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Michael Fliri. Prima monografia Folio Verlag

Michael Fliri, I’m in hell and I’m alone, 2007, Courtesy the artist, Videoinsight Center  and Galleria Raffaella Cortese, Milano

 

Michael Fliri, Folio Verlag, 2012

L’irriducibilità inattuale della purezza

Tra ironia, prove estreme, metafore esistenziali… Le creazioni di Michael Fliri, nate a partire dalla performance, propongono rovesciamenti delle coordinate tradizionali e rituali di passaggio. Riscopriamo su Canale Arte il catalogo pubblicato dalla casa editrice Folio Verlag

Il secondo movimento del video-trittico Getting too old to die young – presentato lo scorso anno da Michael Fliri anche al Centro Videoinsight® di Torino in collaborazione con la Galleria Raffaella Cortese – mi ricorda la scena del film Per un Pugno di Dollari, in cui Clint Eastwood, dalla lontananza, esorta il nemico a colpirlo, gridando “Spara al cuore, Ramòn!”. Il pistolero solitario si è creato una protezione: possiede una corazza nascosta sotto il mantello. Continuando a cadere e a rialzarsi ad ogni colpo esploso, procura nel proprio avversario la paura di trovarsi di fronte ad un fantasma, ad una concretizzazione di fobie e debolezze, ad un castigo per i propri peccati. Il protagonista del video di Fliri, interpretato dall’artista stesso durante una performance, non indossa, come il personaggio del film di Sergio Leone, una lastra d’acciaio per proteggersi dai proiettili, bensì uno strano giubbotto composto da lattine piene di birra. Ad ogni sparo, una latta esplode. L’anti-eroe arranca, incespica, in slow motion. La bevanda fuoriesce dai contenitori, in spruzzi e schiuma: sangue simulato, mostrato con stupore nella palesata scoperta della finzione, con ironica aggiunta di anidride carbonica. Tentativo di evasione, simbolo di ribellione, sopito desiderio di libertà illimitate e, al tempo stesso, pulsione di morte, l’alcool rappresenta le contraddizioni della giovinezza, l’armatura di difesa contro il mondo esterno. Conscio che il decesso non sarà immediato, ma ripetutamente rimandato, il protagonista finge la propria dipartita, esorcizzando tutte le sue fragilità in un rituale purificatorio.
Un tale orizzonte western, più che ad un esercizio di citazionismo o alla resa di un’atmosfera, sembra fare riferimento ad un immacolato luogo della mente, pionieristico limite di purezza a cui tendere, nella sfida individuale alla conquista di spazi incontaminati. Questa sorta di gioco al rialzo si percepisce nella scelta delle colonne sonore, curate, insieme a inquadrature, costumi, suoni e manipolazioni dell’ambiente, dallo stesso Michael Fliri. Gli accordi di The Man comes around di Johnny Cash scandiscono, ammiccando ad un prossimo giorno del giudizio universale in un adeguato scenario apocalittico, le rocambolesche disavventure del personaggio di I’m in hell and I’m alone (2007). Ironica metafora dell’esistenza, il susseguirsi di incidenti e di improbabili ostacoli mantiene l’artista intrappolato in un ciclico ripetersi di azioni simboliche, archetipiche per quanto riguarda la percezione della risata che possono scatenare. Le parole e la musica di Black di Bonnie Prince Billy accompagnano il video Let love be eternal, while it lasts (2006) e, nell’avversione al colore nero che propongono, suonano a contrappunto del candore di un paesaggio innevato. Michael Fliri sale faticosamente il fianco di una montagna, utilizzando dei trampoli regolabili in base al livello della neve. Si inerpicherà alle pendici di una vetta che non potrà scalare, perché i supporti avranno ormai raggiunto l’estensione massima. L’amore è il manto bianco da tutelare: il protagonista cerca in tutti i modi di esplorarlo senza calpestarlo, fino a quando la sua durata non sarà annullata in distanza percorsa. Per colmare il tempo con lo spazio, in una natura sublimata, nell’ambientazione di un paesaggio romantico, l’eroe rincorre un traguardo inattuale: la conoscenza come materia e forma, mezzo e fine di se stessa.
In 0O°°°oo°0Oo°O0 (2010), l’autore, in tenuta da sommozzatore con bombola di ossigeno, percorre, camminando sott’acqua, l’intera lunghezza di una zattera. Apre una porta, sale e scende una scala, compie il tragitto necessario ad effettuare un tuffo. Al termine, solleva una botola e si prepara a salire in superficie. Una luce accecante accoglie l’azione impossibile: nuotare nell’aria, dopo aver camminato sul filo dell’acqua a testa in giù! Rovesciamento delle coordinate, l’opera è rito di passaggio e, al tempo stesso, battesimo del fuoco, prova estrema svolta nell’affermazione di un atto di fede irriducibile. Il contrario della nascita non è la morte, ma l’infinito campo dell’eventualità, il luogo in cui ogni azione si equivale, in cui ogni scelta è colma di possibilità e prospettive.

Michael Fliri
Folio Verlag, Vienna/Bolzano 2012
Con testi di Sabine Folie, Letizia Ragaglia, Andrew Berardini e un’intervista a cura di Fabio Cavallucci

Pagg. 192, € 19,90
ISBN 9783852566160
www.folioverlag.com

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.
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