mercoledì , 15 Maggio 2024
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I gioielli di Orna Ben-Ami a Milano: una ferrea leggerezza

Fino al 24 maggio l’artista Orna Ben-Ami presenta da BABS Art Gallery una selezione delle sue sculture in dialogo con alcuni gioielli realizzati specificatamente per la mostra.

Prosegue infatti con successo il programma espositivo della galleria, che chiede ad artisti contemporanei di esprimersi nelle diverse discipline e declinare la propria ricerca in ambito orafo, al fine di creare un inedito connubio.

La mostra, a cura di Ermanno Tedeschi, vede la scultrice israeliana misurarsi con un materiale complesso come il ferro, che nelle sue mani diventa morbido, sinuoso, simile alla stoffa o alle diverse superfici che l’artista intende rievocare. Nella poetica di Orna la memoria è un elemento nodale, in grado di suscitare emozioni: in tale prospettiva il ferro non è scelto a caso, è il materiale dei monumenti, della commemorazione; nel silenzio evoca immagini, ridà corpo a ciò che è stato. Secondo l’artista la scelta di rendere “monumenti” anche gli oggetti più semplici permette di restituire una sembianza di realtà a ciò che è successo in passato, testimoniare che esso è veramente accaduto.

Inoltre il ferro, per sua natura, si deteriora nel tempo, si disintegra sino a ritornare alla terra alla quale appartiene, sin dalle origini, così come avviene per l’uomo. Non ultima la memoria di certi avvenimenti “pesanti come il ferro”, come le migrazioni, acquisiscono nel suo lavoro scultoreo quella leggerezza che solo la poesia è in grado di restituire (come il foglio di block notes, per appuntarsi un ricordo, pare evocare): un lavoro di sottrazione e di levità che l’artista orgogliosamente rivendica anche nei suoi aspetti più complessi, ingaggiando quasi una lotta fisica con il materiale: solo allora l’artista si appropria completamente dell’opera d’arte per poterla donare come parte di sé.

Orna Ben-Ami è nata nel 1953 in Israele, ed è stata la prima donna responsabile della radio militare durante la ferma obbligatoria. Ha studiato storia e relazioni internazionali all’Università di Gerusalemme e si è occupata per molti anni di pubblicità, pubbliche relazioni e marketing del turismo prima di passare alla carriera di artista. Dal 1994 si dedica alla scultura di metalli come sua personale espressione artistica e le  sue opere privilegiano temi di bruciante attualità, come quello della migrazione, che rimanda inevitabilmente al destino del popolo ebraico. Ha esposto a New York e in varie città USA, in Messico, a Taiwan, oltre che in vari contesti in Israele. Nel 2017 l’importante esposizione dal titolo “Entire Life in a Package”, che riportava all’attenzione globale il problema dei rifugiati, è stata presentata a Ginevra al Quartier Generale delle Nazioni Unite, e successivamente a New York.

L’anno successivo questo progetto artistico è sbarcato in Italia, in un percorso di esposizioni itineranti presso Villa Aurea, all’interno del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Matera, al Museo Casa Romei di Ferrara e all’Archivio di Stato di Torino.

Ripeto a me stessa che sia stoffa, non ferro”: Orna Ben-Ami ha “immortalato” nel ferro, e mai termine è più corretto, oggetti ordinari della vita quotidiana: libri impilati, il grembiule di un bambino, un cuscino con ancora impressa la sagoma di chi vi ha dormito…tutti oggetti che raccontano qualcosa sul loro vecchio proprietario assente, ma che rimandano inevitabilmente anche alle nostre singole esperienze.

Di questo percorso umano e creativo il gioiello rappresenta non solo una possibile declinazione, ma addirittura costituisce un importante antecedente: Orna nasce infatti come artista di gioielli, apprende le tecniche di oreficeria, insieme a quelle di fusione del ferro, al Jerusalem Technological Center. Grazie a questa esperienza si avvicina alla scultura anche su scala  monumentale, tanto che diverse sue opere a carattere installativo sono state commissionate per  luoghi pubblici e privati di tutto il mondo. In quest’artista più che in altri è dunque facile di intuire il legame non solo concettuale, ma anche esecutivo,che unisce opera e gioiello. In alcune delle creazioni realizzate per BABS Art Gallery, come la spilla “The Note” o il ciondolo “Embroidery”, si ritrova traccia delle stesse forme scultoree poi confluite nell’importante progetto artistico “Entire Life in a Package”. A conferma delle sue abilità tecniche da “saldatrice”, l’artista ha prediletto per i suoi gioielli la tecnica di forgiatura dell’argento e del rame, di cui ha completato la lavorazione con fusioni in oro, nylon e fili metallici, come per la spilla “Patchwork”, oppure tramite la brunitura viva del materiale stesso.

 

 

 

 

Per info:

BABS Art Gallery

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.
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