappresentazione di una serie di personaggi che hanno l’aspetto di fantocci meccanici ispirati a stereotipi di folklore fanno sì che il Padiglione agisca su vari registri creando due, se non più, realtà parallele.

Mondo Cane di Jos de Gruyter & Harald Thys
Commissario: Fédération Wallonie-Bruxelles.
Curatore: Anne-Claire Schmitz.
Sede: Giardini

 

Arthur Jafa, The White Album 2019, ph Francesco Galli, Courtesy La Biennale di Venezia

Leone dOro per il miglior partecipante alla Mostra Internazionale May You Live In Interesting Times a Arthur Jafa per il suo film del 2019 The White Album al Padiglione Centrale dei Giardini, che è in egual misura un saggio, una poesia e un ritratto. Jafa utilizza materiale originale e d’appropriazione per riflettere sul tema razziale. Oltre ad affrontare in modo critico un momento carico di violenza, nel ritrarre con tenerezza gli amici e i familiari dell’artista il film fa anche appello alla nostra capacità di amare.

 

Haris Epaminonda, VOL XXVII 2019, ph Italo Rondinella, Courtesy La Biennale di Venezia

Leone dArgento per un promettente giovane partecipante alla Mostra Internazionale Haris Epaminonda per le sue costellazioni che uniscono in un’attenta costruzione immagini, oggetti, testo, forme e colori, fatte di memorie frammentate, storie e connessioni frutto dell’immaginazione; per mostrarci che la dimensione storica e quella personale possono essere compresse in un intreccio di molteplici significati, potente e duttile al tempo stesso.

 

Due sono le menzioni speciali attribuite quest’anno ai partecipanti:

Teresa Margolles, La Búsqueda, 2014, Photo by Andrea Avezzu, Courtesy La Biennale di Venezia

Teresa Margolles, per le sue opere acute e commoventi che trattano il dramma delle donne gravemente coinvolte dal narcotraffico nel suo Messico, creando potenti testimonianze che spostano strutture esistenti nel mondo reale alle sale espositive.

Otobong Nkanga, Various works 2009-2018, ph Francesco Galli, Courtesy La Biennale di Venezia

Otobong Nkanga, per la sua ricerca continua e carica di ispirazione attraverso i media nella politica della terra, del corpo e del tempo.

 

I progetti speciali da non perdere:

Ludovica Carbotta, Monowe The powder room, Photo by Andrea Avezzu, Courtesy La Biennale di Venezia

Ludovica Carbotta presenta a Forte Marghera, all’interno dell’edificio chiamato Polveriera austriaca, l’istallazione Monowe (ThePowder Room, 2019).

Its About Time, Era Ora, Marysia Lewandowska, Photo by Andrea Avezzu, Courtesy La Biennale di Venezia

Marysia Lewandowska è, con la mostra dal titolo Era ora, al Padiglione delle Arti Applicate ospitato nelle Sale d’Armi  dell’Arsenale.

 

May You Live in Interesting Times
LA MOSTRA INTERNAZIONALE –  Poposta A all’ARSENALE

George Condo, Double Elvis 2019, ph Diana Cicognini
Christian Marclay, 48 War Movies 2019, ph Diana Cicognini
Anthony Hernandez, Pictures for Rome, ph Diana Cicognini
Shilpa Gupta, For in your tongue I cannot fit, 2017-2018, installazione sonora, ph Diana Cicognini
Henry Taylor, Untitled 2019, ph Diana Cicognini
Kemang Wa Lehulere, Dead Eye 2018, ph Diana Cicognini
Yin Xiuzhen, Trojan 2016-17, ph Diana Cicognini
Mari Katayama, Dolls and Boxes, 1990-2019, ph Diana Cicognini
Cameron Jamie, Smiling Disease 2008, maschere e piedistalli intagliati, ph Diana Cicognini
Michael Armitage, The Paradise Edict, 2019, ph Diana Cicognini
Liu Wei, Microworld 2018, ph Diana Cicognini
Alex Da Corte, Rubber Pencil, Devil 2019, video digitale, ph Diana Cicognini
Khyentse Norbu, Katmandu, foto dal film Looking for a Lady with Fangs and a Moustache, ph Diana Cicognini
Ryoji Ikeda, Data-verse 1, 2019, ph Diana Cicognini
Tarek Atoui, The Ground 2018, ph Diana Cicognini
Anicka Yi, Biologizing the Machine (tentacular trouble) 2019, ph Diana Cicognini
Zanele Muholi, ph Diana Cicognini
Hito Steyerl’s, This is the future, 2019, ph Diana Cicognini

 

I PADIGLIONI NAZIONALI ALL’ARSENALE

Padiglione Filippine, Island Weather, Mark O. Justiniani, ph Diana Cicognini
Padiglione Madagascar, I have forgotten the night, Joel Andrianomearisoa, ph Diana Cicognini
Padiglione Lettonia, Daiga Grantina, Saules Suns, ph Diana Cicognini
Padiglione Malta, Maleth Haven Port Heterotopias of Evocation, ph Diana Cicognini
Padiglione Ghana, Ghana Freedom, ph Diana Cicognini
Padiglione Ghana, John Akomfrah, Four Nocturnes, 2019, ph Diana Cicognini
Padiglione Arabia Saudita, After illusion, Zahrah-Al-Ghamdi, ph Diana Cicognini
Swatch faces, Tracey Snelling, Shanghai Chongqing hot pot Mixtape, ph Diana Cicognini
Swatch faces, Dorothy M. Yoon, This moment is magic, ph Diana Cicognini
Padiglione Granducato di Lussemburgo, Marco Godinho, Written by water, ph Diana Cicognini
Padiglione Singapore, Music for everyone, Variations on a Theme, Song-Ming-Ang, ph-Diana-Cicognini
Padiglione Italia, Né altra né questa, La sfida al labirinto, ph Diana Cicognini
Padiglione Italia, Né altra né questa, La sfida al labirinto, ph Diana Cicognini
Padiglione India, Our Time for a future caring, ph Diana Cicognini
Padiglione India, Our Time for a future caring, ph Diana Cicognini

May You Live in Interesting Times
LA MOSTRA INTERNAZIONALE – Poposta B al PADIGLIONE CENTRALE AI GIARDINI

Ad Minoliti, Mural 2019, ph Diana Cicognini
Christine and Margaret Wertheim, Pod World 2006-2016, ph Diana Cicognini
Lara Favaretto, Thinking Head 2019, ph Diana Cicognini
Khyentse Norbu
Year 2118, 2018
Single channel video, black and white, silent, ph Francesco Galli, Courtesy: La Biennale di Venezia

 

I PADIGLIONI NAZIONALI AI GIARDINI

Padiglione Finlandia, A greater miracle of perception, Miracle Workers Collective, ph Diana Cicognini
Padiglione Finlandia, Moratoria, Miracle Workers Collective, ph Diana Cicognini
Padiglione Corea, History has failed us but no matter, Hwayeon Nam, Dancer from the Peninsula, ph Diana Cicognini
Padiglione Paesi Nordici, Weather report Forecasting Future, ph Diana Cicognini
Padiglione Giappone, Cosmo Eggs, ph Diana Cicognini
Padiglione Canada, Isuma, ph Diana Cicognini
Padiglione Russia, LC 15 11-32, ph Diana Cicognini
Padiglione Russia, LC 15 11-32, The Feet of an Atlant, ph Diana Cicognini
Padiglione Russia, LC 15 11-32, ph Diana Cicognini
Padiglione Francia, Deep see blue surrounding You, Laure Prouvost, ph Diana Cicognini
Padiglione Ungheria, Imaginary Cameras, Tamas Waliczky, ph Diana Cicognini
Padiglione Brasile, Swinguerra, Wagner e de Burca, ph Diana Cicognini
Padiglione Brasile, Swinguerra, Wagner e de Burca, ph Diana Cicognini
Padiglione Egitto, Khnum across times witness, ph Diana Cicognini

 

ALTRE SEDI

Spazio Thetis, Arsenale Novissimo, Beverly Pepper, Arte in the open, ph Diana Cicognini
Spazio Thetis, Tannaz Lahiji, Cascata 2019, ph Diana Cicognini
Scuola Grande San Giovanni Evangelista, Lo spirito di Murano di Giampaolo e Pierpaolo Seguso, ph Diana Cicognini
Palazzo Malipiero, Padiglione Malesia, Anurendra Jegadeva, Yesterday in a Padded Room, 2015, ph Diana Cicognini
Fondazione Querini Stampalia, Boudoir, Dire il tempo, Mariteresa Sartori, Feuilles 2018, ph Diana Cicognini
Palazzo Albrizzi-Capello, Padiglione Repubblica Dominicana, Naturaleza y Biodiversidad, ph Diana Cicognini
Palazzo Albrizzi-Capello, Padiglione Guatemala, Marco Manzo, El muro del silencio 2019, ph Diana Cicognini
Palazzo Albrizzi Capello, Padiglione Grenada, Shervone Neckles, Domiciliation Bless this House, ph Diana Cicognini
Palazzo Malipiero,  Padiglione Montenegro, Odissea, Vesko Gagovic, ph Diana Cicognini
Spazio Punch Giudecca, Padiglione Islanda, Chromo Sapiens, Shoplifter – Hrafnhildur Arnardottir, ph Diana Cicognini

 

La 58. Esposizione Internazionale dArte
Biennale Arte 2019

May You Live In Interesting Times

11 maggio  >  24 novembre 2019

Chiuso lunedì (escluso 13 maggio, 2 settembre, 18 novembre)
Giardini: orario 10 – 18
Arsenale: orario 10 – 18
Arsenale: venerdì e sabato, fino al 5 ottobre, chiusura ore 20

www.labiennale.org
#BiennaleArte2019
#MayYouLiveInInterestingTimes

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole. Mi trovi su Instagram: @dianacicognini.contentcreator

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