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Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro

“Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro” in programma dal 23 marzo al 25 dicembre 2024 al Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo, si articola in diverse tappe espositive che attraversano le quattro stagioni e abbracciano più di cinquant’anni di pittura dell’artista coinvolgendo tutti gli spazi del castello e del suo parco. Il maestro ha partecipato, insieme ai curatori Giulio Carisio e Roberto Galimberti, all’allestimento della mostra tanto che ha realizzato alcune opere site specific apposta per l’occasione. “Sei colori” sono tre tele con colori complementari concepite per rimanere esposte all’esterno e destinate quindi a includere i segni lasciati da tempo, umidità, pioggia, neve, insetti e altro. “Una linea” sono una serie di ceramiche bianche e blu che collegano una monumentale farnia caduta nel 2020 con l’architettura del castello. “Canone aureo 980” sono 18 tele che scandiscono i 36 metri della serra e che appartengono al ciclo di lavori iniziato negli anni 2000 e dedicato alla sezione aurea, numero irrazionale infinito per sua natura metafora del compito destinato all’arte figurativa, alla poesia e alla musica fin dai tempi di Orfeo. Conoscere l’inconoscibile e dire l’indicibile.

Io non rappresento nulla io dipingo. Così descrive il proprio lavoro Giorgio Griffa tra i principali esponenti a livello internazionale della ricerca pittorica contemporanea.

Giorgio Griffa è nato a Torino nel 1936. La sua carriera artistica è stata segnata da una poesia personale e una ricerca costante nell’ambito della pittura. Nonostante la sua lunga carriera, Griffa è rimasto fedele alla sua visione artistica, creando opere che sfidano le convenzioni e invitano lo spettatore a riflettere. Negli anni ’60 Griffa ha iniziato a esplorare l’arte astratta. La serie di opere intitolata “Segni Primari” è stata fondamentale per la sua evoluzione artistica. I suoi dipinti sono caratterizzati da linee, segni e forme essenziali. Griffa crea un dialogo tra il vuoto e il pieno, lasciando spazio all’interpretazione personale. Griffa ha mantenuto una coerenza e vitalità nella sua pittura per oltre 50 anni. La scelta dell’incompiutezza è un tratto costante che rende unica la sua produzione artistica. I suoi quadri sembrano fermarsi in un momento di transizione, invitandoci a completare mentalmente ciò che è appena iniziato. Sebbene sia stato associato a movimenti come Arte Povera, Pittura Analitica e Minimalismo, la carriera artistica di Griffa rimane principalmente solitaria, al di fuori di un corrente specifica. Questa indipendenza gli ha permesso di esplorare liberamente la sua visione artistica senza confini rigidi. Giorgio Griffa è un artista che ci invita a guardare oltre la superficie. Le sue opere ci sfidano a riflettere sulla natura dell’arte stessa e sulla nostra percezione. La sua pittura è una poesia dell’incompiuto, un invito a esplorare, sognare e creare.

About Valdemaro Brakus

Direttore di Canale ARTE si occupa di giornalismo e scrittura dai tempi del liceo. Appassionato di video e fotografia realizza reportage sull'universo arte e su qualunque altra cosa gli piaccia. Fa anche l'attore quindi non è dato sapere se è uno, nessuno o centomila.

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