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10 mostre da vedere nel Regno Unito ad agosto

Dalla rappresentazione del rapporto tra uomo e universo nel corso dei secoli alle creazioni delle gemelle Singh: 10 eventi da non perdere nel Regno Unito ad agosto

Agosto mese che chiude la stagione estiva, con tanti turisti che approfittano delle vacanze per visitare Londra e il Regno Unito, nonostante il clima sia piuttosto instabile, tra giornate calde e acquazzoni improvvisi.

Se avete in programma un viaggio oltre Manica, ci sono alcuni appuntamenti legati al mondo dell’arte assolutamente da segnare in agenda. Dalle nuove creazioni delle gemelle Amrit e Rabindra KD Kaur Singh, che combinano pittura indiana tradizionale a mano e tecniche digitali, alla corrente del realismo magico che si sviluppò nel tumulto seguito alla prima guerra mondiale, ecco 10 mostre da vedere nel Regno Unito nel mese di agosto.

 

Tai Shani: Semiramis

The Tetley, Leeds, 20 luglio – 14 ottobre 2018

Nell’atrio di Tetley, il centro di arte contemporanea nel cuore di Leeds, è possibile vedere un’installazione gigantesca, giocosa e immersiva di Tai Shani. In altri luoghi della galleria ci sono invece filmati, poster e dipinti dell’artista polacca Ariela Widzer. Queste opere concludono il progetto multidisciplinare “Dark Continent”, durato quattro anni e curato dell’artista con base londinese partendo da “The Book of the City of Ladies” (1405) di Christine de Pizan. La Pizan immaginò, nel suo primo lavoro femminista, una città abitata da donne realmente esistite e inventate. In risposta, Shani ha sviluppato dodici monologhi che si concentrano sulle donne nella mitologia e nella storia. In un percorso che fonde insieme femminismo, teoria queer (la teoria critica sul sesso e sul genere emersa a inizio degli anni ‘90), fantascienza e antropologia, il pubblico è chiamato a figurarsi cosmologie intrecciate e società post-patriarcali.

 

Slaves of Fashion: New Works by The Singh Twins

Wolverhampton Art Gallery, Wolverhampton, 21 luglio – 16 settembre 2018

Singh Twins , The King is Dead: Long Live the King (Slaves of Fashion Series) © The Singh Twins

Famose a livello internazionale per aver ridato input alla pittura miniata indiana, le gemelle Amrit e Rabindra KD Kaur Singh combinano metodi di pittura tradizionale a mano con immagini digitali per la mostra “Slaves of Fashion”. Undici dei loro nuovi lavori sono tessuti digitali, esposti su superfici illuminate, nove sono su carta. Come ci si potrebbe aspettare già a partire dal titolo, la mostra affronta argomenti pertinenti: il comparto tessile indiano e la sua connessione con l’impero britannico, lo schiavismo e il consumismo, il dibattito contemporaneo interno al commercio etico. Queste preoccupazioni sono ulteriormente espresse attraverso 40 oggetti in mostra, tra cui gioielli, costumi e ceramiche, provenienti dal National Museums di Liverpool (dove la mostra ha esordito a inizio 2018) e dalla Wolverhampton Art Gallery, che insieme all’altro polo museale ha aiutato a sviluppare il progetto.

 

On Paper

Ty Pawb, Wrexham, 28 luglio – 23 settembre 2018

La carta è stata spesso considerata un mezzo, l’opposto di un soggetto da opera d’arte. Ma non nelle opere degli oltre 40 artisti riuniti nella mostra itinerante “On paper”, organizzata dall’Arts Council Collection, che fa tappa nella cittadina di Wrexham, in Galles, per i mesi di agosto e settembre. Proponendo approcci che spaziano dalla scultura e il disegno fino al collage, e includendo artisti gallesi a fianco di nomi dalla risonanza internazionale come Wolfgang Tillmans, Roy Lichtenstein e Bridget Riley, “On Paper” va oltre le creazioni classiche, concentrandosi sui modi con cui gli artisti hanno lavorato la carta in modi innovativi e talvolta strani. La Ty Pawb ha aperto al pubblico questo aprile, e la mostra racconta alla perfezione la sua intenzione di porsi come un centro d’arte conosciuto a livello internazionale, senza dimenticare di sostenere la comunità locale attraverso eventi, progetti e performance socialmente impegnati.

 

Jacob’s Ladder

Ingleby Gallery, Edimburgo, 26 luglio – 20 ottobre 2018

David Austen, Smoking moon

La questione che si cerca di esplorare nella mostra “Jacob’s Ladder” a Edimburgo è ambiziosa a dir poco: qual è la relazione del genere umano con l’universo, e come l’hanno rappresentata artisti e pensatori nel corso dei secoli? Celebrando il cinquantesimo anniversario del film di Stanley Kubrick “2001: Odissea nello spazio” (1968), e la foto dello stesso anno di William Anders, “Earthrise”, che ha avuto grande influenza sui posteri, la mostra mette insieme artisti del passato e del presente in una carrellata di stelle – scusate il gioco di parole. Insieme all’edizione del 1639 dell’Uranometria di Johann Bayer è possibile osservare opere di artisti contemporanei come Cornelia Parker e David Austen. Per i visitatori di “Jacob’s Ladder” c’è anche la possibilità di vedere la mostra “Astronomy Victorious” al Centre for Research Collections di Edimburgo, che presenta oggetti e opere d’arte sul tema che spaziano da 500 anni fa al presente.

 

Magic Realism: Art in Weimar Germany

Tate Modern, Londra, 30 luglio 2018 – 14 luglio 2019

Il tumulto seguito alla prima guerra mondiale portò alla nascita del ‘realismo magico, un termine che alla Tate Modern di Londra usano per descrivere il passaggio dall’espressionismo al tipo di arte snervante che avrebbe caratterizzato la Repubblica di Weimar, negli anni tra il 1919 e il 1933. Artisti come Otto Dix, George Grosz e Max Beckmann rappresentavano reami privati fatti di emozioni e magia, mentre esploravano una società urbana e liberale che stava vivendo una grande incertezza politica ed economica. Le loro opere, insieme a quelle di artisti meno famosi, fanno parte del gruppo di settanta tra dipinti e lavori su carta esposti per un anno, gratuitamente, alla Tate Modern. La mostra sul realismo magico si inserisce tra gli appuntamenti per le celebrazioni del centesimo anniversario dalla fine del primo conflitto mondiale.

 

Samara Scott: Belt and Road

Tramway, Glasgow, 3 agosto – 28 ottobre 2018

Samara Scott, Dettaglio dell’installazione Belt and Road © Gentile concessione dell’artista

Samara Scott racconta le ansie che circondano le pratiche della cultura consumista dell’età moderna, proponendo al pubblico i suoi fregi scultorei, realizzati con materiali che vanno dalla mostarda ai prodotti per le pulizie. Con “Belt and Road”, che si articola in un’installazione enorme, l’artista ha risposto allo spazio fisico della Tramway gallery – e della stessa città di Glasgow, che la ospita. I prodotti industriali dismessi sono stati fusi con materiali naturali rinvenuti in tutta la città, per poi essere spalmati su una grande superficie traslucida destinata a cambiare e decadere nel corso del tempo. Incombendo sul pubblico, l’installazione offre un ritratto intrigante quanto grottesco delle abitudini di una città contemporanea.

 

Edwin G. Lucas: An Individual Eye

City Art Centre, Edimburgo, 4 agosto 2018 – 10 febbraio 2019

Nonostante lo stile originale e immaginifico, l’autodidatta Edwin G. Lucas è stato ampiamente ignorato dal canone della storia dell’arte scozzese del XX secolo. Questa mostra al City Art Centre di Edimburgo cerca di mettere le cose a posto, raccontando la vita e la carriera di un uomo che di giorno lavorare e dipingeva scene sorprendenti di notte. Le oltre sessanta opere esposte spaziano dai primi acquarelli alle sperimentazioni surrealiste a olio fino ai lavori della maturità, negli anni ‘80, opere come “Untitled” (1981) che offrono una visione del mondo colorata ed eccentrica.

 

Off the Wall: RWS and RE Summer Exhibition

Bankside Gallery, Londra, 10 agosto – 9 settembre 2018

Mychael Barratt PPRE, Hockney’s Dogs ©L’artista

Se la chiusura, il 19 agosto, della Grayson Perry-coordinated Summer Exhibition vi lascia con l’amaro in bocca, magari perché non siete riusciti a vederla, potete consolarvi con la Summer Exhibition organizzata in partnership dalla Royal Watercolour Society e dalla Royal Society of Painter-Printmakers. La mostra offre l’opportunità a membri dei due gruppi di esporre opere insieme, e tra dipinti e stampe originali, un’ampia gamma di soggetti, stili e metodi di realizzazione ogni visitatore potrà trovare qualcosa che lo soddisfi a pieno. Tutte le opere sono in vendita, per questo la mostra cambia volto continuamente. L’immagine che proponiamo, una serigrafia particolarmente gioiosa, è stata realizzata da Mychael Barratt, un pittore e incisore di Toronto, che ama rappresentare artisti famosi in compagnia dei loro animali domestici.

 

Kashif Nadim Chaudry: Beloved (The Somerset House Conference)

Ort Gallery, Birmingham, 15 agosto – 29 settembre 2018

Chaudry si è fatto ispirare per il suo lavoro dal poeta Sufi del XIII secolo Rumi e da un dipinto inglese del XVII secolo, “The Somerset House Conference” (1604), che fa riferimento agli imperi Ottomano e Moghul. Attraverso questo amalgama di culture, l’artista inglese-pakistano affronta il tema della fede, della tradizione e del suo posto nel mondo. Enormi forme coniche tridimensionali creano un paesaggio variegato che corrisponde alla moltitudine di modi in cui un individuo può posizionarsi nella società. La mostra, in altre sezioni, fa anche riferimento ai privilegi dei bianchi, al patriarcato, ai diritti civili e a quelli della della comunità LGBT. Secondo Chaudry la sua arte deve molto alla tradizione familiare nel campo della sartoria, da cui ha derivato un grande amore per l’artigianato e l’uso dei materiali – e se ne possono trovare evidenze in suoi lavori precedenti come “Even the Animals” (2010).

 

The Return of the Past: Postmodernism in British Architecture

Sir John Soane’s Museum, Londra, 16 maggio – 27 agosto 2018

Carl Laubin, Painting of the Royal Opera House project in Covent Garden by Jeremy Dixon and BDP © Dixon Jones Architects

L’architettura postmodernista ha raggiunto una posizione di primo piano nel Regno Unito intorno alla metà degli anni ‘70, favorendo il rifiorire di stili decorativi che alludevano all’architettura del passato. Il movimento viene molto spesso frainteso, visto come un’espressione dell’edonismo commerciale degli anni della Tatcher in opposizione alla connessione che il modernismo ha con lo stato sociale. Nel tentativo di correggere questa visione erronea, la mostra “The Return of the Past” getta luce sulla complessità del movimento. I disegni, i modelli, le immagini, le repliche e i frammenti esposti – realizzati, tra gli altri, da architetti come Piers Gough e Terry Farrell – raccontano un movimento dotato di grande profondità. Il progetto della Royal Opera House (che potete vedere nell’immagine in alto), ad esempio, ha fatto sì che l’area venisse salvata dallo svuotamento di chi voleva al suo posto autostrade e torri. Non perdete l’occasione di visitare la mostra, prima della chiusura a fine mese.

 

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.
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