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Le Chat Noir. In mostra a Roma le lanterne magiche e i Teatri d’ombre della Parigi di fine ‘800

Ultimi giorni per lo storico Le Chat Noir a Villa Torlonia, con le sue immagini fino al 1 ottobre 2017

Cartoline illustrate e figurine, spartiti e lanterne magiche, illustrazioni, manifesti e litografie, libri e ritratti, riviste e oggetti, foto e addirittura un piatto di ceramica decorato. La mostra “Lo Chat Noir e i Teatri d’ombre a Parigi. Influenza sull’arte illustrativa fra ‘800 e ‘900” (dal 22 giugno al 1 ottobre 2017) nei locali della Casina delle Civette a Villa Torlonia a Roma, è basata prevalentemente su materiale cartaceo d’epoca che raffigura scene di spettacoli legati al teatro d’ombre e all’ambiente parigino di fine ‘800. Le opere di proprietà del Museo Parigino a Roma provengono in gran parte dalla collezione di Rodolphe Salis, ideatore del famigerato cabaret “Le Chat Noir”.

Théophile-Alexandre Steinlen, Prochainement la très illustre Compagnie du Chat Noir…, litografia a colori, manifesto per Lo Chat Noir (proveniente dalla collezione personale di Rodolphe Salis), Paris, 1894
Théophile-Alexandre Steinlen, Prochainement la très illustre Compagnie du Chat Noir…,
litografia a colori, manifesto per Lo Chat Noir (proveniente dalla collezione personale di
Rodolphe Salis), Paris, 1894

Lo Chat Noir, leggendario locale di Montmartre creato nel 1881 da Salis sulla collina degli artisti nella Parigi dell’epoca, era destinato a diventare un mito. Per questo licenzioso ma intellettuale cabaret passarono le più affascinanti personalità del tempo a partire dal suo creatore Salis, luminare geniale ed ambiguo. Egli fu fondatore di scuole di pittura e imprenditore ma anche commerciante di liquori e infine creatore di questo cabaret, in cui riuscì a coniugare le sue due grandi passioni: l’arte e l’alcool. Qui si potevano incontrare scrittori del calibro di Zola e pittori come Toulouse-Lautrec, ma anche grandi musicisti come il pianista e compositore Debussy e talentuose attrici come la Bernhardt. Ad attrarre ed unire queste personalità l’atmosfera vivida e trasognata, ma soprattutto il fascino inquieto delle lanterne magiche.

Gli spettacoli di ombre cinesi, antica e leggendaria “forma” d’arte orientale, erano rivisitati da artisti francesi ed attiravano un numero sempre maggiore di aristocratici e artisti, l’élite parigina di fine ‘800, ai quali i “pittori-lanternisti”, antenati dei registi cinematografici, vendevano sogni ed illusioni. Dalle ombre cinesi alle silhouette europee, passando per il teatro e l’arte illustrativa di vario genere, il teatro delle ombre si diffuse in tutta Europa dalla metà del XVIII secolo, diventando una vera e propria moda, ispirazione per la grafica d’arte e il cinema delle origini.

Aurélien Scholl, Ombres parisiennes, litografia a colori, manifesto, Paris, 1893
Aurélien Scholl, Ombres parisiennes, litografia a colori, manifesto, Paris, 1893

Difficile riassumere in poche righe storia e contaminazioni di questa intrigante forma d’arte, più facile visitare l’esposizione alquanto singolare e coinvolgente, che ci consente di gettare uno sguardo sulla vita parigina dell’epoca, sui suoi artisti e sugli spettacoli che la rendevano vivace e inimitabile.

Abbiamo parlato con Maria Grazia Massafra, Responsabile del Museo della Casina delle Civette e Curatrice della mostra, insieme a Cesare Nissirio, collezionista e Direttore del Museo Parigino a Roma.

Come nasce l’idea della mostra?

La mostra nasce dalla proposta di Cesare Nissirio, Direttore del Museo Parigino a Roma, di esporre materiali grafici di sua proprietà sul tema del teatro delle ombre. Il teatro delle ombre ebbe grande diffusione a Parigi tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, in particolare in un locale notturno assai noto all’epoca: Lo Chat Noir.  Abbiamo visionato e selezionato insieme i materiali grafici legati alla cultura parigina dell’epoca, scegliendo libri, manifesti, incisioni, disegni ma anche oggetti come lanterne magiche e un piatto in ceramica in cui sono raffigurate, in bianco e nero, le silhouette legate ai soggetti più noti di questa forma d’arte, che ha le sue radici in Oriente.

Quali aspetti di questo tema sono stati valorizzati?

Nel catalogo, uscito in concomitanza dell’inaugurazione della mostra, sono stati presi in considerazione tre angolazioni diverse: il teatro delle ombre e le lanterne magiche come antenati del cinema; l’evoluzione di questa forma espressiva dalla seconda metà del ‘700 all’epoca dello Chat Noir; l’influenza del teatro delle ombre sull’arte illustrativa del primo ‘900: manifesti, cartoline, incisioni ecc.

Jean-Jacques Grandville, La Berlino delle illusioni, incisione su rame, acquarello, Paris, 1840- 1850
Jean-Jacques Grandville, La Berlino delle illusioni, incisione su rame, acquarello, Paris, 1840-
1850

Sono previsti eventi collaterali tesi a valorizzare l’esposizione?

La mostra ha inaugurato a fine giugno e rimarrà aperta fino alla fine di settembre per un periodo piuttosto lungo. Si è perciò pensato di mantenere sempre attiva l’attenzione del pubblico proponendo, nel corso dei mesi, diverse iniziative: visite guidate tenute dai curatori il sabato e concerti domenicali. Per il finissage, domenica 1 ottobre, che coincide a Roma con l’ingresso gratuito dei Musei di Roma Capitale, verrà proposto, gratuitamente, un concerto di musica francese dedicato agli interpreti del ‘900.

Clicca qui per il sito della mostra

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