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Roma, al Casino dei Principi di Villa Torlonia la mostra “Katy Castellucci. La Scuola romana”

K. Castellucci. Autoritratto con gatto, 1942-43, olio su tela, cm. 60x60

Ultimi giorni per visitare la mostra Katy Castellucci. La Scuola romana e oltre al Casino dei Principi di Villa Torlonia!

Una collezione di opere della pittrice Katy Castellucci (1905-1985), raccolte e catalogate dal nipote, esposte presso il Casino dei Principi.

K. Castellucci. Autoritratto con gatto, 1942-43, olio su tela, cm. 60×60

Attraverso l’esposizione di circa cento opere, tra dipinti, gouaches e disegni, la mostra presenta l’intero percorso creativo dell’artista che fu tra gli interpreti più sensibili della Scuola romana.

Il Casino dei Principi a Villa Torlonia ospita fino al 10 ottobre 2021 la mostra Katy Castellucci. La Scuola romana e oltre, che presenta l’intero percorso creativo dell’artista Katy Castellucci (1905-1985) figura di rilievo nel panorama artistico della prima metà del Novecento e tra gli interpreti più sensibili nell’ambito della Scuola romana.

Attraverso l’esposizione di circa 60 dipinti, 10 gouaches e 30 disegni è rievocato l’ambiente artistico nel quale la pittrice si mosse e operò. Presenti in mostra tutti i temi frequenti nel lavoro dell’artista, dai ritratti ai paesaggi, dagli autoritratti alle nature morte, dai nudi femminili alle composizioni astratte. Tra le opere più significative vanno ricordate Autoritratto alla finestra del 1935, Ritratto di Giacomino del ’37, Nudo con panno a fiori del ’43, Le sorelle del ’45 e dopo la guerra, nella fase neocubista, Autoritratto con il compasso e Cupole a Roma del ’53.

Un nucleo di opere ricostruisce inoltre l’ambiente familiare e il sodalizio con gli amici artisti, come i ritratti che le fecero Ziveri e Mafai; il delizioso dipinto La famiglia Castellucci (1934) e Katy con il bassotto (1937), entrambi di Ziveri; il ritratto che Katy fece a Titina Maselli (1942), e altri.

K.Castellucci. Amanti (Erotica), 1943-45 c., olio su cartone, cm. 25×36

Nata a Laglio, sul Lago di Como nel 1905, Katy Castellucci si trasferì a Roma all’inizio degli anni Venti, dove frequentò il Liceo artistico. Figlia del pittore Ezio, raffinato illustratore e pittore di tradizione accademica, fin da giovanissima rivelò un talento artistico particolare, anche come danzatrice. Nel 1926 con la sorella Guenda si recò a Parigi, dove rimase due anni e nel 1927 prese parte alla Pantomima futurista di Enrico Prampolini al Théatre de la Madeleine.

Tornata a Roma frequentò gli artisti più significativi della Scuola romana, tra cui Ziveri, Mafai, Fazzini, Scipione e altri. Nel ’32 espose per la prima volta alla III Sindacale con 2 opere, ma la mostra veramente importante fu la prima personale alla Galleria della Cometa nel 1936 assieme ad Adriana Pincherle, sorella di Alberto Moravia. Nella mostra, tra le altre opere, era esposto anche il delicatissimo Autoritratto del ’35, oggi conservato al Museo della Scuola romana di Villa Torlonia. Fu notata subito dalla critica la qualità e l’intensa poesia della sua pittura, tale da collocarla tra gli interpreti più sensibili nell’ambito della Scuola romana.

Negli anni del dopoguerra, oltre a dedicarsi intensamente all’insegnamento, prima a Modena e poi all’Istituto d’arte applicata di Roma dove fondò la sezione di disegno su tessuto, Katy Castellucci si dedicò anche alla scenografia e ai costumi teatrali.

K. Castellucci, Nudo, 1943 c.

Presente alla VI Quadriennale nel ’51, insieme al padre, nello stesso anno in una mostra personale alla Galleria dello Zodiaco presentò i suoi quadri neocubisti, all’interno di una tendenza allora diffusa in Italia di rilettura della cultura europea: opere con un impianto originale, dove i tagli netti delle immagini si coniugano con i valori tonali. Consapevole dei profondi mutamenti che stava attraversando la pittura, ridusse drasticamente il suo impegno in questo ambito e dalla fine degli anni ’50 rinunciò a partecipare alle mostre a cui era invitata.

Alla fase neocubista seguirono alcuni tentativi astratti più sperimentali non destinati a reali intenzioni espositive, di cui una parte è qui in mostra per documentare il suo insegnamento all’istituto d’arte. Moltissimi invece, fino agli ultimi anni della sua vita (l’artista si spense a ottant’anni a Roma nel dicembre 1985), furono i disegni, tanti e di grande qualità, per la maggior parte autonomi dalla pittura, dove il tratto sfumato e ombreggiato dei primi anni, diviene via via più incisivo ed essenziale.

L’esposizione, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal nipote dell’artista Alessandro Pagliero, è a cura di Claudia Terenzi e Fabio Benzi. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.

La mostra è accompagnata da un catalogo con interventi di: Sandro Pagliero, Fabio Benzi, Claudia Terenzi, Duccio Trombadori.

Per informazioni sugli ingressi e acquisto biglietti www.museiincomuneroma.it.

L’acquisto online è obbligatorio per l’accesso di sabato, domenica e festivi entro il giorno prima. Per gli altri giorni è fortemente consigliato.

K. Castellucci, Modelle, seconda metà degli anni cinquanta

Il casino dei Principi

Il casino dei Principi è sito all’interno di Villa Torlonia a Roma.

Il Casino dei Principi ha assunto il suo attuale aspetto neocinquecentesco, ricco di decorazioni esterne e interne, in seguito alla ristrutturazione effettuata da Giovan Battista Caretti, tra il 1835 e il 1840, per volere di Alessandro Torlonia (1800-1886).

Il primo nucleo del Casino era un modesto edificio rurale della Vigna Abati, presente nell’area almeno da un secolo.

Giuseppe Valadier, già prima dell’intervento del Caretti, viene attribuita l’idea di conferire a questo edificio un ruolo non secondario nella composizione architettonica della nuova Villa.

A lui si deve, molto probabilmente, la trasformazione del primitivo Casino, con una connotazione planimetrica molto simile all’attuale, nel periodo compreso tra il 1802, data in cui ne è attestato l’operato a Villa Torlonia, e il 1818, quando il fabbricato era ormai stato modificato e impiegato come quinta architettonica obliqua, che convogliava la vista dei visitatori, sia che procedessero lungo il viale di lecci, sia che transitassero lungo la via Nomentana, sull’elemento focale del Palazzo.

Piccolo e raffinato, il Casino fu usato dal principe Alessandro Torlonia, nel corso dei fastosi eventi mondani organizzati nella Villa, come dipendenza del Palazzo principale, al quale era collegato da una galleria sotterranea che ancora oggi unisce i due edifici.
Esso godeva di una posizione privilegiata, in quanto, dalle porta-finestre del piano nobile, aperte sulla bella balconata che corre lungo il prospetto principale, si godeva una magnifica vista sulla Villa e si poteva assistere agli spettacoli organizzati nel sottostante Anfiteatro, demolito nel 1910 per l’ampliamento della via Nomentana.

L’architettura esterna del Casino presenta alcuni elementi decorativi originari, come i due bei portali in marmo con colonne antiche, situati nei due prospetti minori, i vasi di ghisa che decorano l’attico e, sulle facciate principali, resti di un fregio realizzato a monocromo, raffigurante il Trionfo di Alessandro a Babilonia.

Le tre sale del piano nobile erano interamente ricoperte di tempere murali con vedute dell’antica Grecia, dell’antica Roma, tutte perdute, e, in quella che era la sala da pranzo, del Golfo di Napoli, eseguite da diversi pittori coordinati da Giovan Battista Caretti.
Tra le decorazioni originarie del Casino dei Principi vanno certamente menzionati gli elaborati mosaici pavimentali.

Nel corso del restauro dell’edificio nella prima sala, che in origine ospitava vedute dell’antica Grecia, sono state recuperate alcune decorazioni novecenteschenella Galleria solo le decorazioni del fregio, opera di Giovan Battista Caretti e Filippo Bigioli, si sono conservate.

Casino Dei Principi – Musei di Villa Torlonia

SCHEDA INFO

Titolo mostra

 

Katy Castellucci. La Scuola romana e oltre 
Luogo

 

Musei di Villa Torlonia – Casino dei Principi Via Nomentana, 70 – Roma
Anteprima stampa       

 

  Giovedì 13 maggio dalle ore 11.00 alle 13.00
Apertura al pubblico

 

Dal 13 maggio al 10 ottobre 2021
Orario

 

Da martedì a domenica ore 9.00-19.00

La biglietteria chiude 45 minuti prima

Giorno di chiusura: lunedì

Biglietti            Consigliato il preacquisto online
www.museivillatorlonia.it; www.museiincomuneroma.it
K. Castellucci, Paesaggio urbano gazometro, 1958 c., olio su tela, cm. 40X50
Biglietto unico Casino dei Principi e Mostra. Per i non residenti € 9,00 intero; € 8,00 ridotto.

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): € 8,00 intero; € 7,00 ridotto.

Biglietto unico integrato Casina delle Civette, Casino Nobile e Mostra presso il Casino dei Principi

Per i non residenti € 11,00 intero; € 9,00 ridotto.

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): € 10,00 intero; € 8,00 ridotto

 

Ingresso con biglietto gratuito per i possessori della MIC Card e per le categorie previste dalla tariffazione vigente.

Preacquisto Mic card online

Per entrare al museo Attesa del proprio turno a distanza di sicurezza (almeno 1 mt).
 

 

Misurazione temperatura con termoscanner (non è possibile  accedere con temperatura uguale o superiore a 37.5°). Esibire il biglietto digitale o la stampa cartacea del print@Home senza passare dalla biglietteria.
Nel museo

 

È obbligatorio l’uso della mascherina. Vietati gli assembramenti. Distanza di sicurezza (almeno 1 mt), ad eccezione delle famiglie. È disponibile il gel igienizzante per le mani.
Promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
 
A cura di

 

Claudia Terenzi e Fabio Benzi, in collaborazione con Alessandro Pagliero e Magda Roveri
Catalogo

 

Sandro Pagliero, Fabio Benzi, Claudia Terenzi, Duccio Trombadori
Organizzazione

 

Zètema Progetto Cultura
Info Mostra

 

Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

www.museivillatorlonia.it; www.museiincomuneroma.it

Servizio di Vigilanza Unisecur Srl Security

 

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