Inaugura domani, sabato 17 novembre 2018 dalle 17,30 presso Spazio Parentesi in Cavallerizza (II piano, stanza 4C), in via Giuseppe Verdi 9 a Torino, la mostra-evento Pietre Mesmeriche: presentazione di Cani Isterzu, lettura teatrale musicale su testi di Luca Atzori, azione di Sandro C, musiche e voce di Annalisa Pascai Saiu. Interferenze, serie fotografica di Giada Maccioni. Sistema interattivo di Giuseppe Critelli a cura di Ennio Bertrand. Installazione materica di Delia Gianti. Canale Arte presenta una serie di testi di presentazione dell’evento. Fino al 30 novembre a Spazio Parentesi, tutti i giorni dalle 17 alle 20 o su appuntamento (info: 3382270563)
“# Interferenze”, 2018: il progetto parte dall’ascolto dei suoni di un luogo naturale, incontaminato e non sfiorato dalla comunemente detta “evoluzione”. Le fotografie interrogano il fruitore, permettendogli di concentrarsi sul suono prodotto e richiamabile alla mente attraverso l’osservazione e il ricordo, si propongono come possibilità di un’interferenza con il reale. Il progetto chiama in causa tanto il patrimonio insito nel bagaglio culturale dell’osservatore – in questo caso esperienze e ricordi legati alla montagna – quanto la sensibilità e la capacità di estraniarsi dalla velocità cittadina, di creare uno spazio di ascolto. Ad esempio, di fronte alla prima immagine della serie – un albero posto al centro del paesaggio, circondato da uno sfondo verde fatto di altri alberi di diverse tonalità e sfumature – l’osservatore potrà rispondere alla domanda “Does it sounds?” in base alla sua capacità di riafferrare un suono dalla memoria, e di percepire la voce del vento che muove i rami oppure il verso degli animali che cantano, così da riportare, o meno, alla luce quel bagaglio semantico ed emotivo di rapporto con la natura. Sotto la seconda foto è invece scritto “How does it sound?”, con cui si invita l’osservatore a recuperare più dettagli di quella sua memoria sonora; Il terzo rimando è “Listen”, non più una forma interrogativa, ma un invito vero e proprio all’ascolto di quello specchio d’acqua che riflette cielo e terra.”
Giada Maccioni
(Spazio Parentesi)
Cani isterzu (a Spazio Parentesi)
Regia Luca Atzori
Con
Sandro Cafone
Annalisa Pascai Saiu
Luca Atzori
La sfiga è la figa del nuovo millennio.
1
Sandro Cafone sarà esposto al pubblico ludibrio in qualità di uomo inutile. Come voi che frequentate le mostre e le performance d’arte. E a voi sarà richiesto di giudicare se Sandro Cafone potrà ricevere una pensione o essere giustiziato.
2
Boati sardi.
Un uomo venuto dal continente che risulta un alieno. In certi momenti rifacimento sardo del celebre film di spielberg ET. Tenerezza dunque.
Lo spoiler è la mia forma di narrazione preferita.
3
Ma non siamo tanto meglio di Sandro Cafone. Anzi peggio.
4
Canti sardi. Primitivismo. Futurismo. La metamorfosi del teatro punk per sole voci. Uno spettacolo moralista e pieno di insulti. Perché l’odio libera, da voi.
Fine
Applausi
Insulti