martedì , 14 Maggio 2024
Home / Video / Reportage / Mostre / Van Eyck e i Preraffaelliti in mostra a Londra

Van Eyck e i Preraffaelliti in mostra a Londra

Alla National Gallery fino al 2 aprile Riflessioni, mostra su Van Eyck e i Preraffaelliti

“Il miglior dipinto del mondo”, disse del Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck, nel 1897, Edward Burne-Jones, pittore britannico appartenente alla corrente dei Preraffaelliti.

Fino al 2 aprile sarà possibile ammirare questa grande opera insieme ad altre dipinte da esponenti del gruppo, indagando il modo in cui il capolavoro del XV secolo influì sugli artisti inglesi del XIX, nella mostra Riflessioni, allestita alla National Gallery di Londra.

Jan van Eyck, Ritratto dei coniugi Arnolfini
© The National Gallery, London

Con prestiti chiave dalla collezione della Tate Gallery, tra cui “Mariana” di Sir John Everett Millais (1851), “L’infanzia della Vergine Maria” di Dante Gabriel Rossetti (1848-9), “Il risveglio della coscienza” di William Holman Hunt (1853) e “La bella Isotta” di William Morris (1858), la mostra offre l’opportunità unica di vedere questi lavori insieme a quello che li ha ispirati.

Di Riflessioni fanno parte anche reperti ed oggetti provenienti da collezioni pubbliche e private, incluso lo specchio convesso di proprietà di Rossetti, quello utilizzato da William Orpen, fotografie, disegni, materiale d’archivio riguardante l’acquisizione del Ritratto dei coniugi Arnolfini e una riproduzione di epoca vittoriana del capolavoro di Jan van Eyck, “Polittico dell’Agnello Mistico” o “Polittico di Gand”.

William Holman Hunt, Il dolce far niente
© Photo courtesy of the owner

Acquisito dalla National Gallery nel 1842, quando la galleria aveva solo 18 anni di vita, “Il ritratto dei coniugi Arnolfini” conquistò il pubblico sin dal principio, come dimostrano articoli di giornale dell’epoca. A metà Ottocento, si trattava di uno dei rari esempi di arte quattrocentesca olandese ammirabile in Inghilterra – e anche oggi la National Gallery è l’unico museo pubblico in Gran Bretagna a possedere lavori di van Eyck.

Nel 1848, delusi dall’approccio accademico contemporaneo alla pittura che era stato loro insegnato, un gruppo di giovani artisti decise di fondare la Confraternita dei Preraffaelliti. Il nome rifletteva la loro predilezione per l’arte tardo-medievale e del primo Rinascimento, per l’arte “prima di Raffaello”.

John Everett Millais, Mariana
© Tate, London

William Holman Hunt, John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti rimasero colpiti dal “Ritratto dei coniugi Arnolfini”, esposto a poca distanza da dove studiavano. La raffinata tecnica della pittura a olio e l’uso dello specchio convesso li ispirarono così tanto che i critici contemporanei li definirono anche “pre-Van Eyck”, riconoscendo l’impatto dell’artista sulla loro visione.

L’idea dello specchio, soprattutto, venne adattata per portare nelle loro opere distorsione, sdoppiamento, dramma, come evidenzia la mostra Riflessione. Si pensi ad esempio al “Risveglio della coscienza” di Hunt (1853, Tate), che raffigura una donna e il suo amante: in questo caso lo specchio è utilizzato per riflettere il paesaggio fuori dalla finestra, un’allusione alla possibile redenzione della donna. Molti dipinti dei Preraffaelliti raffigurano figure femminili in interni, come ad esempio la “Lucrezia Borgia” di Rossetti (1860–1, Tate) e “Il Dolce far Niente” di Hunt (1866, Private Collection).

William Holman Hunt, Il risveglio della coscienza
© Tate, London

La Confraternita dei Preraffaelliti si sciolse intorno al 1860, quando i suoi componenti iniziarono a diversificare i propri interessi, alcuni adottando uno stile pittorico più vicino a quello dei grandi maestri del passato come Velázquez.

Tuttavia, lo specchio convesso di van Eyck rimase un’importante fonte d’ispirazione per la generazione successiva di artisti, come Mark Gertler, William Orpen e Charles Haslewood Shannon. Questi continuarono a incorporare lo specchio nei loro autoritratti e negli interni fino agli inizi del 1900, come dimostrano “Lo specchio” di Orpen (1900) e “Still Life with Self-Portrait” di Gertler (1918).

Mark Gertler, Still Life with Self Portrait
© Leeds Museums and Galleries (Leeds Art Gallery) U.K. / Bridgeman Images

“Il ritratto dei coniugi Arnolfini di Van Eyck ebbe un grandissimo impatto sui giovani Preraffaelliti che poterono ammirarlo alla National Gallery – ha spiegato il direttore del museo, Gabriele Finaldi – Affascinanti dal suo approccio al mondo naturale e dal suo simbolismo, hanno portato una vera rivoluzione nella pittura inglese”.

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.
Precedente Filippo De Pisis al MEF
Successivo Daniel Muñoz (San) – Vexillum Transparent

C'è anche questo...

Diego Velázquez ospite illustre alle Gallerie d’Italia di Napoli

Sarà possibile ammirare sino al 14 luglio alle Gallerie d’Italia nella sede di Napoli due …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni (privacy policy)

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi