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Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta a Palazzo Barberini

CARAVAGGIO E ARTEMISIA: LA SFIDA DI GIUDITTA. VIOLENZA E SEDUZIONE NELLA PITTURA TRA CINQUECENTO E SEICENTO

Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta, a Palazzo Barberini.

Fino al 27 marzo 2022 a Palazzo Barberini la mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento a cura di Maria Cristina Terzaghi.

Michelangelo Merisi detto Caravaggio (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610), Giuditta decapita Oloferne, 1599 circa. Olio su tela, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini

Ospitata nelle nuove sale al pian terreno di Palazzo Barberini, la mostra celebra i cinquant’anni dall’acquisizione da parte dello Stato italiano e i settant’anni dalla scoperta del celebre dipinto di Caravaggio conservato a Palazzo Barberini: Giuditta e Oloferne.

29 capolavori provenienti dai musei di tutto il mondo, inclusa la straordinaria Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi del Museo di Capodimonte a Napoli, documentano la dirompente novità della rivoluzione caravaggesca nella pittura a lui contemporanea.

Il racconto biblico della fascinosa Giuditta che, implorando e ottenendo l’aiuto del Signore, mozza il capo al generale assiro Oloferne mentre questi, ammaliato dalla bellezza della donna ed ebbro di libagioni, giaceva inerme nella sua tenda dopo un sontuoso banchetto, ha fornito nel corso dei secoli numerose suggestioni alla letteratura e all’arte, fino ai nostri giorni. E come non ricordare, in pittura, le più addomesticate declinazioni novecentesche di Gustav Klimt e di Franz Von Stuck? Si deve all’umanista e occultista Cornelio Agrippa l’osservazione inattuale che, nelle sacre scritture, gli episodi attinenti alla crudeltà femminile portano spesso lo stigma dell’iniquità benedetta.

Artemisia Gentileschi (Roma, 1593 – Napoli, post 1654), Giuditta decapita Oloferne, 1612 circa. Olio su tela,Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte

La mostra inaugurata a fine novembre a Palazzo Barberini, ideata e curata da Maria Cristina Terzaghi, esplora gli esiti della ricezione di questa storia esemplare negli anni dominati dall’irruenza del Caravaggio e dagli artisti che a lui si ispirarono, in un percorso di ventinove dipinti, a partire da alcuni celebri precursori cinquecenteschi come Tintoretto e Lavinia Fontana.

Il percorso espositivo si snoda in quattro sezioni e si apre con Giuditta al bivio tra Maniera e Natura, una selezione di opere cinquecentesche che mostrano le prime avvisaglie di una nuova rappresentazione del tema.
La tela Giuditta che decapita Oloferne del Merisi è il fulcro della seconda sezione dedicata a Caravaggio e i suoi primi interpreti e inscena un vero e proprio omicidio mediante decapitazione, costituendo un momento di rottura con la tradizione e trovando un corrispettivo solo nella coeva produzione di rappresentazioni sacre e drammi teatrali.

Un confronto tra la Giuditta caravaggesca appartenuta gelosamente al banchiere collezionista Ottavio Costa e ritrovata nel 1951 grazie all’intuito formidabile di Roberto Longhi, e la successiva Giuditta di Artemisia Gentileschi dipinta, se la cronologia in nostro possesso è esatta, circa un anno dopo il drammatico episodio dello stupro di cui la pittrice fu vittima ad opera del pittore Tassi, amico e sodale di suo padre, ed a cui spetta, a detta della curatrice «La palma d’oro dell’interpretazione del capolavoro caravaggesco».

Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento: la mostra alle Gallerie Nazionali di Arte Antica- Palazzo Barberini. Foto Alberto Novelli

È verosimile che gli artisti dell’epoca avessero allenato l’occhio presenziando con diligenza alle esecuzioni capitali, frequentissime nella Roma papalina, allo scopo di studiare i gesti e le reazioni del corpo umano nell’attimo della morte, come prescritto da Lomazzo nel suo stimato trattato didascalico, e suggerito ancor prima dal sommo Leonardo. Nel capolavoro di Caravaggio questa sapienza anatomofisiologica acquisita sul campo rende immortale il dialogo stridente tra il volto raccapricciato di Oloferne, fermato nell’atto di esalare brutalmente la vita, e l’atteggiamento distaccato della donna, attenta a compiere con scrupolo la volontà divina davanti allo sguardo aggrottato della vecchia fantesca. Ritroviamo più o meno questa distanza metafisica tra i due protagonisti anche negli altri dipinti in mostra: soltanto Giuditta-Artemisia sembra malcelare nello sguardo partecipe la memoria dell’onta subita.

Ci volle una donna per calarsi completamente nei panni dell’eroina biblica. La massima interprete del soggetto è stata infatti, senza dubbio, Artemisia Gentileschi, cui è intitolata la terza sezione Artemisia Gentileschi e il teatro di Giuditta. Artemisia, insieme al padre Orazio, si cimentò più volte con il tema, comprendendone le potenzialità in relazione alla rappresentazione della figura femminile come donna forte, ed exemplum virtutis, ed il tema, grazie al suo lavoro, diventerà un genere richiestissimo nelle corti europee.

La quarta e ultima sezione, Le virtù di Giuditta. Giuditta e Davide, Giuditta e Salomé è dedicata al confronto tra il tema di Giuditta e Oloferne e quello di Davide e Golia, accomunati dalla lettura allegorica della vittoria della virtù, dell’astuzia e della giovinezza sulla forza bruta del tiranno che finisce decapitato. La decapitazione è alla base anche del testo evangelico del martirio di Giovanni Battista, e il tema di Salomé viene spesso confuso nella raffigurazione pittorica con quello di Giuditta.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Officina Libraria.

CARAVAGGIO E ARTEMISIA: LA SFIDA DI GIUDITTA. VIOLENZA E SEDUZIONE NELLA PITTURA TRA CINQUECENTO E SEICENTO

Obbligo di prenotazione nei week-end
Si avvisano i gentili visitatori che per accedere a Palazzo Barberini e Galleria Corsini (mostre comprese) nei fine settimana e nei giorni festivi è richiesta la prenotazione obbligatoria. Per la mostra di Giuditta e/o per Palazzo Barberini cliccare sul seguente link.

Attività didattiche:
Dal 28 novembre 2021 e fino al 27 marzo 2022, ogni domenica alle ore 11.00, in programma i laboratori didattici Eroi ed eroine a misura di bambino a cura dell’Associazione sipArte!. Le bambine e i bambini sono invitati a scoprire la figura dell’eroina biblica attraverso attività mirate.
Massimo 10 partecipanti. Attività gratuita per i bambini tra i 6 e i 12 anni. Biglietto ridotto con tariffa speciale a 6 euro per gli accompagnatori mostra + museo.
Prenotazione obbligatoria all’indirizzo didattica@siparte.net

Dal 28 novembre 2021 al 27 marzo 2022, ogni domenica, alle ore 11.00 (Galleria Corsini) e alle ore 15.30 (Palazzo Barberini), in programma le visite guidate “Seicento al femminile: la seduzione della forza e dell’ingegno” a cura dello storico dell’arte Francesco Sorce, destinate agli adulti.
Un itinerario dedicato alla condizione femminile nel Seicento che crea un ponte fra le due mostre in corso al museo: Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta (a Palazzo Barberini) e Una rivoluzione silenziosa. Plautilla Bricci pittrice e architettrice (a Galleria Corsini): la storia di Giuditta, spesso utilizzata per elaborare e promuovere modelli di donna ideale esaltando di volta in volta la castità e la forza dell’eroina biblica o, per contro, la pericolosa seduzione della sua bellezza, trova un contraltare nella carriera di Plautilla Bricci, che offre una finestra rara sul mondo concreto di una professionista del tempo barocco, capace di superare i confini simbolici dei ruoli sociali.
Visita guidata gratuita previo acquisto del biglietto di ingresso al museo. Durata: 60 minuti circa, gruppi max 10 partecipanti. Appuntamento davanti alla biglietteria. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo: giudittaeplautilla@gmail.com

ORARI MOSTRA:
da Martedì a Domenica dalle 10.00 alle 18.00.
Ultimo ingresso 17.00.

NORME DI ACCESSO:
L’accesso è regolamentato nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio disposte dalla legge. Per accedere è necessario esibire la Certificazione verde Covid-19 (Green Pass) in formato analogico o digitale.
È prevista la misurazione della temperatura con termoscanner e non sarà ammesso l’accesso nel caso venisse rilevata una temperatura uguale o superiore a 37.5.

Facebook: @BarberiniCorsini | Twitter: @BarberiniCorsin | Instagram: @BarberiniCorsini
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