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Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976 alle Gallerie d’Italia di Torino

Apre al pubblico sino  al 12 maggio 2024 alle Gallerie d’Italia – Torino la mostra “Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976” a cura di Aldo Grasso.

Mina con un berretto da marinaio al porto di Sanremo X Festival 1960_Servizio fotografico di Giuseppe Benzi e Franco Gremignani Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

La mostra presenta 85 fotografie provenienti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo sul Festival di Sanremo, la più celebre manifestazione della canzone italiana che rappresenta un aspetto importante non solo della storia della musica e della televisione ma anche della storia sociale del Paese. Le fotografie in mostra si soffermano solo in pochi casi sulle immagini delle esibizioni degli artisti sul palco, dando maggiore spazio ai “fuori scena”: i cantanti durante le prove, le passerelle degli artisti in giro per la città, gli autografi, il pubblico, gli artisti ritratti in situazioni curiose, la sala trucco, l’orchestra e la sala stampa. Grazie alla media partnership con la Rai, l’esposizione è arricchita da contributi videosonori in collaborazione con Rai Teche.

Adriano Celentano fa scandalo voltando le spalle al pubblico durante la sua esibizione all’XI Festival di Sanremo in cui canta 24.000 baci, 1961. Fotografia di Franco Gremignani
Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, afferma: “Non ha l’età” è un omaggio al Festival di Sanremo che ancora oggi unisce tutte le generazioni intorno alla musica e alla cultura italiana. La mostra è anche testimonianza della partecipazione della Banca ai momenti identitari del Paese attraverso la valorizzazione e la condivisione delle immagini dell’Archivio Publifoto. Il Festival di Sanremo nasce nel 1951, organizzato dal Casinò di Sanremo e dalla Rai di Torino, in tre serate e trasmessa radiofonicamente in presa diretta dal Salone delle Feste del Casinò. Le prime edizioni vengono trasmesse solo dalla radio, ma nel 1955, la manifestazione comincia ad avere una certa popolarità e la tv decide di trasmetterla in diretta. Da quel momento la storia del Festival di Sanremo procede di pari passo con la storia della televisione italiana.

Installation view_ph. Andrea Guermani

I fotoreporter dell’Agenzia Publifoto intuiscono l’importanza della manifestazione e, negli anni in cui l’evento fu ospitato nel Casinò di Sanremo (1951-1976), realizzano oltre 15.000 fotografie del Festival. La fotografia assume anche un valore documentale di grande importanza: le immagini in mostra testimoniano un’Italia che ha fretta di dimenticare la guerra e la povertà, che vuole affidare alle canzoni una ritrovata spensieratezza. Il titolo richiama la giovane età di un Festival agli esordi e di un’Italia in crescita.

Domenico Modugno nella celebre esibizione della canzone Nel blu dipinto di blu sul palco del VIII Festival di Sanremo, 1958.
Fotografia di Nicola Giordano
Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

Così afferma il curatore Aldo Grasso nel testo in catalogo […] “Perché ci occupiamo del Festival di Sanremo? Per due ragioni fondamentali. La prima riguarda l’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, che è fonte inesauribile di stupore e di informazioni e che conserva migliaia di fotografie della manifestazione.

La mostra, che si concentra sul periodo 1951-1976, gli anni in cui il Festival fu ospitato nel Casinò di Sanremo prima di trasferirsi definitivamente al Teatro Ariston, si soffermerà in pochi casi sulle immagini delle esibizioni degli artisti dal palco, per concentrarsi invece sui diversi aspetti del backstage: l’attesa dei cantanti in platea durante le prove; le passerelle degli artisti (anche gli ospiti stranieri) in giro per la città di Sanremo; la produzione degli autografi per il pubblico; gli artisti in sala trucco; il pubblico; gli artisti ritratti in situazioni curiose, ma anche l’orchestra, la giuria, la sala stampa. Un album di fotografie spesso inconsuete, che ritraggono gli artisti lontano dai riflettori, nei momenti di vita quotidiana che accompagnano le frenetiche giornate del Festival, con un’ingenuità e immediatezza che ce li fanno sentire sorprendentemente familiari.

Gigliola Cinquetti in spiaggia nei giorni del XIV Festival di Sanremo, 1964.
Fotografia di Sergio Cossu
Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
[…] Il Festival di Sanremo è un capitolo importante non solo della storia della musica e della televisione ma anche della storia sociale del Paese. Capita di rado che una trasmissione televisiva e una parata di «canzonette» mobilitino la coscienza critica del paese. Negli anni Sanremo ha acceso grandi polemiche, ha sparso veleni, ha abusato di allegorie e ha fatto in modo che tutti si prendessero maledettamente sul serio.Senza abusare delle trite metafore del festival come specchio della società o espressione del costume collettivo, Sanremo è pur sempre un “luogo della memoria”, secondo la bella definizione dello storico Mario Isnenghi, una sorta di grande album di famiglia su cui si fonda la nostra identità, la nostra “emotional community”, una storia “minore”, piena di nostalgie, aneddoti ed entusiasmi, capace di integrare quella “maggiore”.
Ricchi e Poveri_Festival Sanremo 1973
Fotografia di Lucio Berzioli
Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

La mostra si inserisce nell’ambito delle iniziative di valorizzazione dell’Archivio Publifoto, costituito da oltre 7 milioni di fotografie dell’Agenzia fondata da Vincenzo Carrese nel 1937, la più importante agenzia fotogiornalistica privata nata in Italia negli anni ’30. L’Archivio è stato acquistato da Intesa Sanpaolo nel 2015 con una operazione che ne ha evitato la dispersione e ora è curato e gestito dall’Archivio Storico Intesa Sanpaolo presso le Gallerie d’Italia di Torino. In occasione della mostra, l’Archivio Storico ha completamente restaurato, digitalizzato e catalogato tutte le oltre 15.000 fotografie dei servizi realizzati al Festival dall’Agenzia Publifoto e sono ora consultabili on line sul sito dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo (https://asisp.intesasanpaolo.com)”.

Installation view_ph. Andrea Guermani

Lungo il percorso espositivo, i visitatori potranno inoltre rivivere l’atmosfera di una vecchia sala stampa, grazie agli elementi di design provenienti da ADI Design Museum – Compasso d’Oro di Milano. L’allestimento è ulteriormente arricchito dalle copertine originali di vinili che richiamano varie edizioni di Sanremo del passato, grazie al prestito dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, progetto Canzone Italiana; da un Cinebox (1961-1962) della Mival grazie al prestito concesso da Faro Games; da alcune sedute dal design contemporaneo di Edra. La mostra presenta inoltre una serie di contenuti audio scaricabili attraverso l’app Gallerie d’Italia, con approfondimenti dedicati all’iniziativa e all’Archivio Publifoto. La mostra è affiancata da un ricco palinsesto di eventi di approfondimento ad ingresso gratuito per il tradizionale public program #INSIDE del mercoledì sera.

 Il catalogo è realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:

Gallerie d’Italia_Torino

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.
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