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Se la Poesia Amasse Meno / S.P.A.M. La Mostra e l’Evento

 

Neutopia – Piano di fuga dalla rete in collaborazione con Fondazione Berardelli presenta: S.P.A.M. – Se la Poesia Amasse Meno. Esposizione collettiva di Luc Fierens, Raffaella Formenti, Elisa CG Camurati. A cura di Margot Modonesi.

In occasione del festival di urbanesimo e nuova poesia Poetrification _urbanismo inverso_ venerdì 3 maggio alle ore 18:00 presso il Comodo 64 di Torino in via Bologna 92 si inaugura S.P.A.M. – Luc Fierens, Raffaella Formenti.

S.P.A.M. / Se la Poesia Amasse Meno
S.P.A.M. / Se la Poesia Amasse Meno

L’esposizione vedrà 13 opere di poesia visiva dalla mostra di Luc Fierens alla Fondazione Berardelli di Brescia, aperta fino al 2 giugno, “Punti di vista e di partenza”; un’installazione di Raffaella Formenti, “Navigare a vista”, dalla serie Che N E S O – Quali Nord Sud Ovest Est; collage di Elisa C. G. Camurati dalla serie kem in the middle.

Luc Fierens
Luc Fierens per S.P.A.M. – Se la Poesia Amasse Meno

Luc Fierens è un collagista e un poeta visuale belga. Il carattere provocatorio delle sue opere, prodotte a partire dai primi anni Ottanta, ha fatto sì che si confacesse a lui l’epiteto di Fierens l’enfant terrible. Giovane, rispetto ai più grandi esponenti delle Neoavanguardie internazionali, ma “terribile” nel portare avanti con lo stesso impegno e radicalismo il messaggio custodito nelle sue opere.
La sua avventura nell’universo della sperimentazione verbovisuale prende avvio dall’84 quando fonda la rivista Parallel e sempre nello stesso anno diventa un mail-artist. Attraverso questi canali entrambi clandestini e liberi da qualsiasi tipo di restrizione ideologica entra in contatto dapprima con i membri di Fluxus, che segue per qualche tempo, e dopo con i grandi della Poesia Visiva. Nella sua vita entra in contatto attraverso la corrispondenza d’artista con artisti di fama internazionale come Shozo Shimamoto, Christo, Clemente Padin, Ken Friedman e Emily Harvey.
L’avvicinamento all’esperienza tutta italiana della Poesia Visiva avviene a partire dagli anni Novanta quando comincia a frequentare Sarenco e la città di Brescia, il quale lo inserisce in due mostre collettive presso lo Studio Brescia Arte Contemporanea – Tre poeti d’Europa. Calleja/ Clavin/ Fierens (2004) e Alfabeti (2007). Da quel momento collabora anche con altre realtà e collezionisti, come la stessa Fondazione Berardelli. Con la Fondazione partecipa, nel 2009, alla mostra collettiva Omaggio a Lotta Poetica. 74 artisti e una rivista e ha anche realizzato un workshop sul collage presso la LABA (Libera Accademia di Belle Arti) di Brescia.
Le sue pubblicazioni e opere si possono trovare nei grandi archivi di The Sackner Archive of Concrete and Visual Poetry di Miami e di Artpool di Budapest, nelle librerie del MoMa e dell’università di Buffalo, nei musei come il Mart di Rovereto e nelle collezioni private.

Raffaella Formenti
Raffaella Formenti per S.P.A.M. – Se la Poesia Amasse Meno

Raffaella Formenti, (Brescia ’55) si forma all’Accademia di Brera a Milano. Dai primi anni Novanta abbandona l’uso della tela e dei materiali tradizionali per espandersi verso la terza dimensione. L’obiettivo è scardinare l’esito finale di ogni messaggio pubblicitario e dirottarlo a campo di colore, indagando sulla comunicazione ridotta a rumore visivo e trasformando il cartaceo in concrezioni, micro sculture o invasive macro installazioni ambientali.
Il suo procedere prevede l’impiego e la frequentazione di differenti media e materiali: la carta dei manifesti pubblicitari, il video, la performance, il web, in costante riferimento alla Rete, da cui attinge le terminologie e ne fa parodie cartacee, per restituire peso e consistenza sensoriale alle entità virtuali in cui ci resettiamo. “Volevo solo leggere e scrivere, e viaggiare nei luoghi delle parole, ma anche le mani hanno preteso il loro spazio d’azione, e intervengono ogni volta che entro in rapporto con superfici cariche di parole”.
La rivista Tellus le dedica un capitolo in “Vite con ribellione”, a sottolinearne l’ atteggiamento border line rispetto al mercato dell’arte, come si legge anche tra le righe di Antolini sulla rivista di letteratura Avanguardia. Ama esporre in luoghi di contaminazione culturale e rilanciare un suo dubbio irrisolvibile. Che N E S O: quali Nord Est Sud Ovest, in tempi di rotatorie e infinite traiettorie virtuali, di rotte aperte, coordinate multiple e instabili? Alcune sue opere (tra cui la “Torre Informatica” del ’92) fanno parte della collezione del Museo MART di Rovereto ed esposte in occasione di mostre sull”Archivio Nuova Scrittura, tra cui “La Parola nell’Arte” al MART e “Libri Taglienti Esplosivi e Luminosi” al Museion di Bolzano. Di recente pubblicazione è il libro d’artista “Lettere dal bordo di un monitor” per le Edizioni Peccolo di Livorno, sua storica Galleria di riferimento.

Elisa Camurati per S.P.A.M.
Elisa Camurati per S.P.A.M. – Se la Poesia Amasse Meno

Elisa Camurati è una graphic designer e collagista originaria di Quilpué (Cile) con base a Torino. I suoi collage dal registro onirico e surreale sono stati accomunati da Davide Galipò a Lamberto Pignotti e Sarenco, oscillando tra scarti pubblicitari di moda e scrittura verbo-visuale. Curatrice del progetto grafico della rivista Neutopia Magazine, ha all’attivo numerose esposizioni tra cui le mostre di poesia visiva “Opporre Opposizione” in omaggio a Sarenco a Torino e la personale “Tempo Reale” ad Alessandria. Ha pubblicato i suoi collage su Neutopia Magazine e Tafanàrio.

Raffaella Formenti, installazione alla Galleria Peccolo, ora riproposta e adeguata al Comodo64 per S.P.A.M.
Raffaella Formenti, installazione alla Galleria Peccolo, ora riproposta e adeguata al Comodo64 per S.P.A.M. – Se la Poesia Amasse Meno

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.

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