E’ scomparso Antonio Paolucci, tra gli storici dell’arte più importanti del Novecento, museologo di fama internazionale, fine scrittore e divulgatore, stimato politico.
Ex sovrintendente del polo museale di Firenze, ha ricoperto ruoli di assoluto prestigio nel mondo dell’arte; tra questi, è stato ministro per i Beni culturali durante il governo Dini e direttore dei Musei Vaticani sino al 2007. Originario di Rimini, dove era nato il 19 settembre 1939, Antonio Paolucci si era laureato in storia dell’arte nel 1964 con Roberto Longhi. Entrato nell’amministrazione dei beni culturali nel 1969 vincendo il concorso come ispettore delle Belle Arti all’interno della Soprintendenza ai beni artistici e storici di Firenze, nel corso della sua carriera è stato soprintendente a Venezia, Verona, Mantova e direttore dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Dal 1995 al 1996 è stato Ministro per i beni culturali nel governo Dini. Nel 1997, dopo il terremoto in Umbria e nelle Marche, fu designato commissario straordinario per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi. Nel 2002 è stato nominato soprintendente del Polo museale fiorentino e nel 2004 direttore regionale per i beni storici, artistici e paesaggistici della Toscana.
Nel novembre 2007 venne nominato da Papa Benedetto XVI direttore dei Musei Vaticani, ruolo che ha mantenuto sino al 2016, quando Papa Francesco ha designato come successore Barbara Jatta, entrata in carica il primo gennaio 2017. Apprezzato divulgatore e autore di numerosi libri, tra i suoi molti contributi scientifici si ricordano soprattutto gli studi su Rinascimento, in particolare sul Battistero di Firenze e sulle Pietà di Michelangelo.
Il funerale si terrà martedì 6 febbraio, alle 15.30 nella basilica della Santissima Annunziata di Firenze.