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L’Isola del Tesoro – Compagnia Marionettistica Carlo Colla e figli

L’Isola del tesoro di Louis Stevenson nell’allestimento delle storiche marionette Colla al Piccolo Teatro Grassi di Milano. Lo spettacolo sarà in scena fino a domenica 23 giugno.

18 cambi di scena, 130 figure tra marionette, figurine e sagome, una colonna sonora originale: L’isola del tesoro è destinata ad entrare tra i colossal del ricchissimo repertorio della Compagnia e nasce come progetto internazionale.

Dal 16 al 29 Marzo 2020, infatti, le marionette Colla saranno ospitate dal New Victory Theater di New York con sedici repliche, e parleranno inglese.

Un’intervista a Franco Citterio, Giovanni Schiavolin e Danilo Lorenzini per raccontare la genesi della produzione e i segreti di questo nuovo spettacolo.

Danilo Lorenzini pianista, compositore e critico musicale – Franco Citterio scenografo/regista e marionettista – Giovanni Schiavolin regista e marionettista –  Ph.  by Diana Cicognini

L’isola del tesoro, nascita di un futuro successo internazionale

“Il progetto risale a 4 anni fa. Alla conclusione della nostra tournée a New York per Il pifferaio magico, si è parlato subito di un ritorno. E’ nata così l’idea di fare qualcosa legato alla cultura anglosassone. Ci siamo concentrati su Stevenson e il suo romanzo nato per i ragazzi tra i più conosciuti nella cultura americana. L’isola del tesoro ha avuto centinaia di trasposizioni teatrali, e anche cinematografiche. Il progetto era partito con Eugenio Monti Colla e doveva andare in scena un paio di anni fa, poi è stato posticipato per la scomparsa di Eugenio.” Piero Corbella, General Manager della Compagnia. (P. C.)

“Nel realizzare lo spettacolo dalla pittura delle scene alla tessitura delle note, dal pensare alle fisionomie alla costruzione degli oggetti di scena, dalla scelta del “colore” degli strumenti alla stesura del copione, un po’ tutti abbiamo cercato di citare Stevenson sapendo sin dall’inizio che lo spettacolo sarebbe andato a New York. Abbiamo quindi lasciato dei punti di riferimento anche per gli spettatori di lingua anglosassone. L’incipit dello spettacolo, ad esempio, è lo stesso del romanzo.” Franco Citterio (F. C.)

L’Isola del Tesoro – Prove generali, Atelier Colla Via Montegani Milano –  Ph.  by Diana Cicognini

“Il repertorio della Compagnia di Marionette Carlo Colla e figli è diviso in diversi segmenti: la fiaba, la lirica e i colossal. Iniziando a lavorare all’Isola del tesoro siamo già partiti pensando che si sarebbe sicuramente innestato tra i colossal. La nostra Isola del tesoro è un caleidoscopio di forme, figure e rappresentazioni, che rispecchiano l’immaginario suscitato da Stevenson e allo stesso tempo lo arricchiscono, anche dal punto di vista iconografico. Sarebbe stato semplicissimo ad esempio avere una sola scena a bordo della nave e ripetere sempre quella. Invece abbiamo creato quattro visioni della nave completamente differenti.” (F. C.)

“Al contrario nella musica. All’inizio ho pensato ad una partitura ridotta adatta ad un organico di pochi elementi, invece lavorandoci, sono arrivato a creare un piccolo musical. Ho scritto circa 1800 pagine di musica.” Danilo Lorenzini (D. L.)  

L’Isola del Tesoro – Prove generali, Atelier Colla Via Montegani Milano –  Ph.  by Diana Cicognini

La trama

“L’incipit del romanzo è la voce fuori campo di Jim, il protagonista. Come in molte fiabe per ragazzi, anche nell’Isola del tesoro di Stevenson i personaggi vivono un percorso iniziatico. Per questo abbiamo pensato di dare due voci differenti: Jim bambino durante l’azione in palcoscenico e Jim adulto che racconta ciò che aveva vissuto in prima persona. Questa voce fuori campo crea dei momenti poetici di estraneazione dalla vicenda, da cui poi partono i ricordi del protagonista. Si ricreano i meccanismi di narrazione tipici della lettura, lo spettatore è cullato dalle parole e dal ricordo del protagonista.” (F. C.) 
“E’ come se il pubblico stesse sfogliando il libro, le immagini che si vedono sono le pagine e la voce narrante è lo spettatore che sta leggendo il libro.” Giovanni Schiavolin (G. S.)

“Ci siamo trovati nella difficoltà di stringere al massimo quello che era il testo originale di Louis Stevenson, tenendo le parti salienti.”  (G. S.)
“Abbiamo perciò mantenuto la voce narrante, che cuce insieme tutte le diverse scene, mentre non è così negli altri spettacoli della Compagnia. In genere c’è la cesura del sipario che crea una pausa nel racconto. E’ un’innovazione che abbiamo voluto portare in questo spettacolo, ma che non sarà replicabile per tutti i prossimi allestimenti che faremo.” (F. C.)    

L’Isola del Tesoro – Prove generali, Atelier Colla Via Montegani Milano –  Ph.  by Diana Cicognini

Le novità dell’Isola del Tesoro della Compagnia marionettistica Carlo Colla e figli

“Durante il primo tempo abbiamo potuto dare sfogo alla nostra fantasia e alla muscolatura marionettistica.  Ad esempio, durante la scena del Porto di Bristol succedono moltissime cose e si concentrano tutta una serie di figurazioni. Eravamo tentati di togliere qualcosa, ma alla fine abbiamo lasciato così la scena per dare ritmo e dinamicità allo spettacolo. E così facciamo passare mille e più comparse in 3 minuti.
Da quando salgono a bordo della nave, però, abbiamo voluto rispettare il testo di Louis Stevenson, dove a un certo punto della vicenda i personaggi si contano e sono in 19, e l’atmosfera austera dell’ambientazione che lui descrive.

In uno spettacolo di marionette ci sono sempre delle scene che nascono per sorprendere il pubblico, costruite da un crescendo del ritmo narrativo, dalla suspance e dalla curiosità. Quando Jim arriva sull’isola si trova davanti un mondo fantastico con animali esotici, scimmie e uccelli del paradiso, che non c’è nel romanzo di Stevenson dove l’isola al contrario è molto cruda. Nel nostro spettacolo, invece, abbiamo rappresentato un’isola tropicale lussureggiante, quella che noi tutti abbiamo stampata nella nostra immaginazione. Questo ci serviva anche a spiegare perché Jim si perde.” (F. C.)    
“E’ un ragazzo affascinato da qualcosa che non ha mai visto, lontano e pericoloso, come i pirati. Nel nostro allestimento si creano situazioni che, sono sicuro, riusciranno ad attrarre i ragazzi.” (G. S.)

Ph.  by Diana Cicognini

“Il Romanzo di Stevenson è tutto al maschile, a parte la figura della madre di Jim. E così noi abbiamo deciso, per dare un po’ di colore alla trama, di creare un personaggio che nel romanzo non c’è. Ovvero la “mora” questa ipotetica compagna di Ben Gunn, forse la donna anche del cuoco di bordo Long John Silver, che fa la entreneuse al porto di Bristol. Solo citata da Stevenson diventa per noi un personaggio vero che non recita ma canta.” Danilo Lorenzini (D. L.)

“Abbiamo introdotto una storia d’amore in un romanzo che non ha storie d’amore. E’ una donna di colore e questa caratteristica del personaggio che abbiamo creato ci ha portato ad arricchire i livelli di lettura dello spettacolo. Sempre nella scena di Bristol, infatti, abbiamo inserito il passaggio di un gruppo di schiavi mori. Prima di farlo ovviamente ci siamo documentati, Bristol era l’unica città dell’Inghilterra dove passavano gli schiavi. Jim nota il gruppo e chiede chi siano quegli uomini incatenati. Il vecchio Re risponde in modo elusivo, ma il vero messaggio che volevamo far arrivare si svelerà nella scena finale.” (F. C.)

L’Isola del Tesoro – Prove generali, Atelier Colla Via Montegani Milano –  Ph.  by Diana Cicognini

“Queste evasioni che ci siamo concessi nel romanzo riguardano appunto anche il finale, l’epilogo della vicenda infatti non è quello di Stevenson. Abbiamo voluto lanciare dei messaggi per tutti, bambini e adulti. La difficoltà di uno spettacolo di marionette è certo quella di capire come dare una lettura stratificata, ma una visione critica ci deve essere, sempre. E’ qualcosa, secondo noi, a cui non si può rinunciare negli allestimenti marionettistici. Il messaggio però non deve sovrastare la storia e la dimensione della fiaba. L’Isola del tesoro deve rimanere un romanzo di avventura per divertire il pubblico dei ragazzi, ma fare un Teatro popolare è proprio questo, comunicare a tutti contemporaneamente attraverso letture stratificate.

Così facendo rispettiamo una caratteristica degli allestimenti storici della Compagnia. In Cenerentola (1908) il principe sogna Cenerentola e la immagina nel letto. Solo l’adulto capisce a cosa ci si riferisce, il messaggio non è fortissimo. La prima scena del Gatto con gli stivali (1910) è la lettura del testamento, scena che in realtà contiene una serie di accuse contro i notai. Dalla terra alla luna, siamo a fine Ottocento, rappresenta una forte critica sociale che nel raccontare un mondo perfetto sottolinea i difetti di quello reale.” (F. C.)

L’Isola del Tesoro – Prove generali, Atelier Colla Via Montegani Milano –  Ph.  by Diana Cicognini

La musica

“ La portata esotica dell’ambientazione, il viaggio per mare, il mondo dei pirati e dei marinai, il soggetto stesso che tutti conoscono, sono stati per me molto stimolanti. Come tradurre tutto questo nel linguaggio musicale marionettistico? Si perché esistono proprio degli stilemi, dei tópoi musicali specifici del Teatro di marionette. L’isola del tesoro è una vicenda che attraversa vasti orizzonti e nel cinema, con la grande orchestra delle musiche da film, è relativamente semplice riprodurre le diverse dimensioni. Allora ho cercato di miniaturizzare lo stesso meccanismo, usando un organico piccolo di otto strumentisti. Ho creato un colossal musicale in formato bonsai.   

Ho una predilezione per gli strumenti a fiato e uno dei miei riferimenti musicali è Puccini. Nello spettacolo non ci sono citazioni musicali ma, mentre componevo la musica per la scena del Porto di Bristol, sarà evidente, avevo in mente la seconda scena della Boheme, il quartiere latino, dove succede di tutto. E’ più una citazione drammaturgica che musicale.

Per rispettare l’origine del romanzo ho inserito anche le tipiche ballate inglesi, come La marcia dei granatieri, ma per creare un contrasto lo spettacolo si chiude con un ritmo caraibico, una rumba. In sostanza ho preso tutti questi temi e li ho destrutturati, per poi ricontestualizzati.” (D. L.)

“Tutta la Compagnia è stata coinvolta dal Maestro Lorenzini. E’ stato un fatto nuovo per noi marionettisti, che ci siamo trovati a cantare oltre che recitare.” (G. S.)

L’Isola del Tesoro – Prove generali, Atelier Colla Via Montegani Milano –  Ph.  by Diana Cicognini

“Inizialmente avevamo pensato anche di inserire dei rumori, ma alla fine abbiamo lasciato perdere. Danilo è riuscito a creare delle descrizioni sinfoniche incredibili e tutto è stato realizzato dagli strumenti, anche il mare. Aggiungere rumori avrebbe significato sovraccaricare troppo. E così siamo andati a togliere, come era successo con i testi, salvo i pochi rumori necessari a creare l’ambientazione.  La cosa che ci ha stupito, una volta finito di incidere sia la parte della musica che quella della recitazione, è che il nastro aveva un’autonomia tutta sua. Ricordava gli audio drammi della radio di un tempo o gli audio libri di oggi.” (F. C.)

Le marionette 

“Ogni nostro allestimento richiede molto studio, tempo e lavoro per essere realizzato. Ognuno di noi sa nel dettaglio che tipo di legno o tessuto utilizzare. Nella realizzazione delle marionette per questo spettacolo sono stati utilizzati tessuti diversi per differenziare nobili, schiavi, popolo e così via. Il cambio di ambientazione è reso così in modo immediato grazie al costume. Costume che definisce il personaggio ma che, come in tutti gli allestimenti, ha una sua forma per aiutare la marionetta a muoversi in un certo modo in scena.
Le dimensioni delle marionette costringono a caricare alcuni particolari affinché il pubblico possa vedere tutto. Ci sono cose però che non si possono mostrare. Le marionette hanno anche la maglieria intima, che serve a dare forma al corpo e aiuta il marionettista a calibrare i pesi e gestire meglio i movimenti della marionetta.”  (G. S.)
“Un caso particolare è stato il personaggio di John Silver che ha una gamba sola e muoverlo, marionettisticamente, è davvero complesso. La marionetta è un oggetto bilanciato e in quel caso non lo è assolutamente avendo un solo appoggio.” (F. C.)

L’Isola del Tesoro – Prove generali, Atelier Colla Via Montegani Milano –  Ph.  by Diana Cicognini

“La cosa pazzesca però è stata non trovare le fisionomie giuste, tra le 3000 marionette della Compagnia. Abbiamo dovuto lavorarci un po’.  Abbiamo fatto prima il personaggio di Jim. Dal momento poi che alla fine della storia facciamo comparire un Jim adulto, ovvero la voce narrante, abbiamo dovuto creare una sorta di contro figura partendo dai tratti di Jim per renderli meno fanciulleschi e più adulti, ma con gli occhi azzurro cielo dello stesso colore. E così inevitabilmente ci siamo ritrovati a fare anche la madre, perché di figure femminili ce ne erano tantissime, ma una triade di figure che si assomigliassero o con le stesse caratteristiche non esisteva. D’altro canto siamo riusciti facilmente ad attingere nel parco di figure lombrosiane che abbiamo per trovare i pirati.

Aggiungo una la particolarità della nostra Compagnia. Tutto ciò che compare in scena è stato realizzato da noi, nei nostri laboratori. L’artigianalità è la base del nostro lavoro. Tutte le persone che agiscono sul ponte per muovere le marionette hanno contribuito a crearle. ” (F. C.)
“Non apparteniamo ad una famiglia di marionettisti da generazioni, ma tutti noi lo siamo diventati perché cresciuti in questo laboratorio, una famiglia. Qui abbiamo scoperto delle attitudini che non pensavamo di avere. C’è chi ha scoperto di saper scolpire il legno e chi ha iniziato a modellare il metallo, chi ancora la pelle. Una delle nostre grandi forze, credo, sia l’essere riusciti a portare avanti questa tradizione artigianale, che oggi difficilmente viene insegnata nelle scuole.”   (G. S.)

L’Isola del Tesoro – Prove generali, Atelier Colla Via Montegani Milano –  Ph.  by Diana Cicognini

L’allestimento per il New Victory Theater New York

 “Il New Victory Theater è in realtà un’organizzazione che si occupa a tutto campo di Teatro per ragazzi e famiglie, e realizza iniziative per le scuole. Il Teatro ha seicento posti e le 16 repliche dell’Isola del tesoro saranno seguite da “Talk back”. Incontri con il pubblico subito dopo lo spettacolo in cui illustreremo la tradizione artistica e teatrale della Carlo Colla & Figli e risponderemo alle domande, facendo anche vedere da vicino le marionette. Sarà una possibilità data a tutto il pubblico, non solo ai ragazzi o alle scuole.” (P. C.)

“Oltre alla lingua, saranno necessari un paio di adattamenti scenici legati proprio alla tipologia di Teatro, molto bello e di inizio Novecento, ma con una struttura particolare che si sviluppa in altezza dalla platea fino a diversi ordini di gallerie. Dovremo creare una scenografia anche sul pavimento e adottare una serie di accorgimenti, come sviluppare alcune figurazioni più avanti, al ponte, senza andare in profondità.” (F. C.)

–  Ph.  by Diana Cicognini

 

L’Isola del Tesoro
dall’11 al 23 Giugno 2019
al Piccolo Teatro Grassi
via Rovello, 2 – Milano

martedì, giovedì e sabato ore 19.30
mercoledì e venerdì ore 20.30
domenica ore 16
lunedì riposo

dal 16 al 29 Marzo 2020
al New Victory Theater di New York

Riduzione e adattamento per marionette su appunti di Eugenio Monti Colla
dal romanzo omonimo di Robert Louis Stevenson

musica di Danilo Lorenzini

scene di Franco Citterio

www.marionettecolla.org

www.piccoloteatro.org/it

Danilo Lorenzini – Franco Citterio – Giovanni Schiavolin, scenografia Aladino –  Ph.  by Diana Cicognini

assistente alla scenografia Debora Coviello con la partecipazione degli stagisti dell’Accademia di Brera

costumi di Cecilia di Marco e Maria Grazia Citterio realizzati dalla sartoria della Associazione Grupporiani
alcuni costumi sono realizzati nell’ambito di un progetto didattico che ha coinvolto studenti e insegnanti del Istituto Professionale Kandinsky di Milano

I marionettisti
Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
apprendista Veronica Lattuada

gli attori
Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo Decio, Lisa Mazzotti, Riccardo Peroni, Roberto Pompili, Gianni Quillico, Franco Sangermano, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette

Coordinamento voci Lisa Mazzotti

I musicisti
Riccardo Acciarino, Angelo Borroni, Luca Esposito, Daniele Moretto, Ezio Rovetta, Marcella Schiavelli, Chiara Scucces, Luca Volonté
voce solista Donatella Amalia Lorenzini
direzione Daniele Sozzani Desperati
registrazione Borgo della Musica – Milano
tecnico del suono Paolo Sportelli

direzione tecnica di Tiziano Marcolegio
luci di Franco Citterio
regia di Franco Citterio e Giovanni Schiavolin

nuova produzione 2019
ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – Teatro Convenzionato
NEXT – Laboratorio delle idee – Regione Lombardia

Ph.  by Diana Cicognini

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole.

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