martedì , 14 Maggio 2024
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Gianluigi Ricuperati. Un Workshop Letterario al Castello di Rivoli

Dal 9 a oggi, 13 dicembre, il Centro di Ricerca del Castello di Rivoli ha organizzato il workshop Literary Social Media Content Creator per i musei d’arte contemporanea, guidato dall’autore torinese Gianluigi Ricuperati e dal team di Nextatlas, agenzia di consulenza pioniera nel decifrare le tendenze sul web. Il workshop si è rivolto a persone con una forte vocazione letteraria, che abbiano conseguito una laurea in materie umanistiche. Il laboratorio si è svolto nei locali della Biblioteca del Castello di Rivoli ed è stato condotto principalmente da letterati. Si è trattato di un esperimento basato sul principio di mettere poeti e scrittori italiani e internazionali alla guida dei contenuti social di un museo d’arte.

Canale Arte ha seguito il workshop con una serie di articoli e di interviste ai protagonisti, tutor e partecipanti. Il primo incontro è con l’ideatore Gianluigi Ricuperati, scrittore, saggista e curatore, da sempre anima di innovativi progetti che privilegiano il dialogo tra discipline.

Ivan Fassio: Grazie a una tua idea, nasce un laboratorio di formazione per una innovativa scrittura divulgativa destinata alla comunicazione dell’arte contemporanea. L’originalità sta proprio nello sguardo attento alle radici comuni delle arti, alla multidisciplinarietà fondante di più settori che spesso appaiono separati e distanti: poesia, comunicazione, arte visiva, allestimento, intervento performativo, metodologia, critica e teoria. Quale ruolo possono riacquisire i poeti e, in generale, gli sperimentatori del linguaggio, all’interno dei nuovi sistemi di comunicazione della cultura (social network, condivisione veloce, interazione diretta tra pubblico e operatori)?
Gianluigi Ricuperati: I poeti possono portare la propria consapevolezza del linguaggio e del peso specifico delle parole in modo sperimentale e insieme onestissimo, come solo un laboratorio sperimentale vero può essere: e farlo in un ambito in cui la sperimentazione è già presente come le istituzioni artistiche di prim’ordine, come il Castello di Rivoli.
Possono immaginare un uso diverso delle parole, imbastire parole-cose, frasi aderenti alla sostanza della vita e dei linguaggi che cercano di sfidarla.
Possono cambiare il mondo con le parole, in altri termini.
Gianluigi Ricuperati
I.F.: Negli ultimi tre decenni, la letteratura contemporanea è stata spesso percepita come “in ritardo” sul mondo dell’arte visiva. Quest’ultimo, più disinvolto, ha riassorbito idee, forme, le stesse strutture linguistiche, e le ha filtrate con coraggio, spontaneità, talvolta fagocitandole. Che cosa ci può essere d’aiuto, nell’analisi di questa parabola, per intervenire con autenticità sul ristabilimento di un equilibrio creativo? In altri termini, come può il fruitore tornare a vedere, imparare e narrare l’arte contemporanea attraverso un linguaggio “letterario”?
 
G.R.: Attraverso un retablo di traduttori o interpreti del contemporaneo che usino il linguaggio verbale in modo accurato e sappiano “portare il peso delle forme” verso altri lidi: immagino gli scrittori come creature benandanti nella nebbia della complessità contemporanea, nelle improvvise tempeste solari accecanti che sempre si formano quando un nuovo modo di inventare prende vita.
I.F.: A partire da questa nuova esperienza laboratoriale, quali sono le esigenze più urgenti che possiamo riscontrare? Quali strutture ritornano nella scrittura per l’arte (eventuali necessità di teorizzazioni, pretese critiche, voli pindarici mimetici) e quali sono gli slanci insoliti e inediti?
G.R.: Bisogna sopratutto che i messaggeri di cui sopra sappiano imparare ad imparare, essere aggiornati e cercare di non perdere l’equilibrio: quando si tende il filo tra discipline non è facile non cadere, ma i poeti e i prosatori migliori sanno farlo: è un lavoro di Lima, di sottigliezza e distanza, e improvviso avvicinamento.
I.F.: Può una pratica di riavvicinamento tra poesia e arte contemporanea aiutarci a ridefinire il ruolo della scrittura non soltanto all’interno delle dinamiche di settore, ma nell’orizzonte più ampio delle relazioni sociali?
Gianluigi Ricuperati: Deve. La poesia può essere il luogo dove l’inventario diventa invenzione.
I partecipanti al workshop in visita alla mostra di Claudia Comte insieme a Marianna Vecellio

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.
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