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La bellezza fuggevole nelle fotografie di Casper Faassen

Casper Faassen arriva a Milano per la prima volta con una sua personale alla Mc2 Gallery fino al 12 Maggio. Lo abbiamo incontrato anche a MIA Photo Fair e al Salone del Mobile 2018.

Cuore e mente. I lavori di Casper Faassen fanno vibrare le corde interiori di chi li osserva. Bellezza e scorrere del tempo. Due concetti a lungo indagati nella storia dell’arte e nell’estetica giapponese. Fonti di ispirazione continua del pittore e fotografo olandese, nei soggetti e nella tecnica. I primi ispirati dai grandi maestri del passato, soprattutto Rembrandt, Dou e van Goyen suoi concittadini di Leiden in Olanda ma, nei lavori più recenti, anche da Giorgio Morandi, protagonista del novecento italiano. La tecnica, che unisce la fotografia e la pittura con il suo personalissimo stile, che strato dopo strato svela e nasconde il soggetto. In un’intervista con l’artista scopriremo la sua concezione della bellezza.

Casper Faassen – Portraist, Samaa e Kristien

“Sono partito dalla pittura per poi spostarmi lentamente verso la fotografia, ma penso ancora come un pittore.  Sono nato a Leiden una piccola città a metà strada tra Amsterdam e Rotterdam, meglio conosciuta come la città di Rembrandt. Ho iniziato a dipingere dopo aver visto da bambino i suoi lavori nel museo della città. Il primo dipinto che ho fatto, sul muro della mia stanza, è stato The night watch (Ronda di notte, 1642). Mi ispiro ancora oggi a Rembrandt.

Sono felice di esporre a Milano. Ero curioso di vedere come venisse recepito il mio lavoro, in un altro paese ed in tre situazioni così diverse.

La mia presenza al Salone del mobile 2018 nasce dalla collaborazione con il Designer olandese Piet Boon. Il video che racconta il set fotografico di un ritratto, Samaa shoot, è stato inserito nell’allestimento dello stand insieme alla sua nuova collezione Pure Refinement. Le linee pure del suo stile sofisticato, l’uso di pochi colori soprattutto il grigio e le texture sono molto vicini al mio lavoro”.

Video YouTube Samaa shoot

Nel video è già evidente un aspetto molto presente nell’estetica dell’artista.  Nei ritratti come nei nudi, nella serie dedicata al Giappone e al balletto, ad affascinarci è l’effetto dell’apparire e scomparire dei corpi o delle stoffe preziose. Cosa è vicino e cosa è lontano?  Qui è la filosofia orientale, qui il concetto di Vanitas, ma qui è anche, come racconta l’artista stesso, un richiamo alla mitologia greca. Orfeo si volta a guardare la bellezza dell’amata Euridice e lei svanisce davanti si suoi occhi in un secondo, per sempre.  La bellezza è perduta, già al primo sguardo. La prima mostra milanese di Casper Faassen è in tutto questo e ancora di più.  È in quello che ci resterà impresso negli occhi e nella memoria.

Casper Faassen – Asia series, Shunji

“Quello che dipingo non si ispira ad un mio stato d’animo. Lavoro facendo sempre riferimento alla storia dell’arte, che si tratti di ritratti, nudi, fiori, nature morte o paesaggi. Interpreto con il mio linguaggio ciò che mi attrae, senza mai voler riprodurre le opere del passato. Molti sono i riferimenti ai maestri e ai soggetti della pittura olandese del XVII secolo”.

La serie dedicata all’Asia è un lavoro molto introspettivo, a cui l’artista ha dedicato un anno e mezzo.  Non è un’eccezione, ogni serie richiede mesi a volte anni di lavoro.

“Ho acquistato alcune stampe giapponesi attratto soprattutto dalle sensazioni che mi comunicavano, dalla texture e dalla fragilità della carta.  Ho scoperto solo dopo che le stampe giapponesi più quotate sono quelle esteticamente perfette, bianche, il disegno intatto. La tecnica di stampa delle xilografie giapponesi, con diverse matrici in legno una per ogni colore, si avvicina molto al mio metodo di lavoro.

Il museo di arte giapponese Sieboldhuis a Leiden mi ha chiesto di realizzare una mostra ispirata alle stampe di Utagawa Kunisada. Mi sono ispirato all’estetica giapponese, ma anche al modo di ritrarre, alla cultura e alle tradizioni. La tranquillità e l’atmosfera che ti portano all’introspezione, come ad esempio prendersi il tempo necessario per la cerimonia del thè. Anche l’architettura, la trasparenza delle porte e l’uso del legno, è stata per me uno stimolo a creare”.

Casper Faassen – Asia series, Devi

La transitorietà e la visione estetica giapponese, Mono no ware, dello scorrere del tempo e del suo fluire spontaneo e irreversibile è in ogni nudo, ritratto o fiore esposto in questa mostra.  “Il tempo passa.  La bellezza è temporanea, dura solo per una breve stagione come la fioritura dei ciliegi. Ma noi possiamo sederci sotto l’albero, qui ora, per godere di questi fiori stagionali sapendo che la loro bellezza poi svanirà. È un sentimento malinconico, ma noi stiamo appagando i nostri sensi davanti alla bellezza. Al contrario di quanto predicava l’approccio calvinista del XVII secolo: dal momento che tutto passa, è meglio non gioirne”.

Piet Boon’s Finn Cabinet, glass doors by Casper Faassen

L’artista ferma il tempo con uno scatto fotografico, rende eterna la bellezza delle donne ritratte o l’armonia del gesto, del passo di danza. Ma contemporaneamente la pittura, sovrapposta strato dopo strato al film fotografico, crea effetti particolari che sono segni visibili del passare del tempo. Questa tecnica usata da Casper Faassen si chiama craquelure e risale anch’essa XVII secolo. “E’ una tecnica che ci ricorda dello scorrere del tempo, e quindi guardando questa bellezza possiamo goderne senza sentirci in colpa”.

“In questo momento sto lavorando a degli Studi su Morandi, che ormai posso definire una serie perché ne ho realizzati più di 5. A piacermi e ispirarmi soprattutto è il modo in cui tratta i colori, l’armonia dei toni, il blu, il giallo, il rosa, ma soprattutto il bianco reso in tantissime gradazioni. Ho pensato a come tradurre tutto questo nel mio linguaggio. Sono nati lavori dai toni tenui, che trasmettono calma. Gioco con gli oggetti in primo piano e quelli sullo sfondo, più lontani, con la trasparenza del vetro e l’effetto dell’acqua. Non sto usando le stesse forme di Morandi, non voglio riprendere il suo lavoro ma solo il concetto”.

“Si chiamano nature morte, ma sono in realtà oggetti che non sono mai stati vivi, è divertente il fatto che siano definite così. È la prima volta che realizzo un soggetto di questo genere e in un formato così piccolo. Avevo già lavorato su grandi dimensioni per rappresentare composizioni di fiori nello stile delle Vanitas della pittura olandese del XVII secolo”.  Un soggetto quello delle Vanitas ampiamente diffuso in tutta Europa.  Fiori di qualsiasi stagione o provenienza nella stessa composizione, memento mori, come i teschi o i bruchi che consumano i frutti.  L’approccio del nostro artista si concentra, come in altri lavori, sulla transitorietà della bellezza e il passare del tempo resi ancora una volta con trasparenze, craquelure e colori tenuti, evanescenti.

Casper Faassen – Still life, Stilleven
Jan Davidsz. de Heem, Stilleven met bloemen in een glazen vaas, 1650-1683
Casper Faassen – Still life, Stilleven-met-bloemen

I paesaggi urbani sono i lavori che hanno portato Casper Faassen ad essere esposto nei più grandi musei olandesi e ad essere chiamato nei più importanti eventi dedicati alla fotografia in tutto il mondo. La serie, ispirata dal famoso pittore olandese del XVII secolo Jan van Goyen, è iniziata con ‘View on Leiden’, città natale dell’artista. Il lavoro di Casper, acquistato dal Museo di Lakenhal, oggi è in mostra a fianco dell’opera originale del 1650 del suo maestro. Opere come ‘view on The Hague’ e ‘view on Dordrecht’ sono oggi esposte nei Musei storici delle città rappresentate. Hanno un’atmosfera struggente e romantica, nel senso malinconico dato al termine dalla letteratura ottocentesca.

“Ad attrarmi nei paesaggi di questo grande maestro olandese è soprattutto il cielo. Lo scatto fotografico riesce a fermare l’attimo e cogliere il contrasto tra le nuvole così cupe e pesanti, la luminosità del cielo così intensa e la bellezza della città”.

 

Casper Faassen
fino al 12 maggio
MC2 Gallery

Via Malaga 4
Citofono 72
Milano
Ingresso libero
di Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato
dalle 15:00 dalle 19:00
https://casperfaassen.com

www.mc2gallery.it

www.kahmanngallery.com

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole.
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