martedì , 14 Maggio 2024
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Poesie minime

Mario Airò e Christiane Loehr alla Galleria Tucci Russo di Torre Pellice

Tucci Russo

Servizio di Orlando Perera

Alla riscoperta della poesia nella scultura in questa rassegna d’autunno della galleria Tucci Russo a Torre Pellice. Protagonisti due autori che esordiscono entrambi con una personale in questi spazi immacolati, dove già avevano partecipato a mostre collettive, due artisti assai diversi tra loro, eppure legati da un filo sottile dell’ispirazione. Il pavese Mario Airò e la tedesca di Wiesbaden Christiane Löhr, che ora vive e lavora tra Colonia e Prato, appartengono si può dire alla generazione di mezzo della scultura contemporanea, ne interpretano temi e linguaggi, il minimalismo dei materiali, gli accostamenti ironici, l’invenzione tecnica che diviene proposta formale e, appunto, nuovo spazio poetico.
Non a caso Airò sceglie per una sua opera su carta il verso di un poeta romantico, il tedesco Friedrich Hölderlin:
“L’aperto giorno agli uomini riluce con immagini” parole impresse come in filigrana, da leggere in controluce.
La carta come supporto lieve, dove sperimentare inedite trasparenze. E ancora la carta torna in combinazione con cavi d’acciaio in Altisonante, dove i fili metallici sono tirati come le righe di un pentagramma, sul quale si scandisce il tempo dell’ispirazione.
Ma Airò è artista poliedrico, che esplora forme di espressione molto diverse tra loro. In Paolina una mano da ET regge il cucchiaio su cui si libra un petalo di rosa, ancora una volta levità, poesia e ironia s’incontrano in uno spazio minimale.
In Calla un enorme serpente di metallo dorato sorregge come la testa di un cobra il fiore, perennemente irrigato dalle gocce stillate da un’ampolla.
Infine, nella serie fotografica En plein air gli scatti sono rielaborati non al foto shop, ma con una grafica al laser, che vuole fare sprigionare l’energia nascosta dei paesaggi montani.
Invenzione tecnica e invenzione formale s’intrecciano e si confondono, tanto che è difficile stabilire quale venga prima, quasi che ogni opera si possa leggere in entrambi i sensi, come un palindromo verbale. Processi palindromi è infatti il titolo scelto da Airò a sintesi della sua rassegna.

Più omogenea e lineare la ricerca creativa di Christiane Löhr, di cui colpiscono nei vasti candidi locali di Tucci Russo i disegni di grande formato realizzati con pastello a olio, ma anche i piccoli disegni a matita. Tutti ugualmente dedicati a una riflessione molto attenta al rapporto fra linea e spazio.
Ma Christiane stessa si definisce una scultrice, le opere cui sembra tenere di più sono delicati, quasi impalpabili microcosmi di fili d’erba, semi di cardi o altre piante, fiori d’albero, aghi e crine di cavallo. Tutto prende forme plastiche potenti, pur nelle minuscole dimensioni, miniature di costruzioni fantastiche, che riecheggiano il romanico, il gotico e il barocco.

Con questi due originali artisti Tucci Russo prosegue nella sua esplorazione degli autori contemporanei, sempre ispirandosi a criteri di contenuti creativi e culturali, più che di mercato, confermandosi così uno dei più coraggiosi e stimabili galleristi del Piemonte. E non solo.

Mario Airò e Chistiane Löhr alla galleria Tucci Russo di Torre Pellice fino al 28 febbraio 2015.

 

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