“Jacob’s ladder”: uomo e spazio alla Ingleby

Alla Ingleby Gallery di Edimburgo la mostra “Jacob’s ladder” che celebra il rapporto tra genere umano e spazio e il tentativo di comprendere l’imponderabile

In occasione del cinquantesimo anniversario dell’uscita al cinema del film di Stanley Kubrick, “2001: Odissea nello spazio” (1968), un capolavoro del genere fantascientifico che influì profondamente sull’immaginario collettivo della generazione della corsa allo spazio e non solo, basato su un romanzo di Arthur C. Clarke, la Ingleby Gallery di Edimburgo presenta “Jacob’s ladder”, una mostra che celebra il rapporto tra genere umano e spazio, e il tentativo di artisti e intellettuali del passato e del presente di comprendere l’imponderabile.

La mostra, realizzata in collaborazione con il Centre for Research Collections dell’Università cittadina fa parte dell’Edinburgh Art Festival 2018 e resterà aperta al pubblico fino al 20 ottobre.

“Talvolta penso che siamo soli nell’universo, talvolta che non lo siamo. L’idea è suggestiva in entrambi i casi.” – Arthur C. Clarke

Nel 2018 ricorre anche il cinquantesimo anniversario di una fotografia, scattata il 24 dicembre 1968 da uno dei membri dell’equipaggio della missione NASA Apollo 8, William Anders, ritenuta una delle foto più influenti di tutti i tempi e inclusa nel 2003 dalla rivista “Life” nella lista delle “100 fotografie che hanno cambiato il mondo”.

Apparsa sulle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo nel dicembre del 1968, il Sorgere della Terra (Earthrise) mostra un piccolo pianeta blu che si staglia sul buio circostante, “il nostro pianeta natale – come lo descrisse lo stesso Anders – che si innalza sopra l’orizzonte lunare spoglio e desolato, l’unica macchia di colore, bellissima e delicata, contro l’oscura profondità dello spazio”.

William Anders, Sorgere della Terra (Earthrise)

Per ricordare questi due importanti anniversari – e in un certo senso anticipando le celebrazioni del prossimo anno, quando ricorrerà il cinquantesimo anniversario del primo atterraggio dell’uomo sulla Luna (20 luglio 1969) -, la Ingleby Gallery di Edimburgo ha riunito un gruppo davvero stellare di artisti del passato e del presente e di pensatori, che hanno esplorato il ricchissimo territorio rappresentato dal rapporto tra genere umano e universo.

Della mostra fanno parte foto d’archivio della NASA, compresa “Sorgere della Terra” di William Anders, e opere storiche, come alcune pagine dell’edizione del 1639 dell’Uranometria di Johann Bayer e il film del 1902 diretto da Georges Méliès “Viaggio nella Luna” (A Trip to the Moon).

Katie Paterson, Colour Field (2016)

Insieme a queste, lavori di artisti internazionali contemporanei che si sono concentrati anche sul rapporto tra le Terra e gli altri pianeti del sistema solare. Tra loro spiccano David Austen, Ben Cauchi, Vija Celmins, Susan Derges, Richard Forster, Ian Hamilton Finlay, Marine Hugonnier, Alicja Kwade, Peter Liversidge, Jonny Lyons, Garry Fabian Miller, Cornelia Parker, Katie Paterson e Frank Walter.

Insieme a “Jacob’s Ladder”, il Centre for Research Collections dell’Università di Edimburgo, partner della Ingleby Gallery in questo progetto, ha allestito “Astronomy Victorious”, una mostra parallela di libri rari e oggetti. Il percorso inizia con Galileo e Copernico e si sposta al presente, attraverso opere di artisti contemporanei, come ad esempio “Timepieces” di Katie Paterson (2014, una serie di nove orologi che riportano lo scorrere del tempo sui pianeti del nostro sistema solare, ed “Exposure (7 Hours of Light) July 2” del fotografo Garry Fabian Miller.

Le due mostre, che possono essere considerate un percorso unico, raccontano come è cambiato nel corso dei secoli il rapporto tra genere umano e universo, e anche la nostra comprensione dello spazio che ci circonda.

 

Jacob’s ladder

26 luglio – 20 ottobre 2018
Mercoledì – Sabato 11.00 – 17.00

Ingleby Gallery
33 Barony street | Edimburgo EH3 6NX Scozia

INFO@INGLEBYGALLERY.COM
Twitter e Instagram: @inglebygallery
Facebook: www.facebook.com/InglebyGallery/

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.

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