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Gli scatti di Martha Cooper per Sottodiciotto Film Festival

Sarà visibile sino all’8 aprile presso la project room di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia Martha Cooper: On the Street, a cura di Enrico Bisi, mostra che si inserisce nel programma del Sottodiciotto Film Festival & Campus (Torino, 16-23 marzo) giunto alla XIX edizione sotto la direzione artistica di Steve della Casa.

La mostra è dedicata agli scatti della grande fotografa americana nata a Baltimora nel 1943, testimone privilegiata e punto di riferimento della scena artistica hip hop newyorkese, che ella, in un lavoro costante condotto letteralmente “sulla strada”, ha saputo ritrarre e fermare in una serie di celebri scatti, documentando il lavoro e le opere dei protagonisti della cultura hip hop, del writing e della street art internazionale, dagli anni Settanta fino ai giorni nostri. Fotografie che ancora oggi sono in grado di restituirci la forza di un momento effimero, eppure di straordinaria potenza espressiva nel momento stesso in cui viene realizzato, così come è nel carattere della Street Art. Abbiamo rivolto alcune domande ad Enrico Bisi, autore del documentario «Numero zero. Alle origini del rap italiano», e curatore del progetto  sull’Hip Hop.

Futura – Huston/Bowery Wall, NYC, 2015
©Martha Cooper

 

Enrico, ci parli del tuo ruolo nel Programma del Sottodiciotto Festival?

Io mi occupo del focus a cui è dedicata questa edizione del Sottodiciotto Film Festival & Campus, ovvero Hip Hop Drops, tema che affrontiamo con una serie di eventi che illustrano il fenomeno a 360°: la mostra con gli scatti di Martha Cooper, una retrospettiva cinematografica con anteprime nazionali, un fitto calendario di serate di incontri con i protagonisti e un grande evento in progress, un muro di 25 x 4 metri di fronte alla Mole Antonelliana che sarà realizzato nel corso di tutta la settimana da un famoso writer italiano, Mister Wany. Il pubblico potrà vivere in diretta le varie fasi di realizzazione dell’opera.

New York 1978-1979
©Martha Cooper

Ci parli della mostra con le fotografie di Martha Cooper?

La mostra è la più ampia mai dedicata in Italia a Martha ed è la prima volta che le sue opere sono esposte a Torino. Il progetto è articolato su tre sedi: CAMERA, dove sono esposte 48 fotografie bianco e nero sul paesaggio urbano newyorkese (dovevano essere 45 ma Martha ha deciso di aggiungerne 3 in cui c’è anche lei tra i soggetti) il Cortile e la Biblioteca del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino in Via Po. Sono tre momenti diversi della sua carriera artistica: a CAMERA sono presentati i primi scatti realizzati all’esordio della sua carriera professionale, come giovane fotoreporter del New York Post, al Rettorato sono esposte le fotografie forse più celebri, realizzate tra la metà degli anni ’70 e la metà degli anni ’80, che ritraggono un Bronx creativo popolato di writer, rapper, dj e breaker. Neelle sale della Biblioteca “Arturo Graf”, infine, sono presentate 200 immagini relative alla street art contemporanea che Martha continua a documentare (ha un profilo instagram seguitissimo) e un maxischermo che manda in loop circa 1500 fotografie. Un bell’impatto per avere una visione ampia sulla street art di tutto il mondo.

Boom Box
©Martha Cooper

Come ha iniziato Martha ?

 Il rapporto di Martha con la fotografia inizia prestissimo, alla fine degli anni ’40, quando il padre le regala la prima macchina fotografica; dopo aver lavorato per il National Geographic Magazine negli anni ‘70 approda al New York Post come giovane fotoreporter: i suoi primi lavori ritraggono il paesaggio urbano e metropolitano e in particolare i giochi dei bimbi per strada: ed è proprio un ragazzino di 14 anni che la introduce nel mondo dei writers. A poco poco conquista la fiducia degli artisti di strada, un ambiente inizialmente ostile: col tempo sono proprio loro che cercano la “Kodak Girl” per documentare i lavori, spesso destinati a vita breve. Un’esperienza che da professionale si fa umana: essere ritratti da Martha diventa motivo di vanto e lei stessa è adorata dai “suoi” artisti: una complicità che si legge chiaramente nei suoi scatti. Sono particolarmente contento che il pubblico torinese avrà inoltre la possibilità di incontrarla: l’artista sarà ospite a CAMERA mercoledì 21 marzo, alle ore 18.30, per raccontare la sua fotografia.

New York 1978-1979
©Martha Cooper

 

Per Info

CAMERA -Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine 18 Torino

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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