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  • Romanticismo la mostra al Museo Poldi Pezzoli fino al 17 marzo

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La mostra Romanticismo al Poldi Pezzoli di Milano

“Romanticismo” la mostra curata da Fernando Mazzocca. Un’intervista a Lavinia Galli, curatrice e conservatrice, per scoprire le 5 sezioni ospitate dalla casa Museo Poldi Pezzoli di Via Manzoni fino al 17 marzo 2019.

Lavinia Galli, curatrice, Casa Museo Poldi Pezzoli (Francesco Hayez, Autoritratto in gruppo di amici, 1827)

“Quando Fernando Mazzocca ha deciso di portare una parte della mostra Romanticismo al Museo Poldi Pezzoli, lo ha fatto perché questo è l’unico Palazzo milanese, testimone di fatti storici e culturali, dimora di un élite culturale, che consente a noi uomini contemporanei di entrare nello spirito romantico. L’unico Palazzo che restituisce il sapore di un’epoca e che conserva ancora le collezioni di opere d’arte di due collezionisti romantici: Rosina Trivulzio e Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Tutte le altre collezioni ottocentesche sono andate completamente perdute o disperse in Ville e Palazzi di famiglia.

Francesco Podesti, Leonardo che presenta il pensiero del Cenacolo al duca di Milano Ludovico il Moro, 1846

La Casa Museo ospita le sezioni dedicate al pensiero e agli ideali letterari e politici del romanticismo. In una patria che ancora non esisteva, c’era il desiderio di avere un pantheon delle grandi figure di un’Italia passata, figure che dovevano essere di exemplum. Questo è il significato delle opere che troviamo nella sezione Vita e celebrazione degli uomini illustri, si ricordano quindi Tasso, Leonardo, Raffaello e Dante.

Francesco Gandolfi, Raffaello e la Fornarina,1854

Ho un’opera preferita quasi in ogni sala della mostra, in questo caso è il tondo traboccante di intensa passione di Francesco Gandolfi. Il soggetto che rappresenta Raffaello e la sua modella, mostra il lato biografico dell’artista, che intrigava moltissimo i fruitori dell’arte in epoca romantica. Faceva parte del desiderio romantico di scoprire il lato privato e intimo dei grandi artisti e dei personaggi più amati.

Giuseppe Bertini, L’incontro di Dante e frate Ilario, 1845

Dante, celebrato nell’ottocento in tutta europa, è il più rappresentato nell’arte romantica, e infatti una sezione intera della mostra Dante e i personaggi della commedia è dedicata alla riscoperta della sua biografia e della cantica dell’inferno della Divina Commedia. L’incontro di Dante e frate Ilario di Bertini rappresenta un momento della vita di Dante, quando lui esule da Firenze trova rifugio in un convento della Lunigiana e per ringraziare Frate Ilario dell’ospitalità gli regala un cantico del Purgatorio. Con questo quadro Bertini, a soli 20 anni, vince il primo premio all’Esposizione Braidense. Qui sicuramente Gian Giacomo Poldi Pezzoli e Bertini si conoscono e da quel momento sono inseparabili e a lui commissiona molti lavori nel suo palazzo.

Il Gabinetto Dantesco, Casa Museo Poldi Pezzoli

Dopo aver seguito questo percorso per il visitatore è più facile capire il Gabinetto Dantesco, fatto realizzare da Gian Giacomo Poldi Pezzoli come suo studiolo. Questa stanza così intima incarna tutto quello che ha visto in mostra e il gusto del committente. Molteni, Hayez, Bartolini sono gli artisti del Romanticismo milanese che si ritrovano tutti insieme in questo gioiello. La vetrata realizzata da Bertini cita in maniera letterale il quadro che lo aveva portato al successo nel panorama milanese. La sinergia che si ritrova tra committenti e pittori romantici dimostra che avevano gli stessi ideali, gli stessi sentimenti.

Una sezione molto bella e unica, che si trova solo qui e non alle Gallerie d’Italia, aiuta a comprendere le origini familiari del nostro collezionista: è quella dedicata ai Codici di Giovanni Battista Gigola, di grandissima qualità. Tutto nasce dal nonno, ammiratore di Dante, che realizza l’edizione critica del Convivio e commissiona ad un artista di fiducia di miniare su pergamena dei testi come la storia di Giulietta e Romeo o Il corsaro di Lord Bayron. La famiglia Poldi Pezzoli porta il collezionismo ad un livello molto alto, dove non contano solo i soldi ma anche l’alta preparazione intellettuale dei collezionisti.

Tommaso Minardi, autoritratto, 1803

Nel dipinto di Tommaso Minardi della Galleria degli Uffizi (Autoritratto, 1813 circa), l’artista bohemienne si autoritrae nella solitudine della sua soffitta. Un esempio perfetto per comprendere la sezione L’immagine dell’artista, tutta dedicata a ritratti e autoritratti d’artisti e quindi alla scoperta di come loro si vedevano.

Giovanni Strazza, L’audace Righetto, 1851, marmo di Carrara

Nella sezione 1848. La rivoluzione l’opera L’audace Righetto, che esiste grazie ad un importante committente, Antonio Litta, è il frutto di un recupero dovuto ad un restauro importante. La scultura era posta sullo scalone di accesso di Palazzo Litta e la mostra è stata un’occasione per restituirla al pubblico.
Le giornate del ’48 a Milano sono rappresentate quasi come fatti di cronaca, perché i pittori che hanno eseguiti i dipinti che vedrete in mostra hanno veramente vissuto quei fatti. Hanno combattuto sulle barricate e i fatti che dipingono, i bambini, i paesaggi sono reali e vivi come lo scatto fotografico di un reporter.

Tutte le opere al Museo Poldi Pezzoli vogliono mostrare la dimensione intima e sentimentale, spirituale, ovvero la sintesi del pensiero romantico; mentre alle Gallerie d’Italia abbiamo il ribaltamento dei generi con il Paesaggio, i ritratti per i grandi committenti, il nudo, Manzoni e i personaggi dei promessi sposi e molto altro ancora. Buona visita.”

 

Romanticismo
Fino al 17 marzo 2019

 

Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12
Da mercoledì a lunedì dalle 10:00 alle 18:00.
Giovedì dalle 10:00 alle 22:30.
www.museopoldipezzoli.org

 

Gallerie d’Italia
Piazza della Scala 6
Da martedì a domenica dalle 9:30 alle 19:30.
Giovedì dalle 9:30 alle 22:30.
www.gallerieditalia.com

Ingresso
Biglietto congiunto valido per la visita alla mostra Romanticismo e alle collezioni permanenti
open Gallerie d’Italia e Museo Poldi Pezzoli: 14,00 €

<< Leggi il precedente articolo sulla mostra ROMANTICISMO

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole.

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