The Weight of the Concrete è il titolo della mostra personale di Ezio Gribaudo al Museion, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano. L’esposizione, a cura di Tom Engels e Lilou Vidal, in collaborazione con Leonie Radine, è la seconda tappa del progetto dedicato all’artista ed editore torinese, scomparso a 93 anni.
Il progetto ha ricevuto il sostegno della Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura italiano nell’ambito del programma Italian Council (12a edizione, 2023): la mostra è stata presentata di recente anche al Grazer Kunstverein di Graz, segnando di fatto la prima personale del Maestro torinese in Austria.
The Weight of the Concrete, inaugurata lo scorso 23 aprile, sarà aperta al pubblico sino al 1 settembre 2024. Particolarmente riuscita la scelta di affidare la scenografia a Davide Stucchi, che da anni opera nel campo delle arti visive, del design, della moda e della scenografia: con un gioco di luci puntuale Stucchi ha sottolineato la profondità dei celebri bianchi di Gribaudo; l’aggiunta inoltre di oggetti ready-made e materiali prodotti industrialmente posti in dialogo con le opere amplifica concettualmente e visivamente la ricerca sui materiali di Gribaudo.
Il titolo della mostra è preso in prestito da Il Peso del Concreto (1968), un libro fondamentale che presenta i primi lavori grafici di Gribaudo, insieme a un’antologia di poesia concreta a cura del poeta Adriano Spatola. Al centro di questa pubblicazione e dell’esposizione c’è l’emblematica serie di Logogrifi che l’artista ha sviluppato a partire dagli anni Sessanta, passando da rilievi su carta assorbente a rilievi in legno e polistirolo. Nel corso della sua vita, i Logogrifi hanno costituito un rapporto strettamente intrecciato con l’attività di creatore di libri, nonché con la sua fascinazione per i nuovi processi di stampa industriale, i caratteri tipografici, i giochi linguistici e le matrici a rilievo.
In accompagnamento all’esposizione anche un programma sonoro che si concentra sulla vocalizzazione della poesia sperimentale, per esplorare da una nuova prospettiva le combinazioni di arte visiva, poesia, stampa e design di Gribaudo, che trovano una delle espressioni più alte nei celebri Logogrifi.
Basati su enigmi linguistici o visivi, i Logogrifi sono simili a puzzle o a rompicapo che prevedono la formazione di nuove parole cambiando la lettera iniziale. Nell’interpretazione di Gribaudo, un Logogrifo oscilla tra leggibilità e astrazione, a volte tendendo verso forme leggibili e altre volte scalando il mondo enigmatico in cui immagine e linguaggio si fondono. Comprendendo elementi tipografici (testuali, figurativi e topografici), The Weight of the Concrete annuncia l’emergere di una nuova grammatica e, di conseguenza, di nuove forme di lettura. Partendo da rilievi acromatici su carta assorbente, trasformandosi in rilievi in legno e polistirolo e culminando infine in pezzi cromatici con inchiostro tipografico, le opere in mostra interrogano i modi in cui forma, linguaggio e materia continuano a modellarsi e ridefinirsi a vicenda.
Gli esperimenti di Gribaudo con le tecnologie di stampa sono nati dalla sua dedizione per la pubblicazione di monografie di artisti suoi contemporanei, come Francis Bacon, Giorgio de Chirico, Jean Dubuffet, Marcel Duchamp e Lucio Fontana, nonché dal suo interesse per la stampa popolare, verso giornali, dizionari, atlanti e libri per bambini. Per evidenziare questa relazione tra la sua attività artistica e quella editoriale, la mostra presenta una selezione unica di pubblicazioni rare e materiali d’archivio di Gribaudo.
The Weight of the Concrete, realizzata in collaborazione con Museion – Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano e l’Archivio Gribaudo di Torino, sarà accompagnato da una pubblicazione che reinterpreta Il Peso del Concreto (1968) di Gribaudo e Spatola, fondendo l’opera di Gribaudo con una nuova antologia di poesia concreta e sperimentale storica e contemporanea: pubblicato da Axis Axis e Grazer Kunstverein, l’uscita è prevista per l’estate del 2024.