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Roberta Montaruli, Cose Private, 2017, particolare

Roberta Montaruli: un diario d’artista lungo un anno

In mostra da Paolo Tonin Arte Contemporanea. Cose Private. Un disegno al giorno è il titolo della prima mostra personale di Roberta Montaruli (Torino, 1978), artista poliedrica che, nell’utilizzo del tratto grafico, interpreta lo spazio che la circonda secondo una processualità intima e autobiografica.

Il progetto inizia il 1 gennaio e si conclude il 31 dicembre 2017 con l’obiettivo di dare nuova voce a oggetti d’uso comune: 365 giorni in cui l’artista realizza – china su carta da acquerello – altrettanti disegni, di piccolo formato, 18 x 12 cm, che ne raccontano la quotidianità all’interno della propria abitazione.

Caffettiere, tazze, lavabi, flaconi di detersivo per i piatti, sedie, ombrelli e molti altri oggetti quotidiani si susseguono, alternandosi, presso lo spazio di Paolo Tonin Arte Contemporanea, in un allestimento agile ed equilibrato, che scandisce il passare del tempo attraverso le settimane e i giorni.

Ciascun elemento è enfatizzato ed acquista rinnovata importanza in un climax di suggestioni e gestualità evocate, che lo spettatore condivide e riconosce come proprie.

L’artista crea così “un diario di un anno di vita letto per immagini, filtrato, raccontato dagli oggetti stessi, o meglio, dalle singole diverse prospettive e inquadrature casuali che li descrivono e in qualche modo li rianimano, li riportano al giorno in cui sono stati cristallizzati in una visione, come la data dietro ogni cartoncino ricorda” – come ben sottolinea Paola Stroppiana, autrice del testo critico in mostra.

Ci rivolgiamo all’artista per un approfondimento.

Come nasce questo progetto?
Qualche anno fa iniziai una riflessione sulla mia visione quotidiana, al di fuori della finestra della mia casa. Un progetto dal titolo Se fossi più alta, che per tre anni ha raccontato, china su carta velina o su tela, un paesaggio familiare, entrato nel quotidiano, diventato invisibile ai miei occhi, ormai assuefatti a quell’orizzonte.
Ho poi pensato di proseguire tale indagine all’interno della mia casa. Non so dire con precisione quale sia stata la motivazione da cui è scaturita l’idea. Forse ho immaginato un cambio di prospettive. Sentivo il bisogno di dar importanza ad alcuni gesti, richiamandoli, senza farli realmente vedere con la rappresentazione per immagini. L’esito è stato interessante anche rispetto all’ipotesi di creare una mappatura della casa.
Volevo conferire nuovo significato a quegli oggetti d’uso quotidiano che proprio nella quotidianità avevano perso il proprio valore.

Roberta Montaruli, Cose Private, veduta d’installazione, Paolo Tonin Arte Contemporanea, Torino

Oltre al disegno quale altro medium utilizzi? Un’opera video che potresti in qualche modo ricondurre a Cose Private?
Mi sono cimentata anche con il video, che impiego in maniera alternata rispetto al disegno, in base alle progettualità che affronto. Quando opero una scelta riguardo alla tecnica da utilizzare per esprimere al meglio la mia ricerca, penso che sia l’unica possibile in quel momento per quello specifico lavoro.
Il tempo di tornare a casa (2013) è un video in stop-motion che nel 2013 venne selezionato nell’ambito del concorso video.it, a cura di Francesco Poli e Francesco Bernardelli, e presentato alla Fondazione Merz.
Si tratta di un’opera che realizzai parallelamente alla serie Se fossi più alta.
Anche se il video che più si relaziona a Cose Private è senza dubbio Benvenuti a casa, nel quale alcuni rituali della vita quotidiana sono posti in evidenza secondo un ritmo incalzante e universale, che restituisce loro nuova vita.

Un lavoro video che ti sta particolarmente a cuore?
In maniera istintiva penso a Latte e sangue, performance, diventata opera video, nella quale mia madre realizza una sciarpa di maglia rossa ai ferri e io la disfo. Fin dal titolo l’opera esprime il legame inscindibile tra madre e figlia…

Progetti futuri?
Ho alcune idee che sono però ancora in una fase embrionale, anche rispetto al medium da utilizzare!

Roberta Montaruli, Cose Private, veduta d’installazione, Paolo Tonin Arte Contemporanea, Torino

La mostra resterà aperta fino al 30 marzo 2018.

Orario di apertura dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19 dal lunedì al venerdì, sabato su appuntamento

Paolo Tonin Arte Contemporanea, Via San Tommaso 6, Palazzo Della Chiesa di Roddi, 10122 Torino

info@toningallery.com – www.toningallery.com

About Elena Inchingolo

Elena Inchingolo (Torino, 1976) è storica dell'arte, curatrice e archivista d’arte contemporanea. Laureata in Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università degli Studi di Torino, città dove vive e lavora, è stata coordinatrice del progetto di ricerca e sviluppo degli Archivi della Collezione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e ha gestito una galleria d’arte contemporanea in Torino, come responsabile della curatela e dell’allestimento di progetti espositivi e fieristici in Italia e all’estero. Si dedica all’ideazione e alla curatela di proposte espositive d’arte contemporanea per istituzioni e gallerie. Collabora con diverse testate giornalistiche scrivendo di arte, cultura e design. Si interessa di conservazione e catalogazione del patrimonio storico-artistico contemporaneo e, nell’estate 2017, è stata selezionata per partecipare al primo Workshop per Archivisti d’Arte Contemporanea attivato dal CRRI - Castello di Rivoli Research Institute.
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