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“Urlo Groviglio Nudo” – Dino Pedriali in mostra alla Fondazione 107

Fino al 19 luglio la Fondazione 107 presenta al pubblico “URLO GROVIGLIO NUDO” di Dino Pedriali.

Una trilogia composta da 75 opere ci farà ammirare la straordinaria stagione creativa del fotografo romano.
Le fotografie, rigorosamente in bianco e nero, provengono dal ventennio 1977-1997 e costituiscono un lavoro inedito esposto oggi, per la prima volta, come opera omnia.
Ad “Urlo Groviglio Nudo” è affiancata “Egeo”, una serie composta da 10 opere scattate nel 2014.

Nella prima parte della trilogia, “Urlo”, troviamo per lo più immagini di dettagli: una bocca immortalata proprio nell’atto dell’urlo; delle mani afflitte; un piede livido, sporco, ma reale. Dino Pedriali
In questa sezione Pedriali ha saputo con maestria creare un reportage di vita vissuta, drammatica, che raggiunge il suo apice con le immagini dell’eroinomane: la dose, la sveglia, la siringa, il laccio emostatico; particolari che esplodono con la figura dell’uomo atto a iniettarsi il veleno, per poi mostrare la vita che fluisce fuori attraverso un rivolo di sangue.
Il bello, l’estetica, sono lasciati da parte per dare spazio alla verità.

Grovigli di corpi nudi ricordano il film di Pasolini Salò; non a caso Pedriali è stato il fotografo del poeta romano. I soggetti, presi dalla strada, sono ragazzi di vita di cui Pedriali immortala lo stato emozionale, trasmesso con intensità e forza evocativa a chi fruisce dell’opera.
Immagini che ci riportano anche a scene attuali: corpi nudi, distesi paralleli uno a fianco dell’altro ricordano i cadaveri delle recenti stragi siriane.

In “Nudo” i soggetti di Pedriali spiccano in tutta la loro bellezza con corpi scultorei, tanto da sembrare statue dell’antica Roma.
I forti contrasti tra luce e ombra fanno emergere muscoli e vene; ne risultano opere che sono una vera e propria celebrazione del corpo maschile.

Pedriali nasce nel 1950 a Roma, dove vive e lavora tuttora.
Si avvicina al mondo dell’arte lavorando come assistente del gallerista torinese Anselmino. L’iniziazione alla fotografia arriverà grazie all’incontro con Man Ray, di cui Pedriali sarà assistente durante il viaggio italiano all’inizio degli anni settanta.
Conosciuto per essere stato il fotograf9 di Pasolini (suoi i celebri scatti degli ultimi giorni di vita del poeta), ha fotografato anche Andy Warhol, Giacomo Manzù, Giorgio De Chirico, Man Ray, Rudolf Nureyev, Carol Rama.
Per maggiori informazioni:

Fondazione 107 
Via Andrea Sansovino, 234
10151 Torino
Tel. +39 011 4544474

Orari: da giovedì a domenica 14.00 – 19.00

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