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Alan Jones (a cura di), Arturo Schwarz. La Poesia prima di Tutto / Poetry Above All, Marsilio Editori, 2012
Poetry Above All di Arturo Schwarz. Il Comune Dominio di Poetica ed Estetica
A cura di Alan Jones e con una prefazione di Philippe Daverio, il volume pubblicato da Marsilio rintraccia le radici originarie di poesia ed arte contemporanea… E ripercorre, in un’esaustiva testimonianza degli eventi, le tappe fondamentali della fertile stagione della Galleria Schwarz
Il critico d’arte e curatore Alan Jones, all’interno di un dettato creativo e finemente immaginifico, sembra ripercorrere i tempi della contemporaneità e della modernità occidentale per stabilire un momento di incontro privilegiato che possa legare parola scritta, oralità, arte figurativa e concettualismo. La figura dell’editore e del gallerista Arturo Schwarz, di cui nel libro si catalogano pubblicazioni, testimonianze di mostre e frequentazioni, è utilizzata, in questo senso, come exemplum di un carisma strettamente legato all’esigenza di libertà e alla vocazione per l’analisi multidisciplinare di svariati settori culturali e storici. L’auscultazione dell’enigma irrisolto dell’uomo parrebbe essere l’unica finalità per un’esistenza vissuta all’insegna della non-specializzazione, di una testarda volontà umanistica di attraversare i confini di ogni cristallizzata materia del sapere. Il testo e l’intervista di Jones narrano gli inizi della carriera di Arturo Schwarz, legati al Surrealismo inteso come sostanziale movimento poetico, che poteva vantare ai propri vertici una triade di maestri: Guillaume Apollinaire, André Breton e Marcel Duchamp.
La prefazione di Philippe Daverio è focalizzata sulla personalità del gallerista, sulle inclinazione libertarie e politicamente impegnate, sulla curiosità per la sperimentazione verbale, pittorica, scultorea, sull’estrema militanza in linea con istanze avanguardistiche e idealmente rivoluzionarie. Alcuni versi dello stesso Arturo Schwarz aprono le sezioni dedicate all’archivio cronologico delle esposizioni curate dal 1954 al 1975. Esemplificativa del suo singolare temperamento è la composizione che introduce l’ultima parte della catalogazione: “inquietudine / piaga silenziosa / presente e costante / come il giorno”. Ed ecco sfilare in sequenza, come generati dallo stesso irrequieto desiderio di scoperta, manifesti e documenti riguardanti le mostre di Bill Copley, Man Ray, George Brecht, Pierre Klossowski, Mary Bauermeister, Mirella Bentivoglio, Ezio Gribaudo, Eckard Heidrich, Ray Johnson, Francis Picabia, John Dowell, Pablo Echaurren, Alik Cavaliere. Un’appendice ripropone le principali attività di editore, legate alla poesia italiana, inglese e americana del dopoguerra, all’arte e alla storia delle idee del Novecento, con importanti testi di Albert Einstein e con le coraggiose e problematiche prime pubblicazioni degli scritti di Lev Trotsky. Potremmo citare, tra le proposte fondamentali all’interno del panorama letterario di quegli anni, “Le Avanguardie Artistiche del Novecento” di Mario De Micheli, “Il Poeta e il Politico” di Salvatore Quasimodo e la “Pittura Italiana del Dopoguerra” scritto da Tristan Sauvage, pseudonimo dello stesso Arturo Schwarz nelle vesti di narratore, saggista e poeta!
