L’opera al nero. Omar Galliani

L’opera al nero. Omar Galliani

È stata inaugurata mercoledì 5 marzo 2014 la mostra L’opera al nero. Omar Galliani presso la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. L’evento fa parte del progetto Dialoghi, un ciclo di mostre di affermati artisti contemporanei dal percorso solido, maturo, che si mettono in relazione con un artista della collezione permanente della GAM e dialogano con la sua opera.
Dopo l’americano James Brown è la volta di Omar Galliani, artista di fama internazionale e grande appassionato di disegno che, nello scegliere un artista del passato con cui relazionarsi, si è subito diretto verso la cospicua collezione del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM, una raccolta di circa 30000 opere.
La scelta di Galliani è ricaduta su Antonio Fontanesi (1818-1882). Galliani e Fontanesi, entrambi emiliani ed entrambi rappresentanti dell’arte occidentale nel Sol Levante. Fontanesi insegnò per due anni presso l’Accademia di Tokyo mentre Galliani è stato invitato alla Biennale di Tokyo a “Cento anni d’arte italiana moderna 1880-1980” e ha inoltre esposto in molti musei giapponesi di arte contemporanea e altrettanti musei d’arte moderna. Galliani ha riscontrato successo anche in Cina dove la mostra Disegno italiano, ha fatto il giro del Paese per ben due anni, dal 2006 al 2008, per poi concludersi a Honk Kong presso la Schoeni Art Gallery con la mostra Omar Galliani great Italian drawing. Nel 2007 ha partecipato alla 52a Biennale di Venezia con la mostra Tra Oriente e Occidente presso la Fondazione Querini Stampalia, evento collaterale alla grande rassegna artistica della laguna.
Molte opere di Galliani parlano del fascino che l’Oriente ha esercitato sul suo percorso artistico, eccone alcune ospitate alla GAM: Mantra (1997-1999), Porta d’Oriente, porta d’Occidente (2000), Nuovi Fiori (2004), Soltanto rose (2004), La Principessa Liu Ji nel suo quindicesimo anno di età (2007-2008). Quest’ultima opera nasce dalla storia della Principessa Liu Ji; la sua morte prematura ha profondamente colpito l’artista, che ha voluto ricordarla raffigurando tutto ciò che contornava la quotidianità delle giornate di questa giovane adolescente: i cosmetici, le scarpe, i gioielli e le sue amate rose.
Fulcro della mostra L’opera al nero. Omar Galliani sono indubbiamente le quattro opere inedite di Galliani, delle quali Paesaggio dei miei veleni (D’après Fontanesi), dall’impatto acquafortista, è dono dell’artista alla GAM di Torino. Questa è l’opera che dialoga con Paesaggio con alberi e ruscello di Antonio Fontanesi. Così come ci spiega l’artista. Non esistono disegni su tavola di simili dimensioni, è un’opera meravigliosa, emozionante, riflessiva, unica nel suo genere.
Le altre tre opere inedite sono Cassiopeia, Orione e Prometeo. Tre opere che vedono fluttuare nello spazio disegni esagerati di parti anatomiche, in un infinito che diventa paesaggio, alla ricerca della solidità contemporanea, portando con sé una grande dose di concettualità contemporanea. Queste opere portano in risalto il rigore assoluto del suo lavoro, su dimensioni assolutamente inusuali, che non hanno niente a che vedere con le anatomie tipiche delle accademie d’arte. Sono vere e propri capolavori che misurano 4 metri x 4 e in cui si può solamente immaginare la fusione e il rapporto fisico che si instaura fra l’opera e l’artista.
Di fronte a queste costellazioni è possibile ammirare un’altra meravigliosa opera Respiro (2008), in cui è facile rimanere incantati o meglio assorbiti dalle sfumature di chiaroscuro, dalla tecnica e anche un po’ da questo senso di inquietudine che queste opere trasmettono. La tecnica è parte cruciale nel lavoro di Galliani perché con grande maestria sa dosare e tessere la grafite riflettente e il carboncino opaco, in una trama che si adatta perfettamente alle venature naturali delle tavole di pioppo su cui lavora. Galliani rivela ma non nasconde il supporto e mostra quanto il legno povero si sublimi con la grafite, in un susseguirsi di strati che convergono nell’opera finita.
Anche opere come le serie dei Denti, mostrano il suo costante interesse per l’anatomia, la centralità della figura umana all’interno e il suo renderle veri e propri paesaggi cosmici.
In altre due sale adiacenti è possibile ammirare opere di Galliani che dialogano con opere del passato in un processo di mimesi che va raffigurare ingigantiti particolari di opere molto conosciute: Ri-annunciazione di un’annunciazione (1976), opere della serie Enos, Ghenos, Thanatos e della serie Inremeabilis error.
Il curatore della mostra è il Dottor Mazzonis. L’opera al nero. Omar Galliani è una mostra che elimina forme di equivoco, per concentrarsi sulla durezza della capacità di linguaggio tipica di Galliani, dando una vera e propria impronta museale all’esposizione, così come voleva la GAM, una mostra che non vuole essere né antologica, né cronologica.
L’opera al nero. Omar Galliani sarà in mostra alla GAM di Torino fino al 18 maggio 2014.

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