Carol Rama. Casta Sfrontata Stella di Gianna Besson

Carol Rama, Casta Sfrontata Stella, Immagine di Copertina di Andrea Guerzoni, courtesy PRINP Editoria d'Arte 2.0
Carol Rama, Casta Sfrontata Stella, Immagine di Copertina di Andrea Guerzoni, courtesy PRINP Editoria d’Arte 2.0

Gianna Besson, Carol Rama. Casta Sfrontata Stella. Biografia corale di un’artista extra-ordinaria, 2012, PRINP Editoria d’Arte 2.0

Dipingere per cicatrizzare. Una poetica della crudeltà tra realtà e invenzione

Le scelte esistenziali che hanno informato la pratica estetica di Carol Rama emergono nell’ultima biografia dell’artista

Inventare un luogo in cui guarire, in cui creare per curarsi. Nella sequela dei rimandi, storia nella storia, complesso gioco di scatole, la volontà di ripercorrere le ragioni di ogni gesto sembra sopravvivere. Dai corridoi di una clinica, o forse di una casa, pare di udire le voci confuse, amplificate eppure incomprensibili, a testimonianza di una sofferenza. Il dolore individuale, potente e appena sfiorato dagli eventi, si dibatte, estraneo, ai margini dei tempi moderni.

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La poesia è violenta e vuole rappresentare un rancore. Questa crudeltà, tuttavia, è mediata dall’illogica e perturbante incursione degli oggetti: sedie a rotelle, occhi di bambola, unghie e denti, camere d’aria. In questo modo, l’arte è messa in salvo dalla piena dei tormenti personali e resiste rafforzata.
Leggendo la biografia corale di Carol Rama, appena pubblicata dall’editore Prinp, le impressioni sono quelle di un vocìo incontrollato, insicuro eppure appassionato, e di una strenua compartecipazione al disagio della protagonista. La difficoltà di reperire notizie certe su un’artista che ha sempre lavorato di fantasia sugli avvenimenti della propria esistenza è palpabile. Il risultato è, nonostante tutto, affascinante, perché, attraverso una sintesi acuta, risponde all’esigenza di tracciare con vigore i lineamenti di una vita.
L’autrice Gianna Besson riprende una video-intervista effettuata nel 1998 e la aggiorna con una biografia raccontata. Scova parole e ricordi di chi ha vissuto vicino a Carol, amici, vicini di casa, galleristi e collezionisti. L’infanzia privilegiata in una famiglia agiata è ripercorsa con malinconia. Le arie d’opera nei salotti borghesi e i primi anni di scuola sembrano essere fagocitati dall’improvvisa comparsa dei problemi economici, dalla malattia della madre, dal suicidio del padre.
Nei ricordi di Carol, è la pittrice torinese Gemma Vercelli ad insegnarle il disegno e la pittura, ad indicarle la strada da seguire, imparando a gestire i desideri. Se la recente pubblicazione, infatti, non offre particolari spunti critici, è proprio perché riesce a concentrarsi sulle passioni e sugli episodi che hanno informato, celati o rimossi, la produzione delle opere. L’erotismo espropriato della sensualità e l’annichilimento di una volontà figurativa possono essere ricollocati all’interno delle esperienze esistenziali: dal difficile rapporto con la famiglia alle problematiche di gestione del denaro, alle relazioni sofferte con intellettuali di cui la pittrice invidiava la preparazione e la cultura. Anziché seguire gli indizi di una scia tracciata da Egon Schiele e Francis Bacon, lo sviluppo personale di una poetica dell’objet trouvé potrebbe essere riletto alla luce della scelta dei fatti da utilizzare, compressi come simboli e rimaneggiati come ispirazioni, all’interno del lavoro d’artista. Intravediamo sempre, tra le pagine del testo, una sorta di brama di immaginazione: condanna a rivivere episodi attraverso il filtro dell’invenzione. Utilizzare esperienze raccontate da altre persone e scegliere per sé avvenimenti accaduti a conoscenti sembrano essere gli elementi di contrappunto ad una pratica estetica giocata sulla dialettica complessa di decisione arbitraria e casualità.
In questo modo, potremmo rileggere in altra ottica le parole di Carol sui suoi incontri con personaggi del mondo dell’arte e della cultura. I ritrovi serali nella casa torinese con il gruppo Einaudi, insieme a Italo Calvino e Cesare Pavese, vengono rivissuti come interventi da un mondo colto e lontano, che riesce improvvisamente a scoprire la realtà di una pittrice impreparata e ingenua. Rafforzamento di una sensibilità innocente e presa di coscienza di capacità espressive emergono da questi ricordi.
L’incontro con Pablo Picasso è l’occasione per un regalo del maestro. Carol sceglie un gancio. Sarà l’oggetto che servirà per appendere i tubolari in una delle opere installative della fine degli anni Settanta. Ancora un’occasione per applicare un personale meccanismo di intervento estemporaneo alla propria produzione artistica.
Nel legame con Edoardo Sanguineti ritrova una comunanza di strutture: l’accesso a materiali ancora non utilizzati, il recupero degli scarti, una scrittura materiale e residuale.
Di Man Ray rivediamo una foto, scattatale per rimarcare e immortalare il suo temperamento indipendente. Due polaroid rimangono di una visita di Andy Warhol. Il rapporto con la pop art incoraggerà l’artista a scandagliare le personalità e i mondi precostruiti ed artefatti per ritrovare una purezza originaria.
Una conversazione con Paulette Godard è invece il pretesto per riflettere sulla concezione di paura come affetto legato strettamente all’idea di futuro. Immagine ricorrente nelle opere di Carol Rama, l’angoscia per il destino dell’uomo potrebbe ricordare una colomba: capace di involarsi da ogni più casto pensiero dell’artista per accedere a forme universalmente conosciute.

Leggendo la biografia corale di Carol Rama, le impressioni sono quelle di un vocìo incontrollato, insicuro eppure appassionato, e di una strenua compartecipazione al disagio della protagonista

Gianna Besson
Casta Sfrontata Stella
Prinp Editoria d’Arte
Pagine: 72
Data di pubblicazione: 30-06-2012
Testi di: Gianna Besson. Prefazione di Maria Cristina Mundici
Lingua: Italiano
Copertina: Copertina Rigida Opaca
Prezzo:25.00€
ISBN: 978-88-97677-06-2
http://www.prinp.com/

Testi di Gianna Besson, prefazione di Maria Cristina Mundici, apparato fotografico di Bruna Biamino, progetto grafico di Federica Biasio, immagine di copertina di Andrea Guerzoni

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.

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