La galleria In Arco ha inaugurato il 18 settembre la mostra THE DEEP EYE che presenta un gruppo di importanti fotografi a confronto.
Il percorso espositivo si apre con le immagini di Gregory Crewdson che trasformano la vita quotidiana americana in un racconto sospeso tra realtà e sogno. Con un approccio cinematografico unico, l’artista costruisce ogni fotografia come una scena di film. Nei suoi scatti, le tranquille periferie degli Stati Uniti diventano teatri di mistero e solitudine, dove il tempo sembra fermarsi e l’ordinario si carica di tensione emotiva.
Presenti anche i torinesi Mario Gabinio e Carlo Mollino. Il primo famoso per le sue vedute urbane di Torino, con una documentazione delle trasformazioni cittadine; l’altro per gli scatti di architettura e paesaggio ma anche fotografie di corpi femminili e maschili, presenti in questa esposizione.
Si prosegue con David Levinthal, fotografo statunitense che esplora i temi dell’immaginario collettivo, della memoria e della rappresentazione attraverso scene costruite con giocattoli e miniature. Le sue fotografie mettono in scena episodi della cultura americana creando piccoli set teatrali.
Il percorso continua con Timothy Greenfield-Sanders, straordinario interprete della ritrattistica contemporanea. Le sue fotografie, realizzate con grande rigore formale e sensibilità psicologica, catturano l’essenza dei protagonisti della cultura, dell’arte, della politica e della musica. I suoi ritratti rivelano la personalità del soggetto con un’intensità quasi intima.
Segue Robert Mapplethorpe, autore che si muove con eleganza tra ritratto e natura morta. Noto per la sua ricerca della perfezione formale unita a una profonda carica erotica e spirituale. Dell’artista è presente un ritratto sensuale dell’attrice Sigourney Weaver.
Nella stessa sala anche l’opera di Hiroshi Sugimoto uno dei maestri della fotografia contemporanea, noto per la sua riflessione poetica sul tempo, la memoria e la percezione. Le sue immagini, rigorose e meditative, trasformano la fotografia in uno strumento di contemplazione evocando un senso di silenzio e sospensione.
Il percorso espositivo si conclude con Francesca Woodman, figura centrale e pioniera della body art. Attraverso l’uso del proprio corpo nudo, l’artista costruisce immagini poetiche e anticonvenzionali, volte a decostruire lo sguardo maschile e a ridefinire la rappresentazione del corpo femminile.
La mostra THE DEEP EYE sarà visitabile fino al 24 dicembre 2025 alla galleria In Arco.
http://www.in-arco.com/ https://www.torinoartgalleries.it/gallery/in-arco/
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