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10 mostre da vedere nel Regno Unito a marzo

Conrad Felixmüller, The Beggar of Prachatice. © DACS, 2018

Dalla mostra alla Tate Modern dedicata alla corrente del Realismo magico che si sviluppò durante la Repubblica di Weimar all’evento che coinvolge dodici città e i disegni di Leonardo da Vinci: 10 esposizioni da non perdere a marzo nel Regno Unito

Marzo è il mese del risveglio e della rinascita, con l’arrivo della primavera che porta nuova linfa e nuova vita in natura ma anche per le strade cittadine. Nel Regno Unito si può anche scegliere di passare le prime belle giornate in compagnia dell’arte. Il calendario è quanto mai ricco: tra mostre che vengono inaugurate e altre che si apprestano a vivere le loro ultime settimane sul suolo inglese.

Dalle opere dell’artista e sculture Giuseppe Penone, che è possibile ammirare all’aria aperta e nella Galleria sotterranea dello Yorkshire Sculpture Park, la più grande galleria d’arte naturale del Regno Unito, alla prima personale in oltre trent’anni dedicata ai lavori di Fernand Léger, allestita alla Tate Liverpool, dieci appuntamenti da non perdere a marzo nel Regno Unito.

 

Magic Realism: Art in Weimar Germany: 1919-33

Tate Modern, Londra

30 luglio 2018 – 14 luglio 2019

La mostra alla Tate Modern di Londra racconta l’arte della Repubblica di Weimar (1919-1933) e la corrente del “realismo magico”, che si sviluppò nel periodo tra le due guerre mondiali. Attraverso settanta tra dipinti e lavori su carta vengono esplorati i complessi paradossi del periodo di Weimar, durante il quale liberalizzazione e anti-militarismo fiorirono insieme a una grande incertezza politica ed economica. Prestiti di rilievo permettono di vedere opere solitamente non esposte, alcune delle quali non sono mai state prima nel Regno Unito. Le opere di Otto Dix, George Grosz e Max Beckmann, meglio conosciuti oggi per le loro descrizioni della vita nella Repubblica, sono presentate insieme a quelle di artisti meno famosi, come Albert Birkle, Jeanne Mammen, Rudolf Schlichter e molti altri le cui carriere furono ridimensionate con l’ascesa del Nazionalsocialismo, che promosse un’arte che celebrasse diverse ideologie.

 

Fernand Léger: New Times, New Pleasures

Tate Liverpool, Liverpool

23 novembre 2018 – 17 marzo 2019

Fernand Léger, Two Women Holding Flowers. © ADAGP, Paris and DACS, Londra 2017

Ancora un paio di settimane di tempo per visitare la mostra alla Tate Liverpool, la prima di questa portata allestita nel Regno Unito negli ultimi trent’anni, che riunisce oltre cinquanta opere del famoso pittore, scultore e regista Fernand Léger (1881-1955), che sognava di rendere l’arte parte della vita di tutti i giorni. I dipinti, le opere murarie e tessili e i video di Léger sono intrisi del trambusto e del ritmo della vita moderna. Per i suoi lavori, l’artista è anche ricorso alla fotografia e alle nuove forme di comunicazione nate nel XX secolo, come la tipografia, la pubblicità e il graphic design. La sua carriera è stata profondamente influenzata da ciò che lo circondava, e della mostra a Liverpool fanno parte prodotti della sua collaborazione con gli architetti Le Corbusier e Charlotte Perriand, oltre al film sperimentale del 1924 “Ballet Mécanique”.

 

Andy Warhol and Eduardo Paolozzi: I want to be a machine

Scottish National Gallery of Modern Art, Edimburgo

17 novembre 2018 – 2 giugno 2019

Il fascino delle macchine e dei processi meccanici ispirò sia l’americano Andy Warhol che l’inglese Eduardo Paolozzi. La mostra “I Want to be a Machine”, allestita alla Scottish National Gallery of Modern Art di Edimburgo, tratteggia un immaginario parallelo tra lo sviluppo dell’estetica dei due artisti, attivi nello stesso periodo sulle due sponde dell’Atlantico. Il nome si deve a una dichiarazione dello stesso Warhol, fatta durante un’intervista del 1963, attraverso la quale l’artista esprimeva il suo desiderio di fare un’arte che riflettesse e celebrasse la nostra società sempre più industrializzata e meccanizzata. Nello stesso periodi, nel Regno Unito, Paolozzi rimaneva affascinato dall’interfaccia uomo-macchina, nei robot, nei computer, e nei dispositivi di archiviazione del sapere universale. La mostra a Edimburgo include disegni molto rari di Andy Warhol realizzati negli anni ‘50, la famosa serie con Marilyn Monroe (in prestito dalla Tate), fotografie acquisite di recente. Per Paolozzi ci sono esempi dei suoi primi collage, realizzati negli anni ‘50, stampe caleidoscopiche degli anni ‘60 e ‘70 e un gruppo di sculture.

 

Fausto Melotti: Counterpoint

Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra

16 gennaio – 7 aprile 2019

Fausto Melotti, Untitled. © Fondazione Fausto Melotti, Milano

Studente di fisica, pianista talentuoso e poeta prima di convertirsi all’arte, Fausto Melotti (1901-1986) portò la sua conoscenza della matematica e della musica nelle delicate e bilanciate sculture e ceramiche che portano ancora oggi il suo nome. Melotti è stato insignito del Leone d’oro postumo alla Biennale di Venezia nel 1986. La mostra a Londra permette di scoprire il lavoro dell’artista, attraverso una selezione di opere che abbracciano diversi periodi della sua straordinaria e variegata carriera, dalle sculture astratte degli inizi, che coniugano metallo e gesso, fino a quelle dell’ultimo periodo, in bronzo, legno e tessuto, come “La coscienza inquieta” (1973) e “In palude” (1984). Dopo la Seconda guerra mondiale, Melotti incluse nella sua opere aspetti più figurativi e divenne un ceramista di pregio, come si vede in “Teatrino” (1950 circa ) e “Meditazione domestica” (1959). In mostra anche opere in carta e cartone, realizzate mescolando pittura a tempera e a matita, pastelli e bruciature.

 

Cornelia Parker: Perpetual Canon

Turner Contemporary, Margate, Kent

11 settembre 2018 – 17 marzo 2019

Sono gli ultimi giorni per visitare l’installazione di Cornelia Parker, “Perpetual Canon”, creata originariamente per essere esposta nel Nord Est dell’Inghilterra, una regione con una ricca tradizione di bande di ottoni. L’opera, esposta adesso alla Turner Contemporary’s Sunley Gallery, con affaccio sul Mare del Nord, comprende infatti sessanta strumenti appiattiti, appartenuti a una banda. La Parker è famosa per le sue sculture e le sue installazioni dove esplora il potenziale della materia, con oggetti di uso comune immortalati dopo essere stati frantumati, avvolti, fatti esplodere o fatti cadere. In questa installazione un gruppo di trombe, corni, tube e altri strumenti sono silenziati. Secondo le parole dell’artista: “La banda potrebbe essere rimasta senza fiato, ma non è finita, sta ancora marciando”. Il “canon” del titolo rimanda a un pezzo musicale dove una melodia viene suonata ed imitata dopo un breve ritardo.

 

Warner’s in Colour: A Tool for Design

Warner Textile Archive, Braintree, Contea dell’Essex

9 maggio 2018 – 27 marzo 2019

Si concluderà a fine mese anche la mostra allestita presso lo Warner Textile Archive di Braintree, nella Contea dell’Essex, dedicata al ruolo che il colore ha avuto nello sviluppo del comparto tessile e del design. Attingendo dalla ricca collezione di tessuti e materiali dell’Archive, la mostra permette di partire alla scoperta del “potere creativo” del colore, dalla comprensione della scienza che è alla base della sua produzione fino alla dimostrazione di quali conoscenze e capacità servono in pratica per poterlo utilizzare. Gli oggetti proposti mostrano come la tonalità, la composizione e le sfumature possano alterare drammaticamente l’essenza di un lavoro e come queste componenti siano alla base di alcune delle realizzazioni tessili più iconiche e indimenticabili di sempre.

 

The Renaissance Nude

Royal Academy of Arts, Londra

3 marzo – 2 giugno 2019

Una mostra che racconta le origini del nudo e come questo abbia ispirato alcuni dei più grandi capolavori dell’arte occidentale. L’esposizione alla Royal Academy di Londra, attraverso le opere di artisti come Tiziano, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Dürer e Lucas Cranach detto il Vecchio, esamina una tradizione visiva dinamica che ha cambiato per sempre il carattere e i valori dell’arte europea. Le opere proposte spaziano dai dipinti di grandi dimensioni alle illustrazioni preziose e minuziose, dalle statuette in bronzo agli studi anatomici. La bellezza idealizzata è messa a confronto con l’invecchiamento del corpo, le immagini pubbliche con altre più intime e private. “The Renaissance Nude” testimonia l’emergere del nudo in un preciso contesto storico, agli albori dell’Europa moderna, in contemporanea con la riscoperta dei classici e degli antichi e con la nascita del Naturalismo. Un fenomeno che coinvolse l’Italia, ma anche la Germania, la Francia e i Paesi Bassi e che da lì si diffuse poi in tutto il continente

 

Guiseppe Penone: Idee de Pietra

Yorkshire Sculpture Park, Wakefield

26 maggio 2018 – 28 aprile 2019

Giuseppe Penone, Continuerà a crescere tranne che in quel punto. © Archivio Penone

Per chi vuole passare una giornata all’aria aperta all’insegna anche dell’arte, la mostra allo Yorkshire Sculpture Park dedicata alle opere di Giuseppe Penone è quello che ci vuole. Le opere, che hanno richiesto anni di lavoro per essere realizzate, raccontano la ricerca mutevole e dall’anima profondamente meditativa dell’artista sulla connessione tra umanità e mondo naturale. Ospitata dalla più grande galleria all’aperto del Regno Unito, negli spazi esterni e all’interno della Galleria Sotterranea, “Giuseppe Penone: Idee di pietra” riunisce opere realizzate nell’arco di oltre cinquant’anni dal famoso artista e scultore italiano, esponente della corrente dell’arte povera. Tra i pezzi più interessanti, molti dei quali portati per la prima volta nel Regno Unito, un monumentale abete di oltre trenta metri diviso in due in senso verticale e scolpito lungo i suoi anelli di crescita. Culmine di una ricerca durata anni, la mostra è la più grande dedicata ai lavori di Penone mai allestita nel Regno Unito.

 

Leonardo da Vinci: A Life in Drawing

Bristol Museum & Art Gallery

1 febbraio – 6 maggio 2019

In occasione del 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci (1452-1519), 144 dei più importanti disegni del maestro rinascimentale appartenenti alla Royal Collection sono messi in mostra in 12 esibizioni simultanee allestite in varie città del Regno Unito. “Leonardo da Vinci: A Life in Drawing” è un evento di portata nazionale, che offre al pubblico l’occasione rara di osservare un corpus variegato di opere di Leonardo. I disegni riflettono infatti l’ampia gamma di interessi dell’artista – non solo pittura, scultura e architettura ma musica, anatomia, ingegneria, cartografia, geologia e botanica. I disegni hanno formato un corpus unico sin dalla morte di Leonardo, e sono entrati a far parte della Royal Collection nel Seicento, durante il regno di Carlo II Stuart. Sono realizzati con una grande varietà di mezzi – penna, inchiostro, gessetti rossi e neri, acquarello – e raccontano molto del modo di lavorare e di pensare di Leonardo.

Oltre a Bristol, sono coinvolte nella mostra simultanea le città di Belfast, Birmingham, Cardiff, Derby, Glasgow, Leeds, Liverpool, Manchester, Sheffield, Sunderland, e Southampton. Durante l’estate i 144 disegni saranno riuniti in un’unica esposizione, allestita presso la Queen’s Gallery di Londra, mentre durante l’inverno 2019-20 una selezione verrà ospitata presso la Queen’s Gallery di Edimburgo.

 

Journeys Drawn: Illustration from the Refugee Crisis

House of Illustration, Londra

9 novembre 2018 – 24 marzo 2019

Karrie Fransman, Still from North Star Fading. © Karrie Fransman

Gli illustratori hanno oggi l’opportunità unica di agire come “giornalisti visivi”, passando del tempo in situazioni e luoghi dove i fotografi non possono arrivare, e poi documentando quello che vedono per immagini. Diversi artisti contemporanei, tra cui due rifugiati, raccontano la crisi umanitaria mondiale attraverso delle illustrazioni, nella prima mostra allestita nel Regno Unito che declina il tematica attraverso questo medium.

L’artista iraniano Majid Adin, premiato per la sua animazione della canzone “Rocket Man” di Elton John, attinge alla sua esperienza, al viaggio che lo ha portato nel Regno Unito. Imprigionato nel suo Paese d’origine per le sue opere politiche, Adin è entrato clandestinamente a Londra dentro un frigorifero. I coraggiosi cartoni animati del palestinese-siriano Mahmoud Salameh – ispirati alla sua esperienza di 17 mesi in un centro di detenzione australiano – e il manga della libano-britannica Asia Alfasi raccontano le sfide, i drammi, le sofferenze vissute dai rifugiati. Della mostra fanno anche parte il reportage realizzato da George Butler nella zona di guerra in Siria, i ritratti digitali dei rifugiati che arrivano sull’isola greca di Kos di Olivier Kugler e il graphic novel di Kate Evans che racconta la sua esperienza come volontaria nella giungla di Calais.

 

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.

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