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Alessio Romenzi e Valerio Polici: a Roma mostre in dialogo

Uno scatto della serie Ergo sum di Valerio Polici

Dal 12 e dal 18 aprile al 24 maggio, alla Galleria del Cembalo di Roma, le mostre fotografiche di Romenzi e Polici che affrontano il tema della città contemporanea

Due mostre fotografiche che dialogano tra loro sul tema della città – distrutta da una parte, sotterranea dell’altra. Alla Galleria del Cembalo di Roma spazio agli scatti dei progetti “Life, Still” di Alessio Romenzi, dal 12 aprile fino al 24 maggio, ed “Ergo Sum” di Valerio Polici, dal 18 aprile fino al 24 maggio.

Al centro delle fotografie, la condizione di precarietà urbana scandita dal passo di chi cerca uno spazio per vivere, oppure una traccia del proprio essere nel mondo, un’affermazione identitaria.

 

ERGO SUM

“Ergo Sum” è il progetto fotografico che Valerio Polici ha realizzato tra Europa e Argentina nell’arco temporale di sei anni. Polici vuole ritrarre la città sotterranea dei writers e la sua prospettiva mette in risalto il legame tra il tessuto urbano e gli artisti, dei quali enfatizza le potenzialità creative e le necessità espressive, elementi che prendono vita di notte, ai margini della città.

Seguendo alcuni writers, da lui definiti “compagni di avventura”, l’artista cattura, in un convulso bianco e nero, i luoghi periferici e interdetti del panorama metropolitano e industriale “in cui le identità definite si perdono e lasciano il passo a infinite possibilità”.

Uno scatto della serie “Ergo sum” di Valerio Polici

Nonostante Polici sia materialmente dietro la macchina fotografica e quindi “testimone” degli eventi, il suo personale coinvolgimento emotivo segna in modo indelebile un lavoro in grado di restituire visivamente l’adrenalina del momento e l’imprevedibilità del suo epilogo. Il fotografo stesso racconta di fughe repentine, provocate dal suono improvviso di un allarme, e di lunghe attese, che lui stesso ha vissuto nascosto insieme agli altri street artist, nel tentativo di non farsi cogliere in flagrante dalla vigilanza, di cui si percepisce l’avvicinarsi nella velocità di una messa a fuoco instabile.

Il movimento di quel “viaggio negli spazi intestinali della metropoli” è ulteriormente enfatizzato dall’artista tramite il video presente in mostra a Roma. Costruito su un’assonanza con le telecamere di sorveglianza, riproduce in loop l’esperienza errante dei writers. Polici si fa, quindi, protagonista e comparsa di un universo subordinato, la cui voce corre inesausta da una nicchia verso il mondo emerso, di cui la Galleria del Cembalo si propone una moderna cassa di risonanza.

La mostra “Ergo sum” è stata presentata a Reggio Emilia dal 12 al 14 aprile all’interno del Circuito OFF in occasione dell’edizione 2019 del Festival di Fotografia Europea. E precedentemente al MACRO di Roma nel 2017 e alla Biennale di Venezia nel 2016.

 

LIFE, STILL

Iraq, Mosul: A newly installed traffic light in front of destroyed commercial buildings at the western entrance of Souq Bab Al Saray. Alessio Romenzi

La devastazione causata dalla guerra è protagonista indiscussa degli scatti che compongono “Life, Still”, che Alessio Romenzi ha realizzato tra il dicembre 2017 e l’aprile 2018, a Mosul, Raqqa e Sirte. L’autore ritorna nelle città, dopo la fine del conflitto, per documentarne il disfacimento, che egli stesso definisce “uno scenario di distruzione apocalittica”.

Nel racconto di ciò che rimane, Romenzi metabolizza la capacità di sintesi dell’immagine, derivante dalla sua passata esperienza di fotoreporter, per affrontare una riflessione più profonda e meditata, offerta dall’osservazione a distanza. Infatti, la serie supera intenzionalmente lo svolgimento delle azioni belliche, per interrogarsi sulle sue conseguenze.

Syria, Raqqa: A totally destroyed building in front of the National Hospital. Alessio Romenzi

Il cortile della scuola nel quartiere di Ghiza e la sala interna del centro conferenze Ougadougou III a Sirte, gli esterni del Palazzo delle assicurazioni governative e la Moschea a Mosul, centri propulsori di attività pedagogiche, culturali, religiose, e politiche sono segnati dalla guerra. Il ponte Al Shohada di Mosul, sospeso in un’atmosfera crepuscolare, crolla sotto il peso delle bombe.

Tra scheletri di palazzi e cumuli di macerie, si intravede il ricordo di quanto è accaduto: la saracinesca alzata di un negozio, un semaforo ancora in funzione, la vita delle persone al confine con la guerra. Sono queste le “insopprimibili esistenze” di cui Giovanna Calvenzi scrive nell’introduzione al catalogo “Life, Still”, come “reazione alla morte e una speranza di futuro possibile”.

Iraq, Mosul: Damaged by shelling water cisterns inside the Mosul Al Amm hospital compound. Alessio Romenzi

 

La città distrutta e la città sotterranea: Alessio Romenzi e Valerio Polici
Valerio Polici Ergo Sum | 18 aprile – 24 maggio 2019
Alessio Romenzi Life, Still | 12 aprile – 24 maggio 2019

Galleria del Cembalo
Largo della Fontanella di Borghese, 19 | Roma

Da mercoledì a venerdì 15.30 – 19.00
Sabato 11.00 – 19.00
Oppure su appuntamento
Ingresso gratuito

 

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.
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