venerdì , 11 Ottobre 2024

La Fondazione FAN: un angolo Liberty a Romano Canavese

Un grande sorpresa scoprire in un angolo del Piemonte, e precisamente a Romano Canavese, 40 minuti dal centro di Torino, un angolo curatissimo, persino esotico nel suo estro, un ambiente in cui l’atmosfera Liberty di fine ‘800 e inizio ‘900 è minuziosamente ricreata nei singoli dettagli.

Non già da fedeli riproduzioni, ma da arredi originali, sino a i minimi particolari e persino al giardino, decorato da piante ornamentali di antica specie. L’aspetto straordinario è che al visitatore è concesso di sedersi sulle sedie e sui divani originali, di vivere gli arredi, e persino usarli per un momento conviviale grazie al ristorante caffetteria  che qui trova luogo. Questa è l’originale formula pensata da Cristina Ariagno e il marito Giorgio Lorenzon, fondatori di FAN – Fondazione Arte Nova- il cui presidente è l’olimpionico Livio Berruti e la direttrice la Dottoressa Elena Franco. Un’iniziativa nata nel desiderio di valorizzare il territorio e riproporre all’attenzione del pubblico un periodo di estrema avanguardia come quello dell’Art Nouveau, corrente artistica che all’inizio del secolo scorso proponeva un taglio modernista per arredi ed architettura, quasi di rottura per forme e meccanismi rispetto alle linee ridondanti di fine Ottocento; un rivoluzione di gusto che durò in realtà solo due decenni, superata dalla linee geometriche e stilizzate del Art Déco.

Signora Ariagno, come nasce la sua collezione e questo luogo?

Io e mio marito Giorgio Lorenzon nel 2011 abbiamo fondato la Fondazione FAN Fondazione Arte Nova, dedicata alla riscoperta e alla diffusione dell’arte, della cultura e della società del primo Novecento italiano e francese. Io nasco come musicista, ho inciso molti dischi dedicati ai compositori francesi del periodo Art Nouveau. Inevitabilmente mi sono appassionata al periodo e in questi ultimi trent’anni ci siamo dedicati allo studio della società e del modo di vivere dell’epoca; abbiamo quindi iniziato a collezionare arredi originali italiani francesi, inglesi. Dopo la fondazione dell’Associazione e l’acquisizione della villa  a Romano Canavese, abbiamo deciso di aprire un luogo dove organizzare mostre, eventi, incontri e conferenze sul tema e parallelamente offrire supporto scientifico per altri eventi culturali (prestiamo infatti gli esemplari della collezione per mostre sul tema, come l’ultima esposizione dedicata a Giovanni Boldini alla Reggia di Venaria Reale). La sede della Fondazione Arte Nova occupa una cascina restaurata del XVIII secolo. Il progetto di recupero della struttura ha trasformato i locali esistenti, stalle, cantine, fienili in un percorso espositivo con cinque sale, adatto alla presentazione di mostre temporanee, con uffici e bottega al piano terreno. Gli spazi si prestano agevolmente a mostre create in collaborazione con Musei, a conferenze scientifiche, a incontri con scrittori e, ormai da molti anni, accolgono anche i Master Intenazionali di Musica Antica, organizzati con l’Accademia del Ricercare sia in questa sede che in numerose altre strutture del borgo storico.

C’è anche un aspetto eno-gastronomico a completamento dell’offerta culturale…

Al contempo abbiamo pensato ad un punto di ristoro caffetteria e ristorante, in collaborazione con un giovane chef con una esperienza internazionale alle spalle: nasce così Le Jardin Fleuri Gusti Liberty . Questo per ricreare a 360° il clima culturale di primo Novecento, improntata alla vivacità e alla modernità, sotto tutti gli aspetti, anche quello gastronomico (molte ricette sono ispirate al periodo e parallelamente attingono alla tradizione piemontese e francese) e permettere di sperimentare un’esperienza il più possibile completa.

Un’atmosfera che si respira appena varcata la soglia del sontuoso giardino…

Sì, dall’ingresso entriamo in un mondo fatto non di riproduzioni ma di autenticità… Già nel giardino della villa, al cui centro domina una magnolia secolare circondata da fiori di antica specie, si ha la sensazione di entrare in un mondo antico. Entrando in villa il visitatore è accolto da un bancone preziosamente intagliato e decorato che arriva dal Casinò di Gardone Riviera (si potrebbe immaginare Gabriele D’Annunzio che prende un aperitivo), un pianoforte liberty tedesco, un grande orologio francese e così via… le sedie Thonet sono originali, così come i tavolini austriaci. Il visitatore ha la possibilità non solo di ammirare ma di utilizzare gli arredi, immergendosi davvero nell’esperienza che da museale diventa reale.

Come prosegue la collezione?

Al primo piano abbiamo ricreato quello che poteva essere l’appartamento del proprietario della Villa, il suo salotto, la cucina, la camera dal letto dell’ebanista francese Louis Brouhot, la sala da pranzo. Quest’ultima è una vera rarità: il modello della sala, realizzato dal famoso ebanista milanese Eugenio Quarti, fu presentato all’Esposizione Internazionale d’Arte decorativa moderna di Torino nel 1902, ed è uno degli esempi più moderni dell’arredamento di inizio ‘900, corrispondente alle aspettative di linea funzionalità volute dalla corrente che noi definiamo Liberty, ma in realtà era Arte Nuova nel vero senso del termine, arte moderna per l’epoca, che ha influenzato moltissimo il design italiano più contemporaneo, a partire da Carlo Mollino.

Sala di Eugenio Quarti all’Esposizione Nazionale di Torino del 1902

Per informazioni:

FAN -Fondazione Arte Nova 

Romano Canavese

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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