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Giuseppe Vignani
Una delle opere in mostra di Giuseppe Vignani

Giuseppe Vignani: la nuova produzione di stampo sociale

Ha inaugurato sabato 14 aprile la personale di Giuseppe Vignani nel monumento simbolo del Piemonte, la Sacra di San Michele.

Dopo anni di silenzio, Vignani (Algeri 1932) torna a far parlare di sé. Il suo stile è sempre stato contraddistinto da una pittura che vola, da una grazia leggera di immagini poetiche e musicali, lontane da tutte le possibili inquietudini che derivano dalle pressioni e dalle urgenze dell’esistenza quotidiana. Una pittura leggera, dei personaggi quasi stilizzati che diventano universali nel raccontare una favola quasi eterea, onirica.

Questa volta però, sconvolgendo le aspettative di tutti i presenti, il pittore rientra in scena ribaltando completamente le tematiche. Calandosi nel mondo reale, Vignani affronta i temi sociali e politici della contemporaneità: le problematiche delle relazioni interpersonali come l’incomunicabilità tra i ceti sociali, le incomprensioni a livello razziale, la negligenza di un potere che si macchia di se e di ma.

Rovescia così, senza filtri, l’impronta soggettiva che lascia nell’osservatore; se prima era il pittore “chagalliano” che conduceva gli sguardi e le menti verso un mondo di fantasia rendendo i pensieri leggeri e leggiadri, oggi Vignani dichiara esplicitamente il suo disagio nei confronti di una società non attenta, di una gioventù ignara, di un governo a cui non importa delle sorti della nostra cultura, della condivisione, del sapere. Nella sua visione della pittura come narrativa, il maestro ci racconta attraverso le pennellate dai colori bui e a tratti violenti la sua visione dell’attualità. Il Vignani felliniano onirico e paradossale di una volta, quello dei musicisti di strada e dei bagnanti con i costumi a righe d’altri tempi, lascia spazio a una pittura che denuncia crudamente un mondo che è corso troppo velocemente in avanti, senza portarsi dietro quella semplicità e quell’umiltà propria dei suoi dipinti di un tempo. Vignani è perso, mentre un’ondata di bruttezza morale lo spintona, muovendosi inesorabilmente in avanti. I personaggi che ritroviamo nei quadri sono sempre quelli di una volta, ma oggi sono scivolati all’improvviso da un mondo di incanto e favole a un mondo grigio e pesante. Con gli occhi sbarrati restano incastrati nell’indifferenza, nell’incomunicabilità e nel distacco sociale e morale contemporaneo.

 

La mostra è visitabile con i seguenti orari: sabato 9.30-12.30/14.30-18.00 e domenica 9.30-12.00/14.30-18.00 alla Sacra di San Michele (Via alla Sacra, 14
10057 S. Ambrogio di Torino). Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale della Sacra di San Michele www.sacradisanmichele.com

 

About Mina Calissano

Mina (Torino, 1993) è architetto, visual artist e curatrice di allestimenti artistici.
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