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New York Venezia Torino:itinerari di Ezio Gribaudo a Palazzo Contarini del Bovolo

Ha inaugurato lo scorso novembre presso lo spazio espositivo di Palazzo Contarini del Bovolo a Venezia, Ezio Gribaudo Itinerari: New York Venezia Torino 1961-1978

La mostra, curata da Stefano Cecchetto, ripercorre con un ricco apparato di opere, prime edizioni, lettere private, manifesti storici, fotografie un periodo particolarmente significativo nella carriera del maestro attraverso tre tappe principali, luoghi che hanno fortemente caratterizzato e influenzato il suo percorso professionale: Torino, Venezia, New York.

Torino, città natale dell’artista, è il luogo della sua formazione: qui Gribaudo inizia la sua carriera di editore e di pittore; grafico raffinato, creativo vulcanico, il suo studio, sede dell’Archivio che porta il suo nome, ancora oggi è luogo vivace d’incontri culturali. Proprio a Torino, città metafisica per eccellenza, Gribaudo strinse un forte rapporto d’amicizia con Giorgio de Chirico, di cui realizzò la grande monografia nel 1968 per i tipi della Fratelli Fabbri Editore a cura dalla moglie dell’artista, Isabella Far. Il sodalizio artistico e professionale tra i due continuò nel tempo: Gribaudo produsse una serie di Omaggi a De’ Chirico che rileggevano i temi cari al maestro. Con quest’ultimo realizzò anche De’ Chirico com’è (Fabbri Editori, 1970) preceduto dal prezioso volume 194 disegni di Giorgio De’ Chirico (Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, 1968) con la prefazione di Luigi Carluccio. Un grande riconoscimento personale sarà quello di ricevere, nel gennaio del 1969, una lettera autografa di De’ Chirico – da artista ad artista – sui logogrifi e sulla predilezione di Gribaudo – definito leucofilo- per il bianco, colore sul quale aveva imperniato la sua raffinata ricerca, formale ed estetica.

 

Nella sezione dedicata a Venezia si ripercorrono le tappe della sua partecipazione alla Biennale del 1966 dove ottiene il Premio per la Grafica (sarà nuovamente invitato all’edizione del 2011), il rapporto professionale con Peggy Guggenheim (per la quale organizzerà l’esposizione della sua collezione alla GAM di Torino e  ne produrrà il catalogo) le mostre con Carlo Cardazzo alla Galleria del Cavallino e l’esposizione alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro nel 1971.

New York rimane invece la testimonianza dell’amicizia dell’artista con Lucio Fontana culminata in quel viaggio del 1961 dove si recano a presentare il libro (oggi ricercatissimo) Devenir de Fontana, curato da Michel Tapié e realizzato dallo stesso Gribaudo in occasione della mostra di Lucio Fontana alla Martha Jackson Gallery di New York. Il sodalizio tra i due amici è testimoniato dalle lettere scambiate durante la preparazione del volume e dalle fotografie, scattate da Francesco Aschieri, del loro soggiorno a New York.

Il percorso espositivo si snoda quindi in un arco temporale che parte dal 1961 e arriva alla fine degli anni ‘70 per raccontare la storia di un protagonista dell’arte moderna. Come afferma Stefano Cecchetto in catalogo (edito da Gli Ori con il coordinamento editoriale di Paola Gribaudo, oggi Presidente dell’Accademia Albertina di Torino, come già fu suo padre). “[…] Ezio Gribaudo rimane, nel panorama artistico del Novecento italiano, una figura anomala, un personaggio chiave che con le sue azioni provoca l’intreccio di un sistema che oggi possiamo ancora definire con una parola ormai abusata: sinergico. I suoi molteplici interessi nell’universo dell’arte: editore, collezionista, promotore culturale, artista e amico degli artisti, lo mettono in relazione con i differenti linguaggi del mestiere, per l’approfondita analisi di una ricerca varia ed elaborata del suo lavoro. Nelle sue peregrinazioni professionali che percorrono l’arco internazionale: da Torino a Venezia, da Parigi a New York, da Mosca a Londra, dalla Spagna a Cuba, Gribaudo esplora le geografie laterali di questi intrecci attraverso relazioni dinamiche, fatte di spostamenti mutevoli e confini apparentemente labili – tra inclusioni ed esclusioni – che servono a delineare il suo profilo di artista e collezionista. Questa mostra intende quindi presentare – per emblemi – alcune frequentazioni che si rivelano come una sorta d’inventario umano, persone con le quali Gribaudo ha percorso un cammino parallelo, presenze intriganti di una storia comune. Quanto più il nostro tempo si fa arido tanto più cresce l’ansia di riconsiderare e vezzeggiare il passato come un bene perduto; la curiosità di coloro che conoscono la storia dell’arte sarà sorpresa di ritrovare in questo cammino a ritroso, la poetica di un ‘punto di vista’ che ha il dono di tradurre le immagini in emozioni e le percezioni in orizzonti culturali inesplorati. Ezio Gribaudo è una figura che possiede il dono di comunicare la sua marcata personalità e questa esposizione intende riaccendere la memoria su una vicenda culturale fatta di incontri e scontri, di lontananze e riavvicinamenti, fino a mettere in relazione il tempo con il suo ambito culturale di appartenenza.”

 

Per info

Ezio Gribaudo

Itinerari: New York, Venezia, Torino 1961- 1978

Palazzo Contarini del Bovolo Venezia

 

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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