• Giò Minola. Sinfonia per segno – forma – colore, Fondazione Mudima Milano

  • Dragon n2 1971 - Dragon n1 1966 - Ipergrafia n4 1966

  • Ritratto di Tapié, 1970 Gio Minola – Paola Stroppiana

  • Hula Hoop 2002

  • IT n1 2006 - SpaceGirl 1999 - Up n1 2006

Giò Minola. Sinfonia per segno – forma – colore

Giò Minola, Presidente e Direttore creativo dell’agenzia pubblicitaria da lui fondata nel 1968 (Giò Minola Studio), è raccontato dal testo di Paola Stroppiana che ne illustra il percorso artistico e da una panoramica delle opere dal 1960 al 2018. Giò Minola. Sinfonia per segno – forma – colore va ad arricchire la collana della Fondazione Mudina dedicata agli amanti dell’arte. Una testimonianza di Giò Minola artista da sfogliare.

Calligrafo e pittore, legato al Gruppo dei Lettristi, a Milano ha esposto con gli informali. Nella sua lunga carriera artistica, è stato anche consulente della Triennale di Milano, del Museo di Arte Contemporanea di Torino e infine della Galleria d’Arte Contemporanea di Roma. “Gio Minola è stato un creativo di successo eppure la sua arte, quella che vediamo nei suoi quadri in catalogo, è rimasta pura. Ha mantenuto un’originalità che non è simile a nient’altro”. Paola Stroppiana

Giò Minola. Sinfonia per segno – forma – colore, Fondazione Mudima Milano

Nato in un contesto culturale che influenzerà tutta la sua vita artistica, il Torinese Gio Minola inizia a dipingere negli anni sessanta. Il suo stile pubblicitario come quello artistico derivano dalla passione per la scrittura e la calligrafia, in particolare la calligrafia barocca “a mano alzata” con pennino e china, che ha imparato sui libri del Seicento e del Settecento.  Nei primi lavori infatti la sua tecnica parte da un grafismo esasperato, che si avvicina alla poetica dei lettristi francesi e ha riferimenti anche al Giappone. Il segno grafico è poi sempre più contaminato con il colore, fino a che il colore diventa dirompente. I suoi colori piatti ricordano Kandinskij e Mirò, la tecnica il dripping di Pollock e l’arte materica.

Window 2000 – Metamorphosis n2 2001

Il ritratto di Michel Tapié, riconoscibile dal sigaro da cui partono volute di fumo definite dal segno grafico, è un manifesto dell’arte di Giò Minola e allo stesso tempo un omaggio al grande critico francese a cui deve molto. Giò Minola conosce Michel Tapié alla fine degli anni Cinquanta. E’ Tapié a portare a Torino l’arte informale con grandi mostre, lui a fondare nel 1960 l’International Center of Aesthetic (ICAR), galleria d’arte contemporanea e centro culturale attivo fino al 1977. Per il Centro l’artista segue le pubblicazioni, i manifesti programmatici e le monografie degli artisti. Nell’organizzazione delle attività lavora anche Ada Minola. In questo luogo della cultura torinese Giò Minola conoscerà le opere di Jackson Pollock, il gruppo giapponese dei Gutai, i maestri  Insho Domoto e Sofu Teshigahara, Maurice Lemaître e Isidore Isou fondatore del Lettrismo.

 

Fondazione Mudima
www.mudima.net

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole. Mi trovi su Instagram: @dianacicognini.contentcreator

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