• La lampada di Aladino - Compagnia Carlo Colla & Figli

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La lampada di Aladino al Piccolo Teatro Studio Melato, Milano

“Una magica lampada che mi permetta di essere signore del mondo”, con queste parole inizia La lampada di Aladino, la favola rappresentata per le feste natalizie dalla Compagnia marionettistica Carlo Colla e figli al Piccolo Teatro Studio Melato e in scena fino al 6 Gennaio 2019.

Un’intervista a Franco Citterio,  scenografo, regista e marionettista della compagnia svelerà tutti i segreti della favola o quasi, per scoprire il lavoro che si cela dietro la rappresentazione di ogni scena bisognerà per forza andarla a vedere, adulti e bambini.

I bambini resteranno incantati dalle avventure del coraggioso Aladino,  dalle scenografie,  dalle luci e dai costumi scintillanti meravigliosamente curati in ogni dettaglio, che potranno ammirare da vicino dopo l’applauso finale.

Gli adulti avranno di che riflettere.  Il prologo si svolge nel laboratorio del mago, un derviscio maghrebino, “questa magica formula mi svelerà il segreto per conquistare la ricchezza e la potenza”.  Arti occulte,  sortilegi ed esorcismi sono invocati dal mago per attuare il suo losco piano,  accompagnato nell’impresa da “Malizia,  Intrigo,  Menzogna,  Violenza”.  Nulla potrà contro la furbizia di Aladino e la bella voce della principessa, il suo piano fallirà e trionferà il bene.

Calato il sipario sulla serata del debutto di Aladino al Piccolo Teatro Studio Melato, un successo, Franco Citterio in mezzo alle sue marionette e alle scenografie ci racconta il dietro le quinte di una favola.

“È uno degli spettacoli più rappresentati del nostro repertorio, abbiamo pensato di proporlo per il pubblico natalizio quest’anno perché mancava da diverso tempo dal palco del Piccolo Teatro.

Il copione viene scritto nel 1991 da Eugenio Monti Colla.  Lo aveva tenuto ibernato per alcuni anni,  perché  non era convinto.  Uscì il film Disney e  lo vedemmo insieme. Ci siamo accorti che Disney aveva molto semplificato la storia di Aladino, anzi  addirittura aveva sovrapposto la fiaba della lampada di Aladino ambientata in Cina a Il ladro di Baghdad.  Una bella edizione cinematografica,  ma semplificata rispetto alle tematiche della favola.

Allora Eugenio Monti Colla decise di mettere in scena il suo copione più vicino alla fiaba originale,  ovvero uno dei racconti de Le mille e una notte.

Una cosa vorrei sottolineare,  mi sto occupando della ripresa delle regie di Eugenio Monti Colla e dell’impostazione delle regie dei nuovi spettacoli insieme a Giovanni Schiavolin,  un’altro marionettista della Compagnia. Giovanni si occupa più del dettaglio del movimento delle marionette,  io invece dell’allestimento scenico.  Lavoriamo a quattro mani.

Un’altro aspetto ci convinse a mettere in scena Aladino,  nel copione scritto da Eugenio Monti Colla ci sono due geni: il Genio della lampada, in bianco, e il Genio dell’anello, in nero. Rappresentano le due forze che guidano l’essere umano:  il raziocinio e il sentimento da una parte e le forze irrazionali  dall’altra,  la positività e la negatività. Il raggiungimento dell’armonia finale avviene soltanto quando si uniscono queste due forze.  L’uomo ha in sé la capacità di trovare l’equilibrio.

È una fiaba ciclica,  una sorta di viaggio iniziatico di Aladino,  che inizia dalla spensieratezza del fanciullo e finisce con la consapevolezza dell’adulto. Abbiamo comunque rappresentato una minima parte della vicenda, che è in realtà molto più complessa”.

“L’allestimento che vediamo è del 1994, in questa data Aladino entra nel repertorio della Compagnia e va in scena per la prima volta al Festival dei due mondi di Spoleto. Esisteva già una precedente versione andata in scena negli ultimi anni di attività del Teatro Gerolamo, 1956-57.

Noi consideriamo Aladino uno spettacolo storico della nuova era della Compagnia,  erano gli anni’ 90, ma “nuovo” perché lo abbiamo realizzato noi. In genere utilizziamo gli allestimenti originali. Per Aladino abbiamo messo in scena 220 marionette, molte sono le comparse e immancabili i cortei.

Le scenografie dello spettacolo sono state quasi tutte realizzate nel 1994. In alcune scene, però, come la piazza e l’interno del Palazzo del Re,  abbiamo dovuto rifare le scenografie perché ormai logorate,  in altre abbiamo utilizzato materiali antichi della prima edizione. La scena del prologo è rimasta in tutto uguale (solo per la fotografia usata per la stampa, che si vede ad apertura dell’articolo,  abbiamo tolto la ragnatela)”.

Indovinando la curiosità di chi guarda lo spettacolo, ho chiesto a Giovanni Schiavolin di raccontarmi cosa succede dietro le quinte.

“Lo spettacolo che ha appena debuttato questa sera è per noi assai impegnativo,  ci sono molti cambi di scena e diversi pezzi di attrezzeria da posizionare sul palcoscenico. Quando il pubblico vede calare il sipario dietro ha inizio una baraonda incredibile.  Siamo in realtà molti organizzati e molto precisi,  perché comunque dobbiamo rispettare la musica e quando arriva il momento dell’alzata del sipario tutto deve essere pronto.  È una grande macchina teatrale che, grazie al nostro affiatamento, funziona molto bene”.

Gli animatori sono dodici dei quali due addetti a muovere solo il genio, una singolare creatura lunga due metri con la testa, il busto e le braccia di cartapesta e il resto del corpo fatto di seta e organza; i quadri dello spettacolo sono tredici più il prologo e corrispondono ad altrettante scene; duecento costumi sono stati creati per questa edizione; almeno tre sono le immancabili parate: il corteo della principessa, la sfilata degli schiavi magici prodotti dal genio e quella dell’esercito imperiale che torna vittorioso condotto da Aladino, composto da decine di marionette.

In questa edizione della favola di Aladino,  una rappresentazione teatrale in cui sicuramente storia e tradizione sono importantissime, c’è una grande novità. A raccontarla è Danilo Lorenzini pianista,  compositore e critico musicale che lavora da anni con la Compagnia.

“In questo Aladino le musiche  sono tutte originali.  È la prima produzione per cui ho composto io le musiche.  Era stata preceduta soltanto due anni prima da Il giro del mondo in 80 giorni,  dove però le partiture erano già nell’archivio musicale della compagnia,  veramente ricchissimo. In quella occasione con Eugenio Monti Colla abbiamo scelto alcuni brani che ci sembravano adatti alle varie situazioni del nuovo copione. Io poi li ho “cuciti”  insieme ed orchestrati. Dopodiché abbiamo fatto il grande salto di comporre qualcosa espressamente per le marionette e da allora l’esperienza è proseguita fino ad arrivare ad Aladino”.

Fiaba in un prologo, due tempi e quattordici quadri di Eugenio Monti Colla
musica di Danilo Lorenzini – scene di Achille Lualdi e Franco Citterio – costumi di Eugenio Monti Colla – luci di Franco Citterio – direzione tecnica di Tiziano Marcolegio – regia di Eugenio Monti Colla
produzione, ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO
I marionettisti
Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
Voci recitanti
Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Fabio Mazzari, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico, Franco Sangermano
Registrazione musicale eseguita dall’Ensemble “Guido d’Arezzo”
Sonia Turchetta, mezzo soprano, Luca Garro, pianoforte
Danilo Lorenzini, direttore

www.marionettecolla.org

 

Fino a domenica 6 gennaio 2019 ore 16
martedì 1 gennaio riposo
al Piccolo Teatro Studio Melato
via Rivoli, 6 – Milano
www.piccoloteatro.org

 

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole.
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