Articoli correlati
In occasione della mostra DamArs – a cura di Eva Amos e Anastasia Lavrikova – conclusasi ieri, martedì 2 aprile, presso gli spazi di Palazzo Durini a Milano, Canale Arte presenta un approfondimento sui lavori di Alessia Silvano: restauratrice, illustratrice di libri di medicina e pittrice in saldo equilibrio tra rappresentazione realististica e profondità psicologica.
DarkMe, acrilico su carta stoffa e tavola, è un esempio di pittura immediata e volutamente impressiva di Alessia Silvano. La donna rappresentata, soggetto privilegiato dell’artista, si presenta in primo piano, fornendo la chiave per la lettura della spazialità dell’opera: uno sfondo materico, ruvidamente rigato e segnato, accoglie letteralmente il soggetto di una pittura ingannevolmente semplice. Restauratrice, l’autrice ha studiato disegno anatomico a Bologna, illustrando libri di medicina per diversi anni. Produce lavori di grandi dimensioni, che declinano il realismo in termini di formulazioni cognitive tese verso l’analisi dei processi interiori. L’intenzione sembra essere la lenta e positiva costruzione di un ideale modello per la figurazione dell’animo umano: nella fuga ostinata dalle convenzioni stilistiche e dalle costrizioni sociali.
Alessia Silvano è nata vicino a Pavia, ma si trasferisce per motivi di famiglia a Cuneo. Disegna e dipinge da che ha memoria; conserva ancora i ritratti dei suoi famigliari di quando aveva 4 anni (amava ritrarre suo padre). Ha frequentato il liceo artistico “Ego Bianchi” di Cuneo e, diplomata a 18 anni, si trasferisce a Milano per frequentare il Corso di Illustrazione Editoriale Pubblicitaria del Castello Sforzesco. La sete di imparare non si placa e decide, subito dopo, di iscriversi al Corso Universitario triennale di Disegno Anatomico al Rizzoli di Bologna.
Alessia Silvano illustra libri di medicina per diversi anni e intanto continua a dipingere tele per diletto. Da sempre, lavora usando tecniche miste: colori ad olio, tempera, acrilico, pastelli, chine, collage su supporti di grandi dimensioni. Parla della propria arte come di una sorta di realismo, di “neorealismo”, che esprime valendosi di una drammatica rappresentazione analitica dell’esistenza umana: l’indifferenza per la vacuità delle convenzioni. La pittura è, per lei, “contemporanea” ora come mille anni fa. La sua pittura è scarna, immediata e decisa, con larghe campiture cromatiche. Le rappresentazioni e i soggetti sono principalmente donne. I volti delle ragazze celano qualcosa, sembrano in attesa che succeda qualcosa di favoloso e fantastico, di onirico. Soggetti da cui traspare un nichilismo non ancora compiuto, ma solo vissuto. Effettua la progettazione e l’esecuzione di figure a tutto tondo, sculture a basso e ad alto rilievo e ornamentali.
Alessia Silvano si esprime con forme o figurazioni plastiche collocate in uno spazio reale ottenute dalla sbozzatura di materiali solidi o dalla modellatura di materiali plasmabili quali la creta, il gesso, la cera, o ancora dalla composizione espressiva di elementi vari, utilizzando strumenti e tecniche appropriati. Negli ultimi anni ha esposto le sue opere in varie gallerie private e partecipato a chiamate per artisti internazionali. La sua professione è il restauro e la pittura.
