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10 mostre da vedere nel Regno Unito a febbraio

Disegno di Quentin Blake per "All the year round" © Quentin Blake

Dall’esposizione a Kensington Palace sullo stile di Lady Diana e i suoi outfit più famosi a quella archeologica al British Museum sul sovrano assiro Ashurbanipal: 10 mostre da non perdere a febbraio nel Regno Unito

Febbraio mese degli innamorati, ma tra cuori e vetrine addobbate ritagliarsi qualche momento per sé non è poi così difficile. Nel Regno Unito non mancano le occasioni per scoprire – o riscoprire – il mondo dell’arte, con un calendario di eventi, inaugurazioni e aperture davvero ricco.

Dalla mostra alla Royal Academy of Arts di Londra, che giustappone le installazioni video di Bill Viola alle opere di Michelangelo Bonarroti costruendo un ideale percorso di scambio e dialogo tra i due che attraversa i secoli, alla personale co-curata dallo stesso Jeff Koons, campione mondiale dello stile kitsch e neo-pop, all’Ashmolean Museum di Oxford, dieci esposizioni da non perdere a febbraio nel Regno Unito.

 

Diana Arbus: In the Beginning

Hayward Gallery, Londra

13 febbraio – 6 maggio 2019

La mostra alla Hayward Gallery di Londra, con le sue quasi cento fotografie esposte, aiuta a ridefinire il percorso di formazione e i successi di una delle artiste più importanti e influenti del XX secolo, la fotografa americana Diana Arbus. La personale, che include molti scatti mai visti prima in Europa, si concentra sulla prima parte della carriera della Arbus, quella che potremmo definire “di formazione”, tra il 1956 e il 1962. Circa la metà delle fotografie che l’artista ha poi stampato nel corso della sua vita sono state prodotte in questo periodo, eppure molti di questi lavori sono ancora oggi poco noti. La mostra alla Hawyard comprende opere come “Boy stepping off the curb, NYC” (1957–58), “The Backwards Man in his hotel room, NYC” (1961) e “Jack Dracula at a bar, New London, Conn.” (1961). Se molti fotografi attivi all’epoca – Walker Evans, Garry Winogrand, Lee Friedlander – interpretavano spesso il ruolo di osservatori passivi, arrivando a nascondere le macchine fotografiche, le immagini della Arbus prendono la loro forza proprio dall’intensità degli incontri con i soggetti. Questo scambio tra chi guarda e chi viene guardato solleva domande esistenziali che alla fine si trasmettono anche al pubblico.

 

Diana: Her Fashion Story

Kensington Palace, Londra

24 febbraio 2017 – 24 febbraio 2019

Particolare della mostra “Diana: Her Fashion Story”

I concetti di stile ed eleganza, nel Regno Unito, sono indissolubilmente legati alla figura di Lady Diana Spencer, rimasta nel cuore delle persone come icona anche ad oltre vent’anni dalla sua tragica scomparsa, avvenuta a Parigi il 31 agosto 1997. La mostra a Kensington Palace permette di osservare l’evoluzione dello stile della Principessa del Galles, dagli abiti romantici e misurati delle prime apparizioni pubbliche al fianco del fidanzato e poi marito Carlo fino agli outfit eleganti, alla moda e che trasudavano sicurezza degli ultimi anni di vita. Tra i pezzi più interessanti dell’esposizione, molto discussa, l’abito in velluto blu disegnato da Victor Edelstein che Lady Diana indossò alla Casa Bianca, quando ballò con John Travolta. Alcuni abiti non sono mai stati messi prima in mostra, ad esempio quello sontuosissimo, sempre realizzato da Edelstein, che la principessa indossò per un ritratto ufficiale.

 

Bill Viola / Michelangelo: Life Death Rebirth

Royal Academy of Arts, Londra

26 gennaio – 31 marzo 2019

Nella prima grande mostra che la Royal Academy di Londra dedica alla videoarte (video art), le opere dell’artista americano Bill Viola, considerato un pioniere nel campo, vengono giustapposte ai disegni e agli schizzi di Michelangelo. Nonostante li dividano oltre cinque secoli – Buonarroti è stato attivo tra Quattrocento e Cinquecento – e utilizzino medium profondamente diversi, Viola e Michelangelo sono accomunati da un profondo interesse per la natura dell’esperienza e dell’esistenza umana. Attraverso dodici installazioni video realizzate da Viola tra il 1977 e il 2013 e quindici opere di Michelangelo, quattordici dipinti e il bassorilievo in marmo conosciuto come “Tondo Taddei”, la mostra propone un percorso di dialogo e scambio tra i due artisti. Viola viene considerato come una sorta di erede di una lunghissima tradizione artistica che utilizza le emozioni come mezzo per mettere in collegamento pubblico e significato dell’opera.

 

Jeff Koons

Ashmolean Museum, Oxford

7 febbraio – 9 giugno 2019

Jeff Koons, Dettaglio di Ballerina
© Jeff Koons

Jeff Koons stesso è tra i curatori di questa personale allestita all’Ashmolean Museum di Oxford, che comprende diciassette opere dell’artista americano famoso per il gusto kitsch e neo-pop, quattordici delle quali mai esposte prima nel Regno Unito. Sin da quando ha fatto la sua comparsa sulla scena artistica contemporanea, negli anni ‘80, Koons è stato definito come l’artista più importante, sovversivo, controverso e ricco al mondo. La mostra copre la sua intera carriera, includendo le opere più note come le serie “Equilibrium”, “Statuary”, “Banalitye” e “Antiquity” insieme a lavori recenti, in cui Koons si è concentrato sull’arte antica e sul canone dell’arte occidentale, facendola incontrare nella sua singolare visione. Tra i più interessanti, “Balloon Venus (Magenta)” (2008–12). Recentemente Koons ha iniziato ad analizzare quello che lui definisce “il suo DNA culturale”, usando sculture e dipinti di collezioni internazionali che hanno per lui grande importanza.

 

John Ruskin: The Power of Seeing

Two Temple Place, Londra

26 gennaio – 22 aprile 2019

In occasione del bicentenario della nascita di John Ruskin, artista, scrittore, critico d’arte britannico, la mostra allestita al Two Temple Place di Londra (una vera perla architettonica, che vale di per sé la visita, se non la conoscete) celebra l’influsso che le sue idee e la sua visione dell’arte e dell’architettura hanno avuto sui posteri. Riunendo oltre 190 tra dipinti, disegni, dagherrotipi, lavori in metallo e calchi in gesso, la mostra illustra come l’atteggiamento di Ruskin verso la bellezza abbia plasmato le sue idee, radicali, su cultura e società e come la sua influenza venga avvertita ancora oggi nei dibattiti che riguardano le arti, l’educazione, l’economia e l’ambiente. Fondamentalmente, quello che Ruskin voleva era rendere l’Inghilterra un posto migliore dove vivere – tema quanto mai attuale – e credeva che fosse possibile farlo aprendo al pubblico la fruizione di opere d’arte, libri e tesori culturali. È la prima volta che la collezione di Ruskin viene esposta in modo così massiccio fuori da Sheffield. Di questa fanno parte opere dell’artista ma anche disegni, dipinti e fotografie realizzate da suoi contemporanei, come JMW Turner, George Frederic Watts e John Wharlton Bunney. Della mostra londinese fanno anche parte opere commissionate di recente, come un’installazione realizzata appositamente per il Two Temple Place da Dan Holdsworth, e contributi di artisti come Hannah Dowling ed Emilie Taylor che si concentrano sull’eredità contemporanea di Ruskin.

 

Cathie Pilkington: Working From Home

Pallant House Gallery, Chichester

6 ottobre 2018 – 31 marzo 2019

© Cathie Pilkington

La scultrice e artista figurativa Cathie Pilkington ha creato una nuova installazione, dal titolo “Working From Home” all’interno della Pallant House di Chichester, una casa cittadina i cui vasti spazi ospitano una collezione permanente d’arte inglese oltre a mostre temporanee di vario genere. L’installazione è pensata per interagire proprio con le collezioni esposte nella galleria, e per annullare e confondere il confine tra pubblico e privato, lavoro e abitazione. Una serie di oltre trenta delle sue sculture assemblate per ricordare delle bambole, di cui tre create appositamente per la Pallan House, sono posizionate accanto a una selezione di opere scelte dalla stessa Pilkington nella collezione di arte moderna inglese. Le opere, disposte nelle quattro stanze della residenza, affrontano tematiche come la realtà domestica, la maternità e l’infanzia, il surrealismo e la psicoanalisi, e portano la firma, tra gli altri, di Eileen Agar, Barbara Hepworth, Henry Moore, Hans Feibusch, Alfred Wallis, Scottie Wilson, Paula Rego e Lord Snowdon.

 

Christina Rossetti: Vision & Verse

Watts Gallery – Artists’ Village, Surrey

13 novembre 2018 – 17 marzo 2019

Analizzando il legame profondo e ricco di significato che ha unito la poetessa vittoriana al mondo dell’arte visiva, la mostra alla Watts Gallery comprende dipinti, illustrazioni, opere su carta e fotografie. L’esposizione presenta ritratti della poetessa britannica, proveniente da una famiglia di artisti e intellettuali, insieme alle immagini più importanti ispirate alle parole delle sue poesie e a disegni praticamente sconosciuti della stessa Rossetti. L’obiettivo è quello di prendere in considerazione la complessità del legame tra Christina Rossetti e le arte visive, riconoscendo anche il fascino duraturo che i suoi versi hanno avuto sugli artisti dagli anni ‘50 dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Tra i punti salienti della mostra, le illustrazioni di Dante Gabriel Rossetti per “Goblin Market” (1862 e 1865) e “The Prince’s Progress” (1866), vivaci illustrazioni delle poesie della Rossetti realizzate da Arthur Hughes e Frederick Sandys, dipinti ispirati alle sue opere, come “The Mower” di Arthur Hughes (1865) e la composizione fotografica pionieristica di Julia Margaret Cameron “The Minstrel Group” (1866).

 

Double Fantasy

Museum of Liverpool, Liverpool

18 maggio 2018 – 3 novembre 2019

John Lennon e Yoko Ono, Brochure cover for Planting Acorns at Coventry (1968)
© Yoko Ono

Per la prima volta in assoluto l’incredibile rapporto personale e professionale tra John Lennon e Yoko Ono, vere e proprie icone culturali, è il focus di una mostra, allestita al Museum of Liverpool. Commemorando il quarantanovesimo anniversario di matrimonio della coppia (che venne celebrato il 20 marzo 1969 sulla Rocca di Gibilterra), l’esposizione racconta la storia d’amore e arte tra l’acclamata artista d’avanguardia giapponese e il componente dei Beatles, e nativo di Liverpool. “Double Fantasy” riunisce oggetti personali e pezzi mai visti prima della collezione personale di Yoko Ono. Questi oggetti – tra cui spiccano le bozze autografe delle canzoni di Lennon, opere d’arte ed elementi degli outfit nuziali della coppia – documentano la profonda e potente connessione esistente tra la coppia, connessione espressa attraverso l’arte, la musica e i video ma anche la loro comune passione per l’attivismo per la pace e i diritti umani. La mostra offre la rara occasione di osservare da vicino e cercare di capire la vita insieme di John Lennon e Yoko Ono, attraverso le loro stesse parole, e nella città che è rimasta con Lennon per tutta la vita.

 

Quentin Blake and John Yeoman: 50 Years of Children’s Books

Lady Lever Art Gallery, Port Sunlight

19 ottobre 2018 – 3 marzo 2019

Quella allestita alla neoclassica Lady Lever Art Gallery di Port Sunlight è la prima mostra che celebra la partnership decennale tra l’illustratore Quentin Blake e lo scrittore John Yeoman. L’86enne disegnatore britannico Quentin Blake ha portato avanti nel corso degli anni collaborazioni importanti con scrittori, come ad esempio Roald Dahl, ma quella con Yeoman è la più duratura. È stato proprio Yeoman a spingere Blake a cimentarsi la prima volta con le illustrazioni per bambini, nel 1960. Il risultato, “A Drink of Water”, ha dato via al loro rapporto professionale, che dura da più di mezzo secolo e ha portato alla realizzazione di quasi 50 progetti. Il più recente, “All The Year Round”, è stato pubblicato nel 2017. In mostra i disegni originali di questo e altri dieci progetti a cui Blake e Yeoman hanno lavorato insieme, dai libri illustrati e i racconti brevi per bambini all’adattamento di fiabe classiche.

 

I am Ashurbanipal: King of the World, King of Assyria

British Museum, Londra

8 novembre 2018 – 24 febbraio 2019

Dettaglio di un bassorilievo con Ashurbanipal a cavallo che caccia
© The Trustees of the British Museum

Il mondo degli antichi Assiri viene riportato in vita, attraverso la vita e l’eredità del suo ultimo grande regnante, in questa mostra al British Museum di Londra, che chiuderà a fine mese. Ashurbanipal proclamava di essere diverso dai suo predecessori, dal momento che sapeva leggere, scrivere e sostenere una conversazione con esperti studiosi. Durante il suo regno mise insieme una biblioteca unica e visionaria, nel suo palazzo di Ninive, e oggi questa biblioteca rivive almeno in parte nella mostra, grazie alla collezione di documenti risalenti al regno di Ashurbanipal del British ed esposti al pubblico. Oltre 200 oggetti straordinari, provenienti da ogni angolo del Regno, rivelano come uno dei suoi più grandi monarchi abbia lasciato un segno indelebile nella storia del mondo. I visitatori possono immergersi nella vita alla corte assira, attraverso sculture in pietra, rilievi finemente scolpiti, mattoni in smalto dipinti e pitture murarie. Le opere in avorio finemente cesellate, gli ornamenti in metallo, il vasellame per la conservazione dei cosmetici e i gioielli mostrano come vivessero le classi agiate, mentre i carri da guerra e le armi rivelano invece come questa fosse un’epoca di conflitti, con sovrani rivali che combattevano per il potere e per la gloria.

 

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.

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