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Eclettiche collezioni al Museo Fico di Torino

Sono tre le nuove mostre che aprono la stagione espositiva autunnale del Museo Ettore Fico, aperte al pubblico da giovedì 22 Settembre a domenica 18 Dicembre 2022

Markus Schinwald, “Magnus”, 2010

“Eclettica!” celebra i 10 anni del “Premio Ettore e Ines Fico”: una mostra collettiva che coinvolge le diverse collezioni conservate nei suoi depositi Del MEF: il lascito Luigi Serralunga, il fondo di opere di Ettore e Ines Fico, la Donazione Renato Alpegiani, le collezioni dei Premi del MEF – destinati ai giovani artisti – e una parte della collezione del Museo costruita negli anni della sua esistenza. Andrea Busto, direttore del MEF, ha attinto liberamente alle diverse collezioni, e, in piena coerenza con il termine scelto per il titolo – ha scelto e selezionato opere anche molto differenti tra loro per datazione, stile o materiale per costruire un percorso il più possibile armonico e interessante, sia per assonanze che per contrasti. Un percorso che si snoda nelle sale al piano terra e al primo piano del museo e comprende oltre 100 opere organizzate in otto sezioni tematiche, Corpo e Mente, Sogno o son desto, L’artista e i suoi doppi, Monocromo, astratto e informale, Paesi e Paesaggi, Le Parole sono pietre, Vita Quotidiana, Scultura Sociale.

Come spiega Andrea Busto nel testo introduttivo alla mostra: “Che le collezioni private abbiamo una fisionomia sempre differente l’una dall’altra è cosa assodata. La categoria si può comunque separare in due sottoinsiemi diversi e opposti. Il primo: metodico, sistematico, uniforme, coerente, attento alle tematiche, alla cronologia e, nel caso in cui riguardasse la storia dell’arte, ai movimenti, ai nomi, alle date e alla provenienza delle opere. Il secondo, invece, più anarchico, più emozionale ed emozionante, diversificato, criptico e labirintico, asistematico, anacronistico, per intenderci, “eclettico”!

Kiki smith, Senza titolo,1995

Da questa semplice riflessione prende spunto la mostra ideata per i 10 anni del “Premio Ettore e Ines Fico” che il museo celebra con una sorta di miscellanea coinvolgendo le diverse collezioni conservate nei suoi depositi – per volontà diretta o indotta – che vanno dal lascito Luigi Serralunga al fondo di opere di Ettore e Ines Fico, dalla Donazione Renato Alpegiani alle collezioni dei Premi del MEF – destinati ai giovani artisti – e, infine, a una parte della collezione del Museo costruita negli anni della sua esistenza.[…]

Antonio Marras, renatorenatocosicarinocosieducato, 2015

Come curatore ho dato una lettura personale di questa “collettiva sui generis” cercando di spiegare al pubblico come l’interpretazione delle opere d’arte possa differire rispetto alle motivazioni della loro creazione e dal tempo in cui sono nate, per essere decifrate oggi in rapporto ad altre, confrontandosi con l’evolversi del gusto e dell’interpretazione che i contemporanei danno, nell’era della globalizzazione, dei loro significati e del ruolo che svolgevano, svolgono e svolgeranno nella cultura internazionale. Le opere tribali africane, che sconvolsero Picasso, “appartenevano” già culturalmente a Picasso. Erano nel suo DNA ed è per questo motivo che noi possiamo valutare questi manufatti indigeni come appartenenti anche alla nostra cultura e alla tradizione dell’Uomo nel suo concetto evolutivo più ampio. Le emigrazioni dei popoli e la mescolanza delle razze negli anni a venire produrranno altri ibridi in cui le radici degli “antenati” saranno comuni a tutte le genti e a tutte le famiglie. Neri, bianchi, gialli e rossi saranno solo i colori di una palette d’artista dove tutte le sfumature etniche avranno lo stesso peso e importanza. […].

Patrizia Mussa, Teatro La Fenice, Venezia

Sempre a cura di Andrea Busto, nella project room, è possibile ammirare Photopastel di Patrizia Mussa: tra pittura e fotografia le opere di Patrizia Mussa conducono il mezzo fotografico e la tecnica della coloritura a mano ad un equilibrio nuovo, una dimensione atemporale. La riproducibilità del mezzo fotografico è negata nella sua molteplicità: l’artista interviene facendo di ogni esemplare un unicum impossibile da replicare: i negativi fotografici sono stampati su carta acquarello di cotone Hahnemhule e rimandando ai codici miniati, agli incunaboli, alle pergamene preziose, a Turner e ai vedutisti veneti. L’artista costruisce così una visione che esalta la plasticità del luogo ritratto conservandone le caratteristiche architettoniche primarie, e per questo sceglie architetture auliche (Reggia di Caserta, Museo di Palazzo Grimani) e teatri storici (La Scala, la Fenice, il Teatro Farnese).

Patrizia Mussa, Teatro Sabbioneta



Una terza mostra è dedicata alle opere pittoriche degli anni Settanta di Ettore Fico. Questa personale fa parte di un ciclo di approfondimento che il Museo dedica periodicamente all’artista piemontese individuando di volta in volta temi e tecniche della ricca produzione del Maestro. In questi lavori Ettore Fico abbandona l’astrazione per un nuovo geometrismo lirico dai toni vivaci, non privi di echi post-cubisti.

Ettore Fico, Natura morta con calla, 1970

Ettore Fico nasce a Piatto Biellese il 21 settembre 1917. Dopo i primi studi di pittura con il maestro Luigi Serralunga, parte per la Seconda Guerra Mondiale e dal 1943 al 1946 è prigioniero in Algeria. Nel corso della sua lunga carriera artistica partecipa a numerose esposizioni collettive nazionali e internazionali tra cui la Quadriennale d’arte di Roma (edizioni VII, VIII e IX), la Biennale Internazionale di Cracovia nel 1966, la Mostra di Artisti Italiani a Praga nel 1968 e la XXXIX Biennale Nazionale d’Arte Città di Milano. Muore a Torino il 28 dicembre 2004. Negli ultimi anni gli sono state dedicate numerose retrospettive in importanti spazi muse[1]ali tra cui, la più recente, presso il MEF nel 2014, in occasione dell’inaugurazione del nuovo museo a lui dedicato.

PER INFO

MEF Museo Ettore Fico

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.
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