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Bambini in fuga dalla violenza nella fotografica al Museo delle Mura

“Ti racconto la mia storia. Bambini in fuga in America Latina” approda al Museo delle Mura di Roma ed è visitabile gratuitamente dal 30 settembre al 12 novembre 2017.

Ti racconto la mia storia è una mostra fotografica sui bambini e sugli adolescenti che, in America Latina, sono costretti a fuggire dalle loro case per la violenza e le persecuzioni subite. Da una parte un’America Latina “oscurata” dal profilo sorridente di una bambina colombiana; dall’altra, le antiche mura difensive di Roma che, nel museo ospitato al loro interno, accolgono e proteggono le storie di bambini in fuga da alcuni tra i Paesi più pericolosi al mondo.

Flyer dell’inaugurazione della mostra “Ti racconto la mia storia. Bambini in fuga in America Latina”.

Nel mondo, quasi la metà della popolazione rifugiata è costituita da bambini, molti dei quali trascorrono tutta la loro infanzia lontano da casa e dalle loro famiglie. Sono proprio i minori a essere maggiormente esposti al rischio di abusi, di abbandono, sfruttamento, tratta o reclutamento militare forzato. Molto spesso, nel tentativo di ricongiungersi con le loro famiglie o lungo il cammino alla ricerca di protezione in altri Paesi, i bambini sono esposti alla violenza e rischiano di essere vittime di contrabbandieri e trafficanti. Tra chi si oppone a tutto questo, c’è l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) che, grazie a progetti come “Peace for Children”, sostenuti dalla Direzione generale per gli Aiuti umanitari e la Protezione civile della Commissione europea (ECHO), offre a chi scappa protezione e accesso ai diritti di base, a partire dall’istruzione.

UNHCR/Tito Herrera (Honduras, 2016)

Le fotografie di Ricardo Ramirez Arriola, Luis Eduardo Parada Contreras, Regina De La Portilla, Miguel Gutierrez, Tito Herrera, Santiago Escobar Jaramillo, Viviana Murillo, Encarni Pindado e Daniele Volpe, scattate nel 2015 e 2016 in Colombia, Ecuador, Guatemala, Honduras, Messico e Venezuela, raccontano la vita di questi bambini in fuga, ci svelano i loro volti e quelli delle loro famiglie, ci permettono di affacciarci nella loro quotidianità, di sentirne il calore, di capire da dove vengono. Al tempo stesso, la fotografia è uno strumento che può aiutarci a prendere coscienza di realtà problematiche quali la violenza, la fuga e la ricerca di un posto sicuro.

UNHCR/Santiago Escobar Jaramillo (Guatemala, 2015)

In Centro America, un’attività criminale diffusa e le difficoltà economiche che ne derivano hanno causato negli ultimi anni un forte aumento del numero di famiglie e bambini non accompagnati costretti a fuggire. In El Salvador, Honduras, Guatemala, e anche in Colombia i bambini sono colpiti da livelli di violenza molto gravi ogni singolo giorno. Sono vittime di reclutamento forzato, estorsione, rapimenti e abusi sessuali. Nonostante i notevoli progressi ottenuti, l’UNHCR chiede ai governi della regione di investire maggiori risorse per garantire che i bambini siano al sicuro dove
vivono, studiano e giocano.

UNHCR/Luis Eduardo Parada Contreras (Venezuela, 2016)

Nel 2016, decine di migliaia di persone provenienti da El Salvador, Guatemala e Honduras hanno chiesto asilo negli Stati Uniti o si sono rifugiate in Messico, Belize, Costa Rica, Nicaragua e Panama. In Colombia, gli sfollati rimasti all’interno del paese sono più di sette milioni mentre i rifugiati colombiani all’estero sono 340.000. L’Ecuador è il paese con il più alto numero di rifugiati provenienti dalla vicina Colombia. Negli ultimi anni sono arrivate in Venezuela circa 200.000 persone in cerca di protezione internazionale, per la maggior parte di nazionalità colombiana. Sono persone in cerca di sicurezza, legalità e diritti di base, come l’educazione per i minori e l’accesso al mercato del lavoro. In mostra a Roma, sono presenti solo i volti di chi già da tempo si è riappropriato di un po’ di normalità: nelle foto c’è chi prova a suonare la batteria, chi a calciare un pallone, chi è tornato sui banchi di scuola e chi, semplicemente, vuole sorridere.

UNHCR/Regina De La Portilla (Colombia, 2016)

La mostra fotografica è finanziata dalla direzione per gli Aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione europea (ECHO). Sono 75 milioni i bambini che oggi non possono andare a scuola a causa di emergenze umanitarie. Per ECHO, fornire a questi bambini un luogo sicuro dove ricevere istruzione non rappresenta solo un obbligo salva-vita, ma anche l’unica maniera per garantire un futuro a loro e alle loro comunità.
L’UNHCR lavora in America Latina per rispondere ai bisogni di un crescente numero di sfollati, assicurare la protezione dei rifugiati e degli apolidi e per promuovere soluzioni durevoli.

La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

UNHCR/Santiago Escobar Jaramillo (Ecuador, 2015)

SCHEDA INFO

Mostra Ti racconto la mia storia – Bambini in fuga in America Latina
Luogo Museo delle Mura, Via di Porta San Sebastiano 18, Roma

Apertura al pubblico 30 settembre – 12 novembre 2017
Inaugurazione: 29 settembre 2017 ore 18.00
Info Mostra Tel. 060608
http://www.museodellemuraroma.it/
Twitter: @museiincomune
www.museiincomune.it, www.zetema.it

UNHCR/Ricardo Ramirez Arriola (Messico, 2015)

Orario 9.00 – 14.00

 

Organizzata da UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati
Finanziata da ECHO – direzione per gli Aiuti umanitari e la protezione civile
della Commissione europea
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Servizi museali Zètema Progetto Cultura
Sponsor Sistema Musei in Comune
Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Media Partner Il Messaggero

Ingresso gratuito

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