Warhol. La collezione Brant propone Andy Warhol anche a Roma

Articoli correlati

L’Informale anni ’50 al Museo Accorsi di Torino

4 giorni ago

Capodimonte. Cinque secoli di capolavori alla Reggia di Venaria Reale

1 settimana ago

Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro

1 settimana ago

La collezione Brant propone Andy Warhol anche a Roma dal 18 aprile al 28 settembre 2014.

Dopo il grande successo di Milano con ben 225.000 visitatori, Andy Warhol sbarca anche a Roma, a Palazzo Cipolla, in una grande mostra realizzata da Arthemisia Group e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore. Dal 18 aprile al 28 settembre 2014 i romani, ma soprattutto l’enormità di turisti che arriveranno nella città eterna questa estate, potranno scoprire e riscoprire Andy Warhol in ogni suo aspetto. La collezione Brant non è infatti solo la raccolta di un appassionato. Peter Brant, curatore della mostra insieme con la collaborazione di Francesco Bonami, è stato prima di tutto amico e compagno di viaggio di Andy Warhol. Insieme al grande artista di Pittsburgh ha girato il mondo e ha cominciato a collezionare i suoi quadri molto prima che il nome di Andy Warhol significasse qualcosa per il resto del mondo. Insomma si tratta di un’occasione unica per vedere il re della pop Art con un occhio estremamente intimo.

La mostra racconta tutto il percorso professionale e artistico di Andy Warhol. Si parte dal suo debutto nella commecial art; si passa per le opere che lo hanno reso celebre come la Campbell’s Soup, Marilyn, i Red Elvis o gli Skulls; si finisce con The Last Supper, l’opera realizzata per omaggiare Leonardo Da Vinci, presentata nel 1986 con una grande mostra a Milano. Warhol sarebbe morto l’anno successivo nel 1987.

In mostra una delle Shot Marilyn, famose per aver ricevuto un colpo di pistola sparato proprio nello studio dell’artista da un’amica del fotografo Billy Name.

Andy Warhol è stato il più acuminato interprete della società del consumismo e sociologo dellʼAmerica anni ʻ60. Egli ha saputo trasformare in arte i feticci dellʼimmaginario collettivo americano, anticipando la crescita del potere dei mass media. Lui ha trasformato in icone la Coca Cola come Elvis Presley, la Campbellʼs Soup come Liz Taylor e Marilyn Monroe, il biglietto da un dollaro come Jackie Kennedy.