mercoledì , 15 Maggio 2024
  • Il mercato dell’arte contemporanea in Vietnam - Galerie Quynh

  • Ha-Manh-Thang Hanoi Landscape n4 2010 - Courtesy of Galerie Quynh

  • Nguyen Manh Hung Illegal Alien 2014 - Courtesy of Galerie Quynh

  • Uudam Tran Nguyen – Serpents Tails - Courtesy of Galerie Quynh

  • Do Thanh Lang - Landscape from the inside 2018 - ph by Diana Cicognini

  • Christine Nguyen – Untitled II California native plants 2014 - ph by Diana Cicognini

  • Truc – Anh Pray in spite of bad weather 2013 / 2014 - ph by Diana Cicognini

  • Truc – Anh Untitled 2013 / 2014 Shiam 2015 - ph by Diana Cicognini

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Il mercato dell’arte contemporanea in Vietnam – Galerie Quynh

Il mercato dell’arte contemporanea in Vietnam è nato grazie a quegli artisti, donne soprattutto, e a quegli stranieri, innamorati del Paese, che hanno messo a disposizione la propria arte e le proprie risorse per supportare e diffondere l’arte contemporanea vietnamita, in primis tra i vietnamiti stessi e poi nel mondo.

Il Reportage continua, quindi, con le interviste alle Gallerie d’Arte e agli artisti più significativi ed esemplificativi di un fenomeno, il mercato dell’Arte in Vietnam, in fase di crescita esponenziale.

Quynh Pham Titolare Direttore – Céline Alexandre Direttore Associato Galerie Quynh

Intervista con Céline Alexandre, Direttore Associato Galerie Quynh

Come si pone la Galleria rispetto al mercato dell’arte contemporanea di Saigon?

Il nostro primo obiettivo è sviluppare il mercato domestico. Il mercato dell’Arte diventa sostenibile solo quando si hanno collezionisti locali, non si può sempre contare sugli acquirenti stranieriCerto è importante che sia riconosciuto il valore dell’arte moderna e tradizionale, ma abbiamo bisogno che anche l’Arte Contemporanea cresca e il momento è arrivato.

L’Arte Contemporanea sta iniziando a diventare ‘trendy’ e la nostra Galleria vive un momento particolarmente positivo, grazie all’aumento della domanda di lavori di Arte Contemporanea da parte del mercato imprenditoriale e immobiliare.

Il secondo obiettivo è quello di promuovere gli artisti che rappresentiamo all’estero. La partecipazione a fiere d’arte internazionali è per noi una forma di promozione strategica per raggiungere i nostri maggiori collezionisti, che sono ancora fuori dal Vietnam. Nella Regione del Sud-est asiatico abbiamo partecipato ad Art Hong Kong, prima che diventasse Art Basel Hong Kong, e Art Stage Singapore. In Europa abbiamo partecipato a Asia Now a Parigi e Art Brussells in Belgio.

Ha Manh Thang

L’aspetto formativo è sempre presente nei nostri progetti: dibattiti e vernissage delle mostre sono l’occasione per fare comunicazione, diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea e catturare l’interesse delle persone. E le persone iniziano a rispondere. Oggi è cresciuto molto il numero di visitatori e collezionisti vietnamiti presenti alle nostre mostre. Stiamo vivendo un momento di passaggio a Saigon molto positivo. Ci sono più spazi dedicati all’arte, The Factory ad esempio non esisteva 3 anni fa, ed è un bene, perché da soli non saremmo mai in grado di cambiare la mentalità delle persone. In Europa sarebbe difficile emergere o farsi notare. Qui invece l’offerta culturale che ruota intorno all’arte è piuttosto bassa, per questo abbiamo la certezza che qualsiasi iniziativa organizziamo sarà seguita dagli amanti dell’arte.

Trong Gia Nguyen – 2014, Parents circa 1959, ph by Diana Cicognini 2018

La realtà di una Galleria d’Arte in Vietnam, come lei stessa ha confermato, è molto diversa da quella che conosciamo noi in Europa.  In cosa?

Gestire una Galleria è di per sé una sfida in qualsiasi paese del mondo, ma io penso che lo sia ancora di più in Vietnam. Una Galleria d’Arte vive solo grazie alle vendite realizzate, non è facile essere sostenibili e per gli artisti non esistono aiuti istituzionali. Nello scenario artistico Vietnamita non stai solo giocando il ruolo di una Galleria d’Arte commerciale, in un certo senso devi caricarti anche del ruolo che sarebbe delle istituzioni. Un aspetto da considerare, inoltre, è che molti artisti vietnamiti non parlano inglese e non sono in grado di promuovere da soli la loro arte.

In Galerie Quynh l’impronta che diamo alle nostre mostre è più museale che commerciale, perché riteniamo importante l’aspetto educativo. Creiamo pubblicazioni, organizziamo dibattiti e iniziative di cui di solito una Galleria d’arte non si occupa. Sentiamo la responsabilità di colmare il vuoto lasciato dalle istituzioni culturali. Le persone devono essere guidate e stimolate nella fruizione dell’arte. In Vietnam non viene fatto molto per promuovere, incoraggiare e supportare l’arte, mentre la cultura è il vero valore di un paese.

Nguyen Manh Hung, Clear for take off 2, ph by Diana Cicognini 2018

Entriamo nel vivo.  Parliamo degli artisti vietnamiti.

Ci sono molti artisti vietnamiti affermati, ed alcuni emergenti, che hanno già un profilo internazionale e saranno in grado di distinguersi nel nuovo scenario. Guardando ai lavori esposti nelle mostre in Vietnam, o in generale al portfolio dei nostri artisti della Galleria, sono presenti molte opere d’arte pittoriche, ma noi rappresentiamo anche artisti che lavorano con altri media (video, installazioni e scultura).

La galleria rappresenta circa 15 artisti, soprattutto vietnamiti locali o della Diaspora ma non solo. Lavoriamo anche con un fotografo americano e due artisti francesi. Molti di loro sono più portati per l’arte concettuale e nel processo creativo partono dall’idea per poi scegliere la tecnica con cui rappresentarla. Si, devo dire che probabilmente molti si esprimono più attraverso un’arte figurativa che astratta. Non posso affermare, invece, che gli artisti con cui lavoriamo facciano “Arte Vietnamita”, perché secondo me nell’Arte Contemporanea non si può veramente parlare di Arte Vietnamita. I soggetti rappresentati possono essere così diversi da non essere riconducibili, anche per l’estetica, a caratteristiche comuni. Ci sono artisti che nel loro lavoro mettono se stessi, esprimono ciò che hanno dentro e queste riflessioni non nascono necessariamente dalla cultura o tradizione vietnamita.

Quello che posso dire ancora è che in molti di loro c’è senso di appartenenza verso il paese in cui vivono e ad un certo punto, orgogliosi o meno, arrivano a volerne parlare.  La maggior parte delle volte è per mostrare qualcosa di diverso da ciò che le persone sanno del Vietnam, la guerra ad esempio. Ma molti artisti come Truch Anh o Christine Nguyen raccontano assolutamente altre cose ed hanno un’estetica del tutto diversa.

Le prossime mostre di Galerie Quynh.


19 Aprile – 1 Giugno 2019
UuDam Tran Nguyen

In questa mostra l’artista espone per la prima volta in Vietnam l’installazione Rồng Rắn Lên (Code di serpenti): un video trasmesso su tre canali, sculture, fotografie e un’istallazione immersiva, dove fumi tossici prodotti dai tubi di scarico delle motociclette danno vita ad animali serpentiformi. Nella sua metafora Nguyen rappresenta l’uomo che lotta con i sottoprodotti dell’industria, che lui stesso ha creato. Denuncia l’inquinamento, e per estensione i disastri ambientali, che con il suo veleno invisibile e senza forma ha saturato l’atmosfera di Saigon, dove il numero delle motociclette (più di 7 milioni) ha quasi raggiunto quello dei suoi abitanti. L’istallazione trae ispirazione da diverse fonti: la mitologia Indù e Greca, la Bibbia e storie folcloristiche Vietnamite, trasformate in ammonimento per i suoi contemporanei affinché agiscano per tutelare l’ambiente. L’istallazione si sviluppa su tutti i livelli della galleria fino al tetto alludendo in questo modo al problema ambientale, che schiaccia paesi come il Vietnam soggetti ad una veloce urbanizzazione.

 

Nguyen Huy An Untitled Pond series 2005 ph by Diana Cicognini 2018

Giugno 2019
Nguyen Huy An

Nguyen Huy An nasce in Hanoi, dove vive e lavora. Nelle sue performance trasforma i materiali più quotidiani e familiari in opere d’arte poetiche. Crea un archivio visivo di memorie e di storie legate al contesto sociale e politico del luogo che documenta. A spingerlo la volontà di aprire gli occhi sugli effetti della crescente economia, della modernità e del passaggio del tempo. Le sue opere comunicano una tensione tra una certa nostalgia per la natura e l’inesorabile uragano del progresso umano. Nel 2010 Huy An ha fondato insieme agli artisti Vu Duc Toan e Hoang Minh Duc il collettivo di arti performative The Appendix Group.

 

Settembre 2019
Ha Manh Thang 

Artista locale di Hanoi, è soprattutto un pittore, acrilico e olio, e la sua tecnica si avvicina molto alla scultura. Incide segni e figure su una superficie pittorica molto materica. Superficie che guardata da lontano richiama esteticamente la tecnica tradizionale Vietnamita della lacca e solo ad uno sguardo ravvicinato rivela forme, colori e la superficie della tela. E’ un artista molto radicato nella cultura del paese in cui vive. In una serie del 2013 aveva rappresentato tutti i monumenti iconici del Vietnam rimuovendo ogni dettaglio, per dimostrare che tutti erano in grado di riconoscerli. In questi lavori si è avvicinato molto in un certo senso all’astrazione.

 

Altri artisti rappresentati da GALERIE QUYNH

Trong Gia Nguyen, è un artista della Diaspora, lascia il Vietnam con la sua famiglia nel 1975 e cresce in Florida, si trasferisce a NewYork e poi decide di tornare a vivere a Saigon.  Ha esposto in molte fiere in America e anche in Italia. In particolare è stato a Milano nel 2009, grazie a MC2 Gallery, che organizzò la mostra collettiva “Vietnam Mon Amour” (Tiffany Chung, Loan Nguyen, Trong Gia Nguyen, Do Hoang Tuong) quando ancora l’arte Vietnamita in Italia era abbastanza sconosciuta. Nel 2015 è a Torino in The Others Art Fair con “Poetic Youth” e, poi, al Pulse New York Contemporary Art fair. Trong Gia Nguyen ha sempre cercato di parlare di ricordi, della nostra memoria come qualcosa di organico che può cambiare in qualsiasi momento. Il suo lavoro è iniziato da alcune fotografie di famiglia. Le riproduceva togliendo tutti i contorni e divertendosi a falsare la percezione dell’osservatore, a cui spetta alla fine completare la figura e le forme. I suoi dipinti quindi, all’inizio figurativi, diventano via via sempre più astratti. Restano così solo le sensazioni comunicate dalla fotografia.

Christine Nguyen, nata e cresciuta in California, appartiene alla seconda generazione della Diaspora. Ha radici vietnamite ma una mentalità più aperta. Aperta ad altre culture e al mondo dell’arte internazionale, dove è possibile confrontarsi con altri artisti e quindi sperimentare nuove tecniche e soggetti. Nelle sue opere ricrea l’intero universo, dando vita ad una sua sorta di cosmologia. E’ totalmente connessa con la natura. Colleziona alghe, piante e fiori che poi usa nei suoi lavori con la tecnica della cianotipia (stampa a contatto): fiori ed oggetti vengono appoggiati sulla carta fotografica e lasciano la propria impronta grazie alla luce del sole. L’artista si mette alla prova anche con tecniche sperimentali. In alcuni dipinti ad esempio ha usato addirittura del sale per vederne la reazione con la pittura.

Nguyen Quang Huy, Mountain Huse, 2017, ph by Diana Cicognini 2018

Nguyen Quang Huy, nato nel 1971 a Ha Tay in Vietnam, vive e lavora ad Hanoi. E’ stato tra i primi artisti ad esporre in mostre internazionali dopo che la riforma economica e politica di rinnovamento Doi Moi (porte aperte) era stata lanciata dal Governo nel 1986. Nelle sue opere affronta il tema delle minoranze etniche del Nord del Vietnam e rappresenta “visioni” di luoghi riconoscibili di quella lontana regione del suo paese.

Nguyen Manh Hung, nato nel 1976 subito dopo la guerra, si interroga sulla violenza con un approccio surrealistico, la critica in modo ironico e, alla fine, la domanda che pone al pubblico con i suoi lavori è chiara: “Chi è il nemico?” Ad esempio, nell’opera “Illegal Alien” Tutti si guardano intorno per trovare un nemico, sono pronti a combattere contro una lumaca. Il messaggio che vuole dare l’artista, con un approccio quasi umoristico, è che magari il vero nemico si trova dentro noi stessi.

 

GALERIE QUYNH

La Galleria è stata fondata nel Dicembre 2003 dall’artista Quynh Pham. Originaria di Danang è cresciuta in America e ha studiato storia dell’arte e critica d’arte all’Università di San Diego. Fa parte della generazione dei Vietnamiti della Diaspora, “Overseas Vietnamese”, o come vengono chiamati dagli stessi Vietnamiti ancora oggi “Viêt Kiêu”, sono coloro che scapparono dal Vietnam dopo la caduta di Saigon nel 1975 e andarono all’estero come rifugiati economici e politici. La comunità più grande vive proprio in America.

Tornata in Asia agli inizi del nuovo secolo, visita prima l’Indonesia e poi il Vietnam. Nel 2001 il fermento artistico è palpabile ma non ci sono spazi dedicati all’Arte Contemporanea, solo alcune Gallerie specializzate nell’Arte moderna vietnamita. I protagonisti del mercato dell’arte Vietnamita risiedevano ancora al di fuori del paese e i collezionisti arrivavano da America, Europa e Australia.  Quynh inizia a lavorare con alcuni artisti aprendo una Galleria on line e nel Dicembre 2003 apre fisicamente il suo primo spazio. Per quei tempi fu una vera pioniera in Saigon. Eccetto poche iniziative nella capitale Hanoi, non c’era ancora un mercato domestico per l’Arte Contemporanea.  Dovrà attendere 5 anni prima che si accenda l’interesse dei vietnamiti per il mondo dell’Arte Contemporanea. Siamo arrivati ai giorni nostri, a Dicembre 2017 la Galleria si è trasferita nei suoi nuovi spazi, 600 mq2 disposti su 3 piani dove gli artisti hanno la possibilità di creare opere site specific e dove la Galleria organizza per ogni mostra incontri e dibattiti aperti al pubblico. La Galleria collabora, a livello locale ed internazionale, con artisti, curatori, musei ed associazioni artistiche per organizzare mostre e per produrre pubblicazioni d’arte (in lingua inglese e vietnamita).

www.galeriequynh.com

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole.
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