De Paris alla GSF Contemporary Art fino al 27 gennaio
Ha inaugurato al pubblico lo scorso 16 dicembre la GSF Contemporary Art, acronimo che identifica il nuovo spazio espositivo di 250 mq al secondo piano della Galleria San Federico, nel cuore di Torino, con una mostra personale di Enrico T. De Paris, visitabile sino al 27 gennaio tutti i giorni dalle 12 alle 20.00. Un’operazione nata dall’iniziativa di Riccardo Costantini, titolare della omonima galleria torinese di via Giolitti, in società con il collezionista Marco Albeltaro e Italian Group.
La galleria, grandi vetrate e due corpi aggettanti che la rendono una sorta di white cube trasparente, adatta a installazioni di grande impatto, si inserisce nel processo di riqualificazione che ha interessato tutti gli spazi prossimi al cinema Lux di proprietà del Gruppo Unipol. Gran parte dell’edificio è oggi dedicata al concept store Fiorfood della COOP con la libreria e il ristorante gestito da Giovanni Grasso e Igor Macchia della Credenza di San Maurizio Canavese, proprio di fronte alla galleria. Bella dunque la scelta di inaugurare i nuovi spazi con le mirabolanti, coloratissime e giocose installazioni di Enrico T. De Paris (Mel-Belluno, 1960) artista multimediale noto a livello internazionale che da sempre utilizza per le proprie opere linguaggi espressivi che vanno dalla pittura all’installazione, dal video al digitale, e persino ad una sorta di tratto fumettistico che evoca le atmosfere di Urania.
Tutto concorre a creare una sua personale interpretazione del mondo dove le immagini scaturiscono da una sapiente contaminazione tra pittura e disegno, luci fluo e suoni, bolle di vetro simili ad alambicchi postmoderni popolati da mondi in miniatura improntati al post umanesimo e apparecchiature elettroniche, plastica e acciaio per evocare il disordine di nuovi universi immaginifici. Universi che portano a riflettere su quello attuale e inducono lo spettatore, superato lo stupore e la meraviglia, a compiere un percorso di riflessione più profondo. De Paris infatti descrive un mondo prossimo dove la natura è in grave pericolo, le biotecnologie ed il potere delle multinazionali chimico-farmaceutiche ed agro alimentari contamina il presente. La stessa collocazione delle opere, quasi organismi disarticolati fluttuanti nello spazio, comporta un disordine che si fa perdita di punti fermi da un punto di vista concettuale e allo stesso tempo evoca l’incertezza dell’uomo contemporaneo.
Per la personale l’artista ha presentato una selezione delle opere che copre un ampio arco temporale, dalla serie Good News, Genesis, Bio_Landscape, Flussi, all’H.O.T. – human organ transplant e >CHROMOSOMA<. Come afferma l’artista nei suoi scritti che accompagnano la mostra: “[…] Non si tratta di figure ma di segni, elaborati per esternare qualcosa che è stato già espresso e triturato tanto dalle parole che dalle immagini: l’abitare dell’uomo nel suo linguaggio. Sarà molto bello inventare nuove metafore per riconoscere il nuovo pianeta, non solo come la nostra casa ma anche come il nostro vero corpo”.
Per info:
Galleria San Federico, 26 Torino