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Artista privato per un giorno: Stefano Venezia

Artista privato per un giorno: accade il 9 giugno a Spazio Parentesi.

 

Per la prima volta a Torino è presente un artista che si esprime specchiandosi nell’alterità. “Porto alla luce e interpreto ciò che tu non vedi e non sai, ma sei”: questa la descrizione che Stefano Venezia dà al suo progetto, GiuLaMaschera. L’artista cuneese con l’ausilio dei mixed media propone opere d’arte personalizzate, definendo se stesso un “thought interpreter”, un tecnico del pensiero.

Nello spazio indipendente sito in Via Belfiore nel quartiere più artisticamente attivo di Torino, Stefano Venezia sabato scorso ha passato una giornata in compagnia dei visitatori, testando la fragilità delle loro maschere e provando a reinterpretarne la vera identità in chiave espressiva. A dimostrazione del suo modus operandi, in mostra il ritratto “Emma”: la leggerezza e la sensualità di una donna che si riconosce nel sapore di mango e nel botè.

 

Stefano Venezia
Stefano Venezia

L’artista richiede all’animo che si trova davanti di calare la sua maschera, gli chiede di spogliarsi interamente e senza paura: il non-io che si afferma è un auto-ritratto costruito su 3 caratteristiche positive e 3 negative. Stefano Venezia rielabora l’icona verbale proposta e la traduce in arte. L’artista si mette a disposizione del committente e dà forma alla sua anima.

Il tema della maschera che vela la natura dell’ego diventa così musa ispiratrice per Stefano, che oltrepassandola prova a concretizzare ciò che di concretizzabile non è: l’animo umano. Un esercizio quasi sfacciato quello dell’artista, che implicitamente stimola l’inconscio e l’ego del prossimo, donandogli la possibilità di essere essenza pura per una volta, per gioco, per caso, per provare a ri-conoscersi guardandosi da fuori. Una prova di forza: l’oggettività insiste sulla soggettività.

Emma, Stefano Venezia
Emma, Stefano Venezia

Un’arma a doppio taglio quella dell’abbassare la maschera. Richiedere a uno sconosciuto di descriversi in 6 parole rischia forse di mettere in moto la creazione di un sé ideale? Un’idea che alla fine non è mai completamente raggiunta non diventa forse maschera essa stessa?

Da scoprire.

Per info: https://www.giulamaschera.eu

About Mina Calissano

Mina (Torino, 1993) è architetto, visual artist e curatrice di allestimenti artistici.

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