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Beato Angelico in mostra al Castello di Miradolo

Al Castello di Miradolo sarà ospitata fino al 28 giugno la mostra “BEATO ANGELICO. IL GIUDIZIO SVELATO. CAPOLAVORI ATTORNO AL TRITTICO CORSINI”.

Pensata dal direttore di Palazzo Corsini, Giorgio Leone, a cui è stata affidata la curatela insieme ad Antonio D’Amico e Daniela Porro, la mostra nasce grazie alla collaborazione della Fondazione Cosso con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma e la Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini.

Nell’intimità del Castello di Miradolo si potrà scoprire Beato Angelico attraverso un percorso di 6 opere completate da uno scenografico allestimento che, nell’oscurità delle sale, presenta alcune grandi riproduzioni retroilluminate dei particolari delle opere esposte.
L’avvicinamento al Giudizio Universale avviene attraverso opere che mostrano il Beato Angelico miniatore e pittore.

Beato Angelico nasce entro il 1400 in un anno imprecisato, il suo nome di battesimo è Guido di Pietro.
Sceglie di farsi prete prendendo il nome di Giovanni da Fiesole e comincia a lavorare in una bottega come miniatore.
Per Beato Angelico illustrare la pagina di un corale miniato, illustrare il mistero della fede e il concetto religioso di Cristo e Maria (per lui due soggetti fondamentali), non è un atto fine a sé stesso, ma significa meditazione, preghiera.
E’ l’ultimo grande mistico della storia dell’arte e il primo protagonista del rinascimento italiano, colui che incarna i concetti e i dettami dell’umanesimo pur avendo nel cuore la teologia atomistica medievale di San Tommaso d’Aquino.
Possiamo definire fra Giovanni da Fiesole come un teologo dell’immagine.

Beato AngelicoRealizza 8 codici miniati, 3 dei quali presenti in mostra. Il codice proveniente dal museo San Marco di Firenze ( dove Beato Angelico risiede dal 50 fino quasi alla sua morte che avviene nel 55) apre la mostra con una miniatura raffigurante Davide che prega nell’orto. Gli altri due codici esposti provengono dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.
Lasciando le miniature si arriva alla tavola con le tavolette di Forlì rappresentanti la Nascita di Gesù e l’Orazione nell’orto.

Al piano superiore, ad anticipare il Trittico Corsini, troviamo la Madonna dell’Umiltà (1423), un’opera straordinaria, rilucente di oro puro, che ci colpisce con la sua delicata bellezza. Con il suo sguardo mistico diretto verso l’uomo, la Madonna, siede su un tappetto cosparso di ibis rossi che annientano il peccato di Eva e ricordano che Maria è senza macchia.

Nell’ultima stanza possiamo finalmente ammirare lo splendido trittico del Giudizio Universale. Dipinto tra il 1450 e il 1455, il Trittico comprende, da sinistra a destra, l’Ascensione, il Giudizio Universale e la Pentecoste.
Il solitario Cristo Giudice viene raffigurato in mandorla secondo schemi tardogotici, nella mano sinistra regge il libro con l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine.
Nella parte inferiore, a destra, la schiera di beati comprende i frati camaldolesi e domenicani, mentre a sinitra i dannati sono fustigati dai diavoli che li sospingono verso gli inferi; questi ultimi sono identificabili come un gruppo di eretici condannati da papa Niccolò V.
Si percepisce una coralità ecumenica accentuata nelle due ali del trittico: nella Pentecoste, all’interno del cenacolo, Pietro guarda e indica un uomo vestito di giallo, ebreo, e un uomo ammantato di rosa, ortodosso; questi due personaggi rappresentano le due religioni gemelle del cattolicesimo.
Nell’Ascensione si ammira un Cristo solenne posto su nuvole, con in basso gli apostoli e la Beata Vergine.

“Beato Angelico. Il Giudizio svelato.
Capolavori attorno al Trittico Corsini”
28 marzo – 28 giugno 2015.
Fondazione Cosso – Castello di Miradolo
Via Cardonata, 2
SAN SECONDO DI PINEROLO

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