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Google Art Project

Google Arts & Culture | Musei Capitolini

Google Art Project (oggi rinominato Google Arts & Culture).

Dal 2011 Google ha avviato una collaborazione con centinaia di musei, istituzioni culturali e archivi per rendere disponibili online i tesori culturali del mondo.

@Google Art Project

È un progetto culturale realizzato da Google, che fa parte del Google Cultural Institute. Il suo obiettivo è di raccogliere immagini in alta risoluzione di opere d’arte esposte in numerosi musei del mondo, rendendole fruibili dal pubblico. Oltre a questo, il programma permette di fare una visita virtuale delle gallerie in cui sono esposte.

Insieme ad un team di Googler dedicati, sono stati creati degli strumenti che consentono al settore culturale di portare online sempre più contenuti del ricco patrimonio di cui dispone, rendendoli così accessibili a tutti. Si possono trovare opere d’arte, monumenti e siti del patrimonio mondiale, nonché mostre digitali che raccontano le storie racchiuse negli archivi delle istituzioni culturali di tutto il mondo. Un caso concreto e recente è quello della Biennale d’arte di Venezia.

“Arte, mostre, fotografia e siti archeologici. Tutto a portata di un clic. Questo è l’obiettivo di Google Cultural Institute che ha dato vita a diversi progetti attraverso una piattaforma tecnologica gratuita a disposizione delle istituzioni culturali per promuovere il loro patrimonio artistico”

Musei grandi e piccoli, classici e moderni, di fama mondiale e radicati a livello locale in oltre 40 paesi, i quali hanno contribuito con oltre 40.000 immagini ad alta risoluzione di opere che vanno dai dipinti su tela alle sculture e agli oggetti di arredamento. Alcuni dipinti sono disponibili in formato “gigapixel“, che permette di eseguire lo zoom a livello della pennellata per esaminare dettagli mai visti.

@Google Art Project

Google Arts & Culture (precedentemente Google Art Project) mette a portata di mano i tesori, le storie e le conoscenze di oltre 2000 istituzioni culturali in 80 paesi. Dalle suffragette che hanno combattuto per i diritti delle donne agli spettacoli dell’Opéra di Parigi, fino al ricco archivio delle straordinarie immagini della NASA, numerose le storie del nostro patrimonio culturale. Una porta sull’esplorazione di arte, storia, persone e meraviglie del mondo.

“Oltre 57.000 opere d’arte rese disponibili da musei partner in tutto il mondo. All’interno del sito si possono trovare dipinti, disegni, sculture, oggetti religiosi, monumenti, fotografie storiche e importanti manoscritti tratti da collezioni di tutto il mondo. Video sapientemente narrati, audio guide, note di consultazione, informazioni dettagliate, mappe e molto altro.”

Google Arts & Culture è dunque una raccolta online di immagini in alta risoluzione di opere d’arte esposte in vari musei in tutto il mondo, oltre che una visita virtuale delle gallerie in cui esse sono esposte. La visita virtuale permette di vedere le opere in alta definizione.

La caratteristica dell’esplorazione dei musei utilizza la stessa tecnologia utilizzata dal progetto Street View, sempre di Google. A partire dal 2016 per la digitalizzazione delle immagini è stato ideata una speciale macchina fotografica robotizzata, chiamata Art Camera, che permette di effettuare riprese fotografiche con una risoluzione di 7 gigapixel (7 miliardi di pixel).

Google Arts & Culture

Il progetto nasce nel 2011 sotto il nome di Google Art Project ed include opere presenti presso la Tate Gallery di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, gli Uffizi di Firenze e i Musei capitolini di Roma.
L’idea e’ quella di creare un social dedicato alle istituzioni culturali. Il 1° febbraio 2011, come riporta il Washington Post, viene lanciata questa piattaforma che ha lo scopo di “portare la tecnologia dello Street View – ossia la tecnologia presente in Google Maps, che offre la possibilità di percorrere virtualmente le strade cittadine – all’interno degli edifici”. Uno degli obiettivi di questo progetto sin dalla sua nascita è stato quello di stimolare la collaborazione tra musei e fondazioni per creare un archivio digitale comune ed elaborare progetti culturali condivisi.

Nella sua fase di lancio Google Arts & Culture puntava essenzialmente su due strumenti:
•   le mappe virtuali, grazie alle quali si ha la possibilità di visitare l’intero percorso dei vari musei
•   le gallerie fotografiche, per ammirare le principali opere ospitate nelle collezioni dei musei e degli enti presenti sulla piattaforma.

Il vero boom per questa applicazione arriva nel 2018. L’app ufficiale si aggiorna e introduce nuove funzionalità tra cui il “selfie artistico”. Gli utenti possono caricare un selfie sulla piattaforma, la quale – tramite il riconoscimento facciale e il machine learning – elabora i dati e associa il volto all’opera d’arte più somigliante. Con questa funzione i numero di download cresce esponenzialmente generando un doppio vantaggio. Dal punto di vista tecnico, più l’app è utilizzata e più impara, andando a scovare le opere d’arte sempre più somiglianti agli utenti; d’altro canto, la maggiore diffusione della piattaforma dovrebbe, almeno in teoria, ampliare la conoscenza e spingere la diffusione del patrimonio artistico mondiale, avvicinando nuovi utenti all’arte e alla cultura. Lo scopo che Google dichiara di perseguire, attraverso questa ricerca dell’alter ego artistico, è quello di avvicinare nuovo pubblico per poi “trattenerlo” e fargli usare l’app, che offre molto di più di questo giochino.

Google Arts & Culture | Musei Capitolini

Principali funzionalità:

•   Zoom – le fotografie delle collezioni sono di altissima qualità (risoluzione 7 gigapixel) e permettono di esplorare ogni singolo dettaglio dell’opera;
•   Realtà virtuale – con il visore Google Cardboard ci si può letteralmente immergere nelle opere d’arte;
•   Ricerca tematica – è possibile fare una ricerca delle opere d’arte presenti all’interno delle collezione, filtrandole per colore o per periodo storico;
•   Tour virtuali – con la tecnologia Street View è possibile entrare nei più importanti musei del mondo;
•   Collezione personale – con due semplici click è possibile salvare o condividere contenuti (dipinti singoli, collezioni, album) sui propri canali social;
•   Album tematici – le istituzioni iscritte al Google Cultural Institute e, quindi, presenti sulla piattaforma possono creare degli album (chiamati “esposizioni online”), composti da testi, immagini e video, su un tema specifico.

Lo strumento ha quindi tutto quello che serve per una comunicazione d’impatto e interessante ma, ancora una volta, sono necessarie buone idee per sfruttarla al meglio. Un esempio? “Harry Potter: A History of Magic – Explore the wonders of the British Library exhibition”, una mostra online (che rimanda a una vero e proprio allestimento artistico) proposta dalla stessa piattaforma in collaborazione con la British Library e suddivisa in immagini, esposizioni online e contenuti extra.

Il Grand Tour d’Italia

Un altro esempio eccellente di utilizzo di Arts & Culture è il Grand Tour d’Italia: come 300 anni fa Google propone l’idea del viaggio attraverso la tecnologia. Una carrellata dei tesori culturali, dei capolavori e delle tradizioni del nostro Paese. Ma si possono trovare centinaia di percorsi in base a numerosi filtri: si può esplorare facendo una ricerca per artista, per mezzi espressivi, per movimenti artistici, per avvenimenti e molto altro.

In conclusione, come molte altre piattaforme, Google Arts & Culture è fondamentalmente un contenitore, e sono gli utenti (in questo caso i musei e i vari altri enti) che ci mettono le idee. L’Italia, con il suo immenso patrimonio culturale e artistico dispone di moltissimo materiale per sfruttare Arts & Culture.

Street Art Project

Infine l’ultima pillola di bellezza: dopo le opere d’arte delle più importanti collezioni e dei più rinomati musei del mondo, Google ha voluto aprirsi anche all’arte urbana attraverso il progetto Street Art. Un archivio digitale di oltre 5mila opere dipinte su muri, edifici e superfici di tutto il mondo.
Il progetto punta a raccogliere diverse forme di street art attraverso le telecamere di Street View: il servizio di Google dà poi la possibilità di vedere in tre dimensioni l’immagine di una strada, senza dimenticare l’enorme potenziale dello sharing, indispensabile quando si parla di street art. Tutti infatti possono contribuire inviando il materiale, proprio o altrui, prima che le opere scompaiano.

Street Art. Discover the history, location and creators of street art.

About Beatrice Pagliani

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