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La matematica del segreto e altre storie di Valentina Vetturi - MA*GA, Varese
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INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ARTE CONTEMPORANEA – VALENTINA VETTURI

Esperti di ogni disciplina si stanno interrogando sull’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale. Valentina Vetturi ha dedicato gran parte della sua carriera artistica allo studio del digitale e con la sua ultima mostra, “La matematica del segreto e altre storie” al Museo MA*GA di Varese, ha tradotto in performance testuali, sonore e visive le sue ricerche.

Il Museo MA*GA “Si pone come luogo in cui raccontare la storia e la cultura del nostro passato, ma anche come piattaforma del presente per riflettere sul futuro”, così afferma Alessandro Castiglioni, curatore della mostra di Valentina Vetturi allestita in un’area del museo particolare. Si tratta di una sala che il MA*GA ha deciso di dedicare alla cultura digitale e agli artisti che su di essa si interrogano. “L’obiettivo è quello di educare al dibattito per capire la direzione delle trasformazioni sociali e culturali che ci porteranno verso il futuro. Progetti come questo rientrano in un discorso molto più ampio, sostenuto dal ministero della cultura, che abbiamo voluto chiamare il museo dell’era post digitale. Nelle nostre intenzioni post digitale non vuol dire che il digitale non c’è più, ma che al contrario lo diamo per assodato. C’è e dobbiamo affrontarlo. Noi suggeriamo di farlo attraverso lo sguardo laterale, periferico e critico dell’arte, che stimola a porsi degli interrogativi.”

Si parla da tempo di machine learning, di apprendimento automatico delle machine. Siamo ancora all’inizio della trasformazione, ma siamo già circondati dalle sue applicazioni. Molti percepiscono l’Intelligenza Artificiale come una minaccia. Sull’onda di film di fantascienza e notizie che si rincorrono sul web, è vista come un’entità pensante, sfuggita di mano a chi l’ha programmata, che arriverà a dominare ogni ambito della nostra vita e sostituire molti professionisti.  È uno degli scenari futuri possibili? Tutto sta ancora nelle nostre mani. Noi abbiamo creato l’Intelligenza Artificiale e i plugin che ne aumentano le prestazioni e solo noi siamo responsabili di come si svilupperà. È un’opportunità e uno strumento che potrà facilitare la nostra vita, se impareremo a conoscerla e ad usarla in modo “intelligente”.

“La matematica del segreto e altre storie” di Valentina Vetturi – Museo MA*GA, Varese – Ph. Diana Cicognini

Algoritmi genetici simulano l’evoluzione darwiniana in modo artificiale, generano reti neurali artificiali che vengono usate già da tempo per l’elaborazione di immagini. Sono sempre di più gli artisti che usano l’intelligenza artificiale come medium per esprimere il proprio sentire e comunicare un messaggio. Valentina Vetturi ne ha fatto il soggetto della sua ricerca da anni e i risultati delle sue sperimentazioni sono tradotti in opere d’arte di cui anche noi possiamo fare esperienza, traendo insegnamenti o spunti di riflessione anche molto diversi da quelli che hanno mosso l’artista.

La ricerca che ha dato vita alle quattro sezioni della mostra di Valentina Vetturi è iniziata nel 2015 ed è frutto di approfonditi studi sul digitale, come è prassi del suo modo di fare arte. Ha esplorato i luoghi reali (un hackerspace a Bruxelles) e virtuali (la Cypherpunks Mailing List) in cui sono nati i nuovi linguaggi del web, frequentati da personaggi come il fondatore di WikiLeaks o i membri del collettivo che ha creato Bitcoin o  le altre criptovalute e la stessa Blockchain.

Il suo approccio alla ricerca artistica si avvicina molto alle tecniche insegnate dall’Actor Studios, dal metodo Stanislavskij per la totale immersione nella disciplina che affronta o la tecnica Meisner per la dimensione corale, l’improvvisazione e la ripetizione di certi meccanismi che si ritrovano in tanti suoi lavori.

Valentina Vetturi – MA*GA, Varese – Ph. Diana Cicognini

Essere un’artista per me significa cercare una sintesi formale dei fenomeni oggetto delle mie ricerche. La mia pratica artistica si nutre della collaborazione di tante persone. Io sono convinta che l’intelligenza invece che artificiale sia collettiva. La chiave che scelgo per dialogare con l’intelligenza artificiale è determinante per dare l’avvio al progetto. Ogni ricerca che faccio ha degli obiettivi ben precisi, ma poi lascio che siano la tecnologia o le persone con cui collaboro a fare il resto. Perdo volentieri il controllo sul risultato finale, perché penso che solo così si possa arrivare più lontano. Io la chiamo improvvisazione guidata. L’arte per me è anche questo: uno spazio di libertà in cui fare ricerca e in cui approfondire le questioni che plasmano le nostre vite, ma che sono ai più invisibili.”

Quest’anno l’artista aveva già puntato i riflettori sui risvolti “non visibili” della pervasività della tecnologia in un’istallazione, impressionante per dimensioni e per la forza del messaggio, nello Spazio Murat di Bari. Ha messo sotto gli occhi di tutti, rendendolo tangibile, il reale impatto nei nostri mari dei cavi sottomarini a fibre ottiche, che permettono alla rete di funzionare e alle persone di connettersi.

Nel progetto La matematica del segreto Valentina Vetturi ha coinvolto la storica dell’arte Maria Giovanna Mancini, il sociologo dell’economia Adam Hayes e la filosofa Mara Montanaro. Insieme hanno dato vita a tre testi, che raccontano il denaro da punti di vista diversi: il rapporto tra arte e merce; la relazione tra denaro e comunità agricole; l’emancipazione femminile e il denaro. Questi testi, dialogando con l’intelligenza artificiale, hanno preso vita trasformandosi nel video che dà il titolo all’intera mostra. I tre diversi racconti, fatti di immagini e parole, rappresentano una sintesi tra i suggerimenti di Chat GPT, la ricerca e la sensibilità dell’artista.

Gli altri lavori che Valentina Vetturi ha presentato al MA*GA sono entrambi del 2016 ed usano ancora una volta in modo creativo, ma anche scientifico, l’intelligenza artificiale. “a better” “chance” “to gain” “enough” “entropy” è un lavoro sonoro in cui ha coinvolto un vero coro. I testi del libro In the Corridor of Cyberspace sono stati generati con un algoritmo di Chat GPT a cui era stato dato in pasto l’archivio della mailing list Cypherpunks, dove già si discuteva di crittografia, libertà di parola online, diritto alla privacy sul web e denaro digitale.

Le sue riflessioni continueranno ad alimentare il dibattito anche dopo la chiusura della mostra e fuori dagli spazi del Museo MA*GA. L’artista, infatti, ha reso disponibile la raccolta di testi CryptoParty (da Crypto.Party il nome del movimento mondiale del 2012, nato per diffondere tecniche e strumenti crittografici per proteggere la propria privacy online). Altri racconti de La matematica del segreto saranno pubblicati nei prossimi mesi.

La matematica del segreto e altre storie
Una mostra di Valentina Vetturi, curata da Alessandro Castiglioni

Museo MA*GA
Varese

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole.

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