“Luciano Ventrone. Meraviglia ed Estasi”

“Luciano Ventrone. Meraviglia ed Estasi” a Gualdo Tadino (Perugia), Chiesa monumentale di San Francesco, dal 17 aprile – 28 ottobre 2018.

Vittorio Sgarbi, dopo il successo della mostra “Seduzione e Potere. La donna nell’arte tra Guido Cagnacci e Tiepolo”, annuncia dal 17 aprile al 28 ottobre 2018, sempre nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino, un’altra esposizione-evento, questa volta d’arte contemporanea, dedicata a Luciano Ventrone, dal titolo “Meraviglia ed Estasi”.

Luciano Ventrone, Approdo, Olio su tela di lino 60×90 cm 2010 – 2018

Una scelta tutt’altro che casuale per la cittadina umbra, patria di quel Matteo da Gualdo (1435 circa-1507), tra gli antesignani del genere della natura morta (con la sua celebre tavola raffigurante l’”Albero di Jesse”, della fine del XV secolo), genere pittorico di cui Ventrone è uno dei grandi innovatori odierni. L’artista romano, da oltre tre decenni, tra fiori e frutta in posa, “promette sapori che non può soddisfare – ha affermato Vittorio Sgarbi – per attirare i nostri sensi e condurli all’estraniante percezione dell’”ipernaturale”.

La mostra, promossa dal Polo Museale città di Gualdo Tadino, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, è organizzata dall’Associazione Archivi Ventrone ed è a cura di Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi.

Luciano Ventrone, Accordi Naturali, Olio su tela di lino 50×50 cm 2012
Luciano Ventrone, Mosaico, Olio su tela di lino 300×300 cm 2011

Le invenzioni dell’artista romano, anche nella produzione più recente, suscitano stupore, riuscendo a fondere pittura, luce, forma, colore, scenografia e illusione, per creare immagini dalla forte spettacolarità, che si accingono a rapire i sensi dello spettatore come in una vera e propria estasi mistica. A partire dalle sue proverbiali nature morte, tradotte sulla tela con la sua inconfondibile cifra pittorica dalla tecnica senza imperfezioni, assolutamente nuova, iperbolica, esagerata, barocca, metafisica. Quella stessa che colpì e conquistò, nei primi anni Ottanta, il gusto e l’interesse critico di Federico Zeri. Fiori e frutta sono, infatti, tra i soggetti più indagati dall’artista per l’intrinseca bellezza e plasticità delle forme di questa natura in posa, per l’immediato fascino esercitato dai suoi colori, per la reattività delle superfici ai riflessi della luce artificiale, per le allusioni simboliche a essi legate.

Ventrone esagera, perfeziona pertanto il reale, e costringe il pubblico a fare i conti con immagini che altrimenti non avrebbero, al di fuori della sua interpretazione, interessato nessuno. Come nel caso del monumentale polittico di 3 x 3 m, dal titolo “Mosaico” (2011), raffigurante una melagrana gigante spaccata, esposto nel Padiglione Italia della 54°
edizione della Biennale di Venezia. Il percorso espositivo comprende anche due rari nudi, un momento di riflessione fisico sulla bellezza spirituale del corpo femminile, sulla sua splendida plasticità. Completano, infine, la mostra due inediti paesaggi, “Silvi Marina” (2013/2017) e “I racconti del vento” (2006), rispettivamente una marina e un deserto (soggetto eseguito solo in quattro versioni), vere e proprie istantanee di luce e colore, dove il sole sostituisce la fredda e artificiale luminosità elettrica delle nature morte riflettendo quella luce calda che vena d’avorio il mare Adriatico nei pomeriggi d’agosto, così come le dune di sabbia della Libia.

Luciano Ventrone, Intimi momenti, Olio su tela di lino 60×90 cm 2013

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-inglese edito da Carlo Cambi Editore.

L’Artista Luciano Ventrone nasce a Roma nel 1942. Nel 1983 un articolo scritto da Antonello Trombadori su “L’Europeo” induce lo storico dell’arte Federico Zeri a interessarsi dell’artista suggerendogli di affrontare il tema delle nature morte. Ė qui che inizia la sua lunga, e ancora non completa, ricerca sui vari aspetti della natura, catturando particolari sempre più dettagliati e quasi invisibili a “occhi bombardati da milioni di immagini”, quali
sono quelli degli uomini della nostra epoca. Ė questa ricerca di Ventrone che ha destato, nei decenni, l’attenzione, tra gli altri, di Federico Zeri, Sergio Zavoli, Duccio Trombadori, Marco Di Capua, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Roberto Tassi, Giorgio Soavi, Edward Lucie Smith, Angelo Crespi, Beatrice Buscaroli, Eugenia Petrova. Ad aprile 2018 a Ventrone è dedicata una personale anche a Londra, alla Pontone Gallery, nel cuore di Chelsea e Knightsbridge, a pochi minuti di distanza da Saatchi Gallery e Sloane Square Tube.

Nell’ambito della mostra, saranno realizzati alcuni eventi collaterali, come workshop, tavole rotonde, laboratori didattici.

Il percorso espositivo sarà implementato da un servizio di audioguide rendendo in questo modo intensa e avvincente, per gli adulti come per i più piccoli, l’esperienza di visita alla mostra.

Luciano Ventrone, Il tempo delle vanità, Olio su tela di lino 100×120 cm 1998
Luciano Ventrone, I racconti del vento, Olio su tela di lino 90×110 cm 2006

INFORMAZIONI:
Mostra: Luciano Ventrone. Meraviglia ed Estasi
Sede: Chiesa Monumentale di San Francesco, Corso Italia, Gualdo Tadino (Perugia)
Apertura al pubblico: 17 aprile – 28 ottobre 2018
Curatori: Vittorio Sgarbi e Cesare Biasini Selvaggi
Catalogo: Carlo Cambi Editore
Orari mostra: da martedì a domenica 10.00 – 13.00; 15.00 – 19.00
Per informazioni: Polo Museale città di Gualdo Tadino 075.9142445 – info@roccaflea.com
Biglietto di ingresso:
Biglietto intero 6,00 euro
Biglietto ridotto A 5,00 euro: over 65, gruppi superiori alle 15 unità
Biglietto ridotto B 3,00 euro: istituti scolastici, studenti universitari, bambini 7 – 12 anni
Biglietto gratuito: bambini fino a 6 anni di età
Visita guidata
Senza costi aggiuntivi sul biglietto, venerdì, sabato, domenica e festivi alle ore 16.00 (durata 45’)
Audio guida: costo aggiuntivo di 2,00 euro

Con il biglietto della mostra è possibile accedere gratuitamente a tutti i musei cittadini: la Fortezza Federiciana Museo Civico Rocca Flea, il Museo Opificio Rubboli, il Museo Archeologico degli Antichi Umbri, il Museo della Ceramica e il Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti”.

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