Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau dal 10 dicembre 2015 al 20 marzo 2016 a Palazzo Reale di Milano
Con oltre 150 opere la mostra propone al pubblico un percorso variegato e complesso, che ricostruisce il gusto elegante, prezioso e sensuale dell’epoca, attraverso le creazioni dell’artista. Il nucleo principale della mostra è costituito da oltre 100 opere tra affiches e pannelli decorativi di Alfons Mucha (1860-1939), provenienti dalla Richard Fuxa Foundation.
L’artista ceco è stato uno dei più significativi interpreti dell’Art Nouveau, “promotore” di un nuovo linguaggio comunicativo, di un’arte visiva innovativa e potente: le immagini femminili dei suoi manifesti erano molto diffuse e popolari in tutti i campi della società del suo tempo. Ancora oggi si può facilmente individuare l’inconfondibile cifra stilistica che lo ha reso eterno simbolo dell’Art Nouveau; lo “Stile Mucha”, unico e riconoscibile, si è dimostrato adatto a una grande varietà di contesti: poster, decorazione d’interni, pubblicità, illustrazioni e, addirittura, produzioni teatrali, design di gioielli e opere architettoniche.
Mantenendo come perno centrale la figura di Mucha, le opere dell’artista sono affiancate, in mostra, da una serie di ceramiche, mobili, ferri battuti, vetri, sculture e disegni di artisti e manifatture europei affini a quella medesima sensibilità. Scopo della mostra è dunque quello di restituire appieno l’idea di un’epoca ricca e sfaccettata, facendo dialogare le invenzioni di Mucha con gli ambienti e le decorazioni contemporanee.
Dopo Milano, la mostra si sposterà a Genova, a Palazzo Ducale, dove sarà visitabile dal 30 aprile al 18 settembre 2016.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Le opere sono esposte in mostra seguendo un percorso suddiviso per temi stilistici e iconografici, in modo da evocare atmosfere e suggestioni che possano stupire e coinvolgere, anche emotivamente, il visitatore. A una sala introduttiva, che presenta una selezione di opere grafiche di Alfons Mucha accostate ad alcuni arredi coevi che sintetizzano le diverse anime del gusto moderno – propagatosi a cavallo tra il XIX e il XX secolo – seguono otto sezioni tematiche che affrontano i modelli iconografici più diffusi e amati dagli artisti modernisti.
Si inizia dal teatro e da Sarah Bernhardt, una delle più celebri attrici della storia teatrale, vera e propria diva e icona del suo tempo, immortalata da Mucha in una serie straordinaria di poster e manifesti teatrali.
Nella seconda sezione dedicata alla vita quotidiana sono invece raccolti esempi di manifesti e realizzazioni grafiche di confezioni di prodotti che entravano abitualmente nelle case: dalle scatole dei biscotti Lefèvre-Utile, alle tavolette di cioccolato Idéal passando per i profumi e i prodotti per l’infanzia.
Il tema chiave della terza sezione è l’immancabile figura femminile, sviluppato in due sale contigue. Nel primo ambiente sono esposti arredi e oggetti d’uso in cui l’immagine della donna è al centro dell’invenzione; nella sala successiva i manifesti di Mucha tornano nuovamente a dialogare e a confrontarsi in modo diretto con gli oggetti, in modo da evidenziare la duplice e contrastante concezione che i contemporanei avevano della donna, talvolta idealizzata in una creatura angelica, elegante e aggraziata, talvolta immaginata come femme fatale, accattivante e seducente, ma sempre capace di incarnare il valore universale della bellezza giovanile, espressa attraverso linee serpentine ed eleganti movenze.
La sezione dedicata al giapponismo affronta il tema dell’influenza dell’arte esotica e orientale sulla produzione europea, riscontrabile soprattutto nella preferenza per il segno grafico e marcato, per l’appiattimento bidimensionale e per gli accostamenti cromatici sgargianti e originali.
Il mondo animale è invece rappresentato nella quinta sezione, dove è raccolto un repertorio di oggetti d’arte decorativa caratterizzati dalla presenza di soggetti animali emblematici, come il pavone, il serpente, la libellula e le creature acquatiche.
All’importanza dei materiali preziosi nell’immaginario art nouveau è dedicata la sesta sezione, con grafiche di Mucha dedicate al tema delle pietre preziose e delle teste femminili ornate con originali gioielli, un inedito pendente disegnato dall’artista e realizzato in pasta di vetro dalla ditta Daum di Nancy e una piccola selezione di opere di varia tipologia, realizzate con materiali particolari o preziosi.
Il tempo è invece il protagonista della settima sezione, presente attraverso le grafiche dei calendari, le rappresentazioni delle stagioni e delle parti del giorno ideate da Mucha.
Chiude la mostra la sezione dedicata all’immaginario floreale, in particolare con rose, ninfee, iris e gigli, che letteralmente “invadono” la produzione liberty e art nouveau.