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Libre Circulation di Riccarda Montenero

Riccarda Montenero, Le Refuge, Libre Circulation, courtesy Silvana Editoriale

Riccarda Montenero, Libre Circulation, Silvana Editoriale, 2011

Il luogo della simulazione necessaria

Canale Arte riscopre il recente libro d’artista di Riccarda Montenero: analisi della violenza e costruzione di senso all’interno della rete del dolore contemporaneo

Realizzato per un’esposizione del 2011 al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova, il volume Libre Circulation raccoglie una serie di immagini dagli ultimi lavori di Riccarda Montenero. Oltre a preziosi contributi di Sandra Solimano, Isabelle de Maison Rouge e Sandro Ricaldone, la trattazione si arricchisce di un testo letterario d’aspetto fortemente sperimentale a cura di Raffaele Perrotta. In quest’ultimo tentativo risulta più accattivante la ricerca di significato in merito alla constatazione di un meccanismo sacrificale operante in modo silenzioso e spietato. I concetti di limite, naufragio, amore e morte si sommano per generare un discorso frammentario, ma indissolubilmente legato alla necessità di affrancarsi dalla comunicazione verbale. La percezione delle tematiche trattate reclama un massimo livello di sinestesia. L’analisi sposta continuamente il fine del proprio incedere per focalizzare l’attenzione su nodi linguistici e speculativi cruciali. Irraggiungibile, il risultato definitivo coinciderebbe con l’abbandono della drammaturgia e lo svuotamento del palcoscenico.
Attraverso la stessa presa di coscienza esaminata in precedenza, Riccarda Montenero rilegge, in esemplificazioni sovra-storiche, cause ed effetti di un ingranaggio inevitabile. La libera circolazione è quella del male. Ogni atto di violenza si genera spontaneamente, all’interno della rete delle relazioni, e pare soffertamente inteso come una sorta di principio costitutivo dell’esperienza. Si propaga a partire dalla nascita, dibattendosi nell’incapacità di rispondere alla domanda sul motivo della prevaricazione, del dolore, dell’indiffernza.
Riccarda Montenero pare indicare la via d’uscita in una purificazione quasi teatrale. L’azione simulata e la finzione tout court vengono immortalate come momenti immacolati, all’interno di schemi che ricreano l’inevitabile prigionia dell’esistenza. In questo mascheramento liberatorio, definitivamente e volutamente slacciato dall’energia pulsionale, si definisce il non-luogo dell’arte, relegato, come se si trattasse di un culto iniziatico, al di là del reale. Questo è, per Riccarda Montenero, il momento privilegiato dell’invenzione necessaria, della condensazione di corpo e spirito in un enunciato volutamente opaco, simbolico. Il medium fotografico, in questa cornice di occorrenza, viene così ripreso dall’artista dopo un cammino che l’aveva portata all’esaurimento delle forme del disegno e della scultura per giungere all’esplorazione delle potenzialità di installazione e realtà virtuale costruita in 3D.
Il libro presenta immagini in bianco e nero, effetti fuori fuoco ed una fievole emersione del colore. Una macchia di sangue, talvolta, pare intromettersi sulla superficie di una partitura preordinata. Rare ombre si stagliano su pavimenti o invadono lo spazio dei personaggi. Impronte digitali, riproduzioni oniriche di mani e lampanti indizi della falsità della nostra percezione vagano in un ovattato ambiente di rappresentazione. Pedine, scacchiere, orologi sembrano essere gli unici garanti: guardiani dell’inesorabilità, sorvegliano le ore e le mosse del disagio. In nuce cova lo spettro dell’alienazione, dell’emarginazione. La società contemporanea è indagata e descritta, poiché lo sguardo universale non abbandona il presente. La caducità della rappresentazione, anzi, come se fosse fissata nel soffio di morte della fotografia, ne afferma e ribadisce la condizione di interlocutore.
Al temine della pubblicazione, una serie di clip dai film d’artista in 3D Clandestini( 2006) e La Mattanza (2009) testimonia una fertile interazione tra testi poetici, lettura espressiva, musiche e animazione digitale. Dalla compenetrazione tra mezzo espressivo e contenuto, siamo catapultati in un apparato generatore. Produzione e sezionamento del crudele dispositivo delle dinamiche comunitarie si confondono. La possibilità di intravedere uno spiraglio per una strada ulteriore, isolata dall’inumana catena di montaggio delle consuetudini sociali, rimane lo svelamento necessario che ogni pratica artistica deve perseguire.

Libre Circulation
a cura di Paola Gribaudo
Editore: Silvana Editoriale
edizione bilingue ita/fra,
ISBN: 9788836620715
Euro 25
pagg. 100
www.silvanaeditoriale.it

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.
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