Bitcoin, Ethereum o Litecoin. Alla casa d’aste Sant’Agostino di Torino, per la prima volta al mondo, sarà possibile pagare le opere d’arte aggiudicate in criptovaluta. Si comincia il 23 ottobre 2017
Accade alla casa d’aste Sant’Agostino di Torino che, prima al mondo, ha deciso di offrire alla propria clientela un’opportunità di pagamento in più. Parliamo delle transazioni in criptovaluta.
Numerosi i vantaggi elencati dallo staff della casa d’aste: costi di trasferimento bancario inferiori; tempi di trasferimento e conferma di ricezione istantanei; certificazione del pagamento in loco e assenza di intermediari; sicurezza totale della transazione grazie a processi di verifica a due passaggi “2-step”; inserimento immediato del pagamento nella rete mondiale BlockChain, a garanzia dell’effettivo trasferimento del valore.
Il mercato dell’arte apre dunque le proprie porte alle grandi rivoluzioni portate dal web ed accade per la prima volta a Torino, città che ancora una volta dimostra di essere laboratorio d’Italia e del mondo.
Il pagamento in criptovaluta farà la propria apparizione nell’asta 143 della casa d’aste Sant’Agostino, prevista per il 23 e 24 ottobre 2017 nella storica sede di Corso Tassoni 56 a Torino. Sarà un’asta dedicata al design, settore che, numeri alla mano, dimostra sempre più di avere un grande appeal fra i giovani collezionisti, e quindi fra coloro che più di altri possono avere dimestichezza nell’utilizzare questa opportunità.
Ma cosa sono le criptovalute? All’inizio è stato il Bitcoin. Poi sono arrivate Ethereum, Litecoin ed altre. Le criptovalute, concepite nell’era del web, dal web e soprattutto per il web, sono valute paritarie. Citando Wikipedia “una criptovaluta è una valuta paritaria, decentralizzata digitale la cui implementazione si basa sui principi della crittografia per convalidare le transazioni e la generazione di moneta in sé. Come ogni valuta digitale, consente di effettuare pagamenti online in maniera sicura”. Tradotto in termini più comprensibili si tratta di una valuta che non viene emessa da uno stato sovrano o da una banca centrale. Viene generata dai computer, collegati tra loro da internet, tramite calcoli complessi che ne garantiscono il valore e soprattutto la certificazione e la sicurezza dei pagamenti. Un sistema a prova di hacker.
Insomma, stiamo vedendo l’alba del mercato dell’arte 3.0. Avviene per la prima volta a Torino all’asta 143, dedicata al design, della casa d’aste Sant’Agostino.
Ma non pensate che essendo un metodo di pagamento non tracciabile possa essere motivo di riciclaggio? Inutile gli sforzi per la reperibilità delle opere i pagamenti poco consoni
A voi i commenti.