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Gli artisti e le opere: Michelangelo Pistoletto, La cancellazione dello Specchio, 1995

 

L’opera “La cancellazione dello specchio”di Michelangelo Pistoletto, realizzata nel 1995, ha una storia del tutto particolare, testimone di una celebre performance.

“La cancellazione dello specchio” 1995 220×120 pittura su specchio, pezzo unico

 

L’artista l’ha realizzata nel corso di una performance tenutasi nel 1995 presso l’ex liquorificio Aurum di Pescara, in occasione di un’edizione di Fuori Uso, manifestazione artistica ideata dal gallerista pescarese Cesare Manzo, consistente nel recupero temporaneo di aree o edifici dismessi e abbandonati della città di Pescara, e trasformati in luoghi d’arte.

La prima edizione si svolse nel 1990 nell’ex distilleria e, dopo essere ospitata in diversi luoghi della città nel 1995 tornò nelle sede della Aurum, dove si svolse la performance di Pistoletto; la manifestazione di quell’anno venne curata da Giacinto Di Pietrantonio e ottenne un enorme successo. La storica azione sarà poi ripetuta anni dopo, nell’ambito della Biennale di Venezia – Fare Mondi del 2009: anche in questo caso l’artista ruppe con una mazza i grandi specchi (nel caso di Pescara sono percorsi da larghe pennellate nere che sembrano negarne la funzione, riportandolo lo specchio al ruolo della tela, cancellandolo) che lo circondavano. Così come scrive Alessandra Cigola in una sua recensione sulla 53ema Biennale, «Ogni frammento riflette una parte di mondo, una diversa prospettiva, e rappresenta esso stesso un mondo, un microcosmo a sé, che partecipa al gioco di infiniti rimandi generati dalla miriade di pezzi di specchio infranto caduti a terra, o trattenuti ancora dalla cornice. Oltre c’è solo il buco nero della parete oscura che inghiotte lo sguardo».

Il video dell’azione pescarese è di proprietà del CAPPA, Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art di Pescara.

Non era la prima volta di Pistoletto a Pescara (né sarebbe stata l’ultima, poiché continuò negli anni la collaborazione con Cesare Manzo): nel 1980 l’artista trascorse un lungo periodo nella città abruzzese; qui realizzò, nella galleria Lucrezia De Domizio, una mostra preceduta da un’azione intitolata La famiglia – Il tavolo del giudizio, alla quale partecipano anche la gallerista e suo marito, il fotografo Bubi Durini. In tale occasione scrisse il testo Il giudizio universale a dimensione reale

Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) ha segnato il panorama artistico italiano e internazionale degli ultimi decenni. La sua carriera inizia nel 1960 alla Galleria Galatea di Torino dove espone la produzione dei suoi primi anni incentrata sull’autoritratto: una prima ricerca sulla riflessione dell’io e della sua raffigurazione che lo porterà dalla figurazione al concettuale sino all’ideazione dei celebri Quadri Specchianti, dove le entità messe in gioco sono molteplici: esiste (o è esistita) la persona raffigurata sulla superficie di acciaio lucidato; esiste la persona (lo spettatore) che si specchia sulla mnedesima superficie ed esiste nella sua molteplicità di reazioni di fronte all’opera; entrambe coesistono, una di fronte all’altra. I  soggetti fotografici sono i più disparati possibili: donne, uomini, gruppi, tutti intenti ad agire in atti assolutamente quotidiani, spesso intimi.

A proposito della sua performance veneziana, intervistato da Mauro Zanchi, Pistoletto afferma: “La gente rimane impressionata dal mio rompere lo specchio. Esiste, nel nostro immaginario, un mito dello specchio. Anche come qualcosa di tangibile, di toccabile. La mia performance a Venezia è come una sfida a un mondo superiore, terrificante, anche a quello della superstizione. Il fatto che semplicemente si possa fare questa azione su qualcosa che controlla il mondo innesca qualcos’altro che passa al di là del concetto apocalittico della vita” (APT DIARY, 2020)

Per info

Casa d’Aste Sant’Agostino

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.
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